Rassegna stampa sul Decreto Sviluppo varato oggi dal Governo
Data: Giovedì, 05 maggio 2011 ore 19:30:39 CEST
Argomento: Rassegna stampa


MINISTERO, DA GOVERNO RISORSE PER SCUOLA, UNIVERSITA' E RICERCA  
(AGENPARL) - Il decreto per lo Sviluppo approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contiene anche una serie di misure a favore della Scuola, dell’Università e della Ricerca attraverso cui sarà possibile: ridurre i tempi previsti per assorbire i docenti precari, risolvere il problema dell’aggiornamento della graduatorie, tenuto conto della sentenza pronunciata di recente dalla Corte Costituzionale, costituire un Fondo per il Merito per erogare prestiti d’onore agli studenti universitari e istituire un credito di imposta per le imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o Enti.
Per quanto riguarda il precariato, le ultime stime elaborate dal Ministero prevedevano che, grazie ai pensionamenti e alle immissioni in ruolo degli ultimi anni, il fenomeno avrebbe trovato una definitiva soluzione in sei o sette anni. I provvedimenti contenuti nel decreto per lo Sviluppo consentono, pur all’interno del quadro di riorganizzazione del personale della scuola, di ridurre i tempi previsti e dunque di risolvere definitivamente un problema nato nei decenni passati, a causa di scelte politiche irresponsabili che hanno fatto lievitare fino a 250.000 il numero degli insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.
Di seguito tutte le misure previste:
 
·        Piano triennale di immissioni in ruolo
un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA, su tutti i posti disponibili e vacanti in ciascun anno. Questo piano sarà annualmente verificato, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessero rendere necessarie. Nell’anno scolastico in corso i posti vacanti sono 67.000, di cui 30.000 insegnanti e 37.000 ATA. Per il prossimo anno scolastico 2011/2012 le immissioni in ruolo non saranno determinate sulla base delle graduatorie dell’anno 2010/2011 ma sulla base delle graduatorie vigenti.
 
·        Aggiornamento delle graduatorie
Dal prossimo anno scolastico 2011/2012 l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento è effettuato con cadenza triennale e con possibilità di trasferimento in un’unica provincia. Viene così data attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il diritto alla mobilità degli insegnanti, conservando il punteggio della graduatoria di origine (cosiddetto, inserimento a pettine). L’aggiornamento triennale anziché biennale delle graduatorie consente di coniugare il diritto alla mobilità con l’esigenza di garantire la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.
 
Sempre per garantire la continuità didattica, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2011/2012,  è previsto che i nuovi docenti immessi in ruolo, destinatari cioè di nomina a tempo indeterminato, possano chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra provincia dopo cinque anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità, anziché dopo tre anni; proroga del “salva-precari”, attraverso cui verranno destinate tutte le supplenze temporanee che si renderanno disponibili durante l’anno ai titolari di incarichi annuali nell’anno scolastico precedente. Questa norma consente anche di rinnovare gli accordi con le Regioni, che hanno consentito di coinvolgere gli stessi insegnanti nei progetti speciali per il rafforzamento dell’offerta formativa;
·        Fondo per il Merito
la costituzione del Fondo per il Merito, come fondazione pubblico-privata in cui far affluire fondi pubblici e capitali privati per erogare prestiti di onore agli universitari che, nei casi di eccellenza, si trasformano in vere e proprie borse di studio;
 
·        Credito di imposta per la ricerca scientifica
è istituito (per gli anni 2011 e 2012) un credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o enti di ricerca;
 
·        Contratti di programma per la ricerca strategica
per i progetti “di sistema”, che coinvolgono nell’attività di ricerca e sviluppo la prima fascia delle piccole e medie imprese interessate al processo industriale, è stato elaborato uno strumento negoziale che permetta di inquadrare e gestire tutte le iniziative più importanti e innovative. Questi grandi progetti, conformi alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, consentiranno di valorizzare concretamente il contributo del sistema universitario e degli enti pubblici di ricerca, ai quali potrebbe essere affidato, in una fase  preliminare alla manifestazione di interesse, un ruolo di promozione attiva sia dello strumento che dei potenziali di apporto insiti nel sistema “storico” della ricerca.
 
