L'inganno delle assunzioni. Bastava il piano 2008
Data: Sabato, 07 maggio 2011 ore 19:21:45 CEST Argomento: Rassegna stampa
Gli annunci
del Governo sulle migliaia di assunzioni nella scuola sono solo
propaganda elettorale: nel decreto sviluppo non è indicata alcuna
cifra, e comunque i 30mila docenti in
tre anni annunciati a voce dal ministro coprirebbero a malapena i
29mila pensionamenti del primo anno! L'unica certezza per il
prossimo anno scolastico è la terza tranche di taglidell'impietosa
mannaia della legge 133/08 (19.700 insegnanti e 14.500 Ata in meno) e
il calo di investimenti nell'istruzione fino al magrissimo 3,2% del Pil
stabilito dal Def di Tremonti che ci metterà fuori dall'Europa. Assorbire i precari e non crearne mai più
era il programma del governo di centrosinistra: un piano di emergenza
per sistemare l'eredità della Moratti (ultimo concorso: Berlinguer
1999) in vista di un nuovo e più razionale reclutamento futuro.
Quando nel 2008 il centrosinistra è caduto, solo metà dei 150mila
docenti e 30mila Ata previsti erano stati assunti; poi il duo
Tremonti-Gelmini ha bloccato il piano.
Lega e PdL hanno cancellato più di 80mila insegnanti dall’organico
senza bandire concorsi né varare nuove modalità di reclutamento. Tre
anni di malgoverno e tagli hanno bloccato l’ingresso anche ai
neolaureati là dove le graduatorie erano esaurite, producendo il
paradosso, richiamato anche da Bersani, che nei prossimi 3anni, in 64
province, andranno esaurite le graduatorie di materie
tecnico-scientifiche, proprio quelle in cui i ragazzi sono deboli nei
raffronti internazionali. Non basta.
Nel 2009 Gelmini ha varato un provvedimento incostituzionale; oggi i
nodi vengono al pettine e i ricorsi potrebbero costare più del piano
bloccato nel 2008. La Ministra parla di bidelli più numerosi dei
carabinieri (ma le scuole sono più delle caserme) e di presidi che
chiedono soldi alle famiglie (ma lei taglia fondi agli istituti),
mentre la massa dei precari non diminuisce e ai giovani laureati è
negato ogni diritto alla formazione e al reclutamento. Se la Gelmini
non avesse interrotto il piano di assunzioni da noi previsto, quasi
tutti i precari sarebbero ormai in ruolo e oggi potremmo pensare al
futuro della scuola parlando di altro. È
il blocco di quel piano che ha trasformato ogni discorso sulla scuola
in un discorso sui precari. È il blocco di quel piano che ha
trasformato la differenza fra «coda » e «pettine» in una questione di
vita o di morte. È semplicemente impossibile riparare i cocci del
Governo Pdl-Lega a risorse invariate. Senza una robusta ripresa
delle assunzioni nella scuola e la ripresa del cammino di riforma
avviato dal centrosinistra, qualunque soluzione sarà iniqua per
qualcuno, e soprattutto sarà iniqua per la qualità della scuola statale
e per l'Italia tutta.
(da L'Unità di Francesca Puglisi )
redazione@aetnanet.org
|
|