Proteste e ricorsi al TAR contro il numero chiuso per l’abilitazione.
Data: Domenica, 08 maggio 2011 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


 Il fronte scuola si conferma terreno caldo. Sono circa un migliaio, infatti,  i docenti salernitani che hanno aderito al ricorso promosso da Adida, Sisa, Cub e dal Coordinamento diploma magistrale contro il decreto 249 del 10 settembre 2010, sulla “Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado”. I docenti si battono, dunque, contro il numero chiuso per accedere al nuovo percorso formativo, il Tirocinio formativo attivo, che prevede tre test di accesso (preliminare, scritto e orale). In totale sono più di settemila in tutta Italia le adesioni al ricorso e le relative notifiche consegnate al Tar del Lazio.                         
Dal ’74 al 2005, in Italia, coloro che avevano prestato attività d’insegnamento presso scuole statali o paritarie per almeno 360 giorni, accedevano al percorso abilitante direttamente, senza superare test di sbarramento e anziché frequentare due anni di corso, conseguivano l’abilitazione all’insegnamento, facendone solo uno. Adida, che è stata l’associazione che ha registrato la maggior parte delle adesioni, ha inserito tra le richieste del ricorso presentato presso il Tribunale amministrativo romano, anche di eliminare il numero chiuso previsto per alcune facoltà universitarie; la norma economica che impone agli studenti dei corsi abilitanti, il pagamento per intero delle rette; gli obblighi di frequenza ai corsi, per poter conciliare l’attività lavorativa con lo studio. «Il Decreto Gelmini, sostengono i responsabili dell’Associazione Adida, crea una marcata disuguaglianza fra i nuovi candidati e coloro che hanno già ottenuto il titolo abilitante, mostrando ancora una volta che la legge non è uguale per tutti. I ricorrenti che hanno accumulato almeno tre anni di insegnamento, continuano dall’Adida, chiederanno di vedersi riconosciuto tale periodo come titolo formativo abilitante, così come sancito dalla direttiva europea 36/2005 e dal decreto legislativo 206/2007. Inoltre, anche i diplomati di scuola e istituto magistrale richiederanno il riconoscimento del valore abilitante del loro diploma”.  (da http://italia2tv.it/)

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