·        Nuovi schemi di regolamento per la valutazione dei docenti universitari
Per tutti i docenti la progressione economica da biennale diventerà triennale e sarà valutata su base meritocratica.
Per i nuovi docenti assunti dopo l’entrata in vigore della riforma dell’università verrà rivisto lo stipendio d’ingresso e sarà eliminato il periodo di straordinariato, allineando il sistema universitario alle migliori prassi internazionali per renderlo più efficiente e competitivo.

Anief. Decreto Sviluppo: subito 67.000 immissioni in ruolo

Grazie all’azione decisa dell’Anief: 30.000 dalle vecchie graduatorie di pettine e di coda. Ma ne mancano ancora 41.000. Graduatorie e salva-precari triennali per i precari. Blocco quinquennale della mobilità per i neo-assunti.
Nel gennaio 2010, l’Anief lanciava solitaria dalle pagine di Repubblica il contenzioso per la stabilizzazione del personale precario e per la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato, forte dei successi sulle graduatorie di coda al Tar Lazio.
Un anno dopo, una norma di legge imponeva entro il dicembre 2011 la scelta di ricorrere al giudice del lavoro per reclamare l’immissione in ruolo in caso di licenziamento dopo 3 anni di contratto da supplente. L’Anief avviava le procedure per organizzare il ricorso per più di 8.000 assistiti insieme, recentemente, ad alcune di quelle altre OO. SS. che sono state pubblicamente oggi ringraziate dal ministro Gelmini per la collaborazione avvenuta in questi due anni di tagli e blocco degli stipendi.
Di fronte al nuovo contenzioso che reclama l’osservazione della normativa comunitaria e al vecchio contenzioso sfociato nella sentenza della Consulta che ha permesso, ai primi 3.000 ricorrenti Anief, l’inserimento a pettine nelle altre province delle graduatorie elaborate e riformulate per l’anno scolastico 2010-2011, il Governo ha autorizzato 67.000 immissioni con nomina retroattiva sulle graduatorie rielaborate dell’anno in corso e altri migliaia sui posti dai posti vacanti e disponibili sulle graduatorie nuove che verranno elaborate per il prossimo anno scolastico, quando sarà consentito ai precari di cambiare provincia.
A tal proposito, per evidenti ragioni di chiarezza, l’Anief chiederà a tutti i ricorrenti (Tar e Pdr, con e senza commissariamento) nei prossimi giorni di compilare apposite istanze di accesso agli atti da inviare all’amministrazione per individuare gli aventi diritto alla stipula dei contratti anche per gli anni precedenti. Ma mancano ancora 41.000 posti che ogni anno per errore sono stati dati al 30 giugno invece che al 31 agosto e che dovrebbero essere subito stabilizzati.
Il rinnovo del salva-precari è anche di buon auspicio per tutti i ricorrenti che hanno chiesto con i ricorsi al Tar l’inserimento nel 2009 e nel 2010 e di cui si attende la sentenza di merito dopo le ordinanze cautelari che hanno concesso l’inserimento negli elenchi prioritari di chi aveva prestato servizio nel 2008-2009 per 180 giorni su più scuole. Se l’Anief ottiene la mobilità per i precari che si potranno spostare in un’altra provincia con il proprio punteggio per il nuovo triennio di vigenza delle graduatorie, semaforo rosso per gli insegnanti neo-immessi in ruolo che dal Governo sono bloccati nella provincia di nomina. Nessun accenno, invece, allo sblocco dei contratti del pubblico impiego (e quindi docenti e ata) che una recente sentenza della Cassazione sembra voler contrastare nella denuncia delle gabbie salariali, su cui l’Anief in questi giorni chiederà il parere dei giudici del lavoro.
Il Decreto, complessivamente, se rende giustizia ai primi ricorrenti che otterranno il ruolo grazie alla battaglia giuridica condotta dall’Anief sulle graduatorie del personale docente, l’assunzione per merito, il rispetto delle norme europee, non risolve purtroppo in maniera sistematica la condizione della precarietà della scuola italiana (15% del personale in servizio) né la disparità di trattamento tra personale avente uguale titolo. Pertanto, l’Anief continuerà la propria azione sindacale a tutela di tutti i professionisti della scuola e a baluardo dei nostri principi costituzionali rendendo note le sue iniziative anche giudiziarie con successivi comunicati.



Varato dal CdM il decreto Sviluppo, assunzioni in tre anni (Tecnica della Scuola)

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’assunzione dei 65.000 precari spalmando su tre anni la loro stabilizzazione.
Oltre all’assunzione di 65.000 precari in tre anni, il decreto dovrebbe contenere una serie di norme legislative così come intenzione dell’Amministrazione sin dai primi incontri con le organizzazioni sindacali.
Le norme riguardano:
– l’obbligo di permanenza nella provincia di nomina a tempo indeterminato da tre a cinque anni;
– la possibilità triennale e non più biennale delle procedure di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento;
– lo spostamento permanente del termine ultimo per le operazioni delle assunzioni da parte degli uffici scolastici provinciali dal 31 luglio al 31 agosto;
– un’integrazione alla normativa di adeguamento alle direttive europee in materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro che escluda tale obbligo per i contratti relativi a supplenze su posto non vacante.


Precari della scuola e graduatorie: il governo Pdl-Lega allo sbando
Il centrodestra tenta di rimediare ai gravissimi errori compiuti in tema di graduatorie ad esaurimento della scuola con provvedimenti che si preannunziano nuovamente iniqui, inefficaci e a rischio di nuovi ricorsi
di Giovanni Bachelet,  Francesca Puglisi, 
I numeri menzionati in questi giorni dai giornali a proposito di assunzioni nella scuola sull'arco dei prossimi tre anni (cinquantamila docenti e quindicimila amministrativi tecnici e ausiliari), introvabili nei documenti del Governo, sarebbero comunque bassissimi, ben lontani dal coprire i pensionamenti. Non solo. In questi giorni si parla di una manovra correttiva nel mese di giugno, che quasi certamente rivedrebbe al ribasso i numeri già incerti e bassi. Su questo gravissimo problema, il Partito Democratico ha le idee chiare: ecco il documento che fa il punto sulla questione.

Assorbire i precari e non crearne mai piú era il programma di Fioroni: un piano di emergenza per sistemare i precari ereditati dalla Moratti (ultimo concorso: Berlinguer 1999) in vista di un nuovo e piú razionale reclutamento futuro. Quando nel 2008 il centrosinistra è caduto, solo metà dei 150mila docenti e 30mila ATA previsti erano stati assunti; poi il duo Tremonti-Gelmini ha bloccato il piano. Come risultato, la scuola continua oggi a sfruttare piú di 100mila precari (parliamo solo dei docenti) non solo per supplenze, ma soprattutto per posti vacanti che meriterebbero, per il bene degli alunni, insegnanti stabili. Approvando la legge 133/2008 e le conseguenti riduzioni dell’orario scolastico ammantate del nome di “riforme Gelmini”, Lega e PDL hanno cancellato piú di 80mila insegnanti dall’organico senza bandire concorsi, senza definire nuove classi concorsuali né varare nuove modalità di reclutamento; la stessa formazione iniziale non è ancora partita.

Tre anni di malgoverno e tagli hanno bloccato l’ingresso ai precari, ma anche ai neolaureati là dove le graduatorie erano esaurite, producendo un paradosso richiamato da Bersani alla “notte bianca della scuola” del PD: nei prossimi