Studenti: Stop proteste solo se governo cambierà registro. Udu: nessun passo indietro. Rete conoscenza: sarà autunno caldo
Data: Sabato, 07 maggio 2011 ore 10:45:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


"Le centinaia di manifestazioni a cui oggi abbiamo partecipato in tutta Italia, da Bolzano a Palermo passando per Torino, Bologna, Roma e Napoli, non sono un semplice atto di solidarietà a fianco dei lavoratori: rappresentano, soprattutto, un disagio che è comune e trasversale verso l'operato di questo governo che sta distruggendo la scuola, le università pubbliche, il lavoro e i diritti, lasciando noi giovani in balia di un futuro incerto e di una vita precaria": a riassumere le ragioni delle migliaia di studenti scesi oggi in piazza con la Cgil è Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell'Unione degli universitari.     Il rappresentante degli universitari ricorda che quella di oggi è solo l'ultima mobilitazione dell'anno accademico in corso ed anche se finora gli esiti delle proteste sono stati modesti, gli studenti non alcuna intenzione di fermarsi: "non faremo un passo indietro, ma andremo avanti verso un'idea nuova di Paese, fatta di diritti, di welfare per tutti, di scuole ed università pubbliche, di libero accesso ai saperi, di un lavoro libero dalla precarietà, di energie rinnovabili e acqua pubblica". La realtà, sostengono invece gli universitari dell'Udu, è fatta di "un governo che pensa soltanto a salvare il premier ed i suoi amici e distrugge lo stato sociale ed il benessere per tutti". Sono molte le piazze dove gli studenti sono stati protagonisti, in alcuni casi anche improvvisando nuovi percorsi ed occupando i binari delle stazioni, come a Roma e a Geneva (dove sono anche entrati in contatto con le forze dell'ordine). La maggior parte ha però manifestato pacificamente: "a Venezia - sottolinea Paterna - abbiamo cantato 'Bella ciao' con i lavoratori del porto, a Bologna gli striscioni recitavano 'Studenti e lavoratori uniti nella lotta', a Palermo studenti e migranti hanno danzato insieme contro il razzismo di questo governo. Tutto questo mentre a Roma Lorenzo Pisoni, studente del liceo Tasso dal palco della manifestazione gridava 'Non un passo indietro, vogliamo andare avanti tutta'". Nella giornata dello sciopero della Cgil, Roberto Iovino, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza, ha invece ricordato che i giovani sono scesi "in piazza anche contro i nuovi tagli proposti da Tremonti nel dpef, l'ennesima mannaia calata sul futuro della nostra generazione e del nostro paese. Come anche la proposta, presentata ieri, di istituire fondazioni private per gestire i fondi all'eccellenza. Che fine ha fatto, caro ministro - ha detto Iovino rivolgendosi al responsabile del Miur, Mariastella Gelmini - il diritto allo studio da lei tanto decantato? E' evidente che questi nuovi provvedimenti del governo sono la premessa per una nuova necessaria e significativa stagione di mobilitazione, partita oggi e che vedrà il suo apice nel prossimo autunno".(TMNews )

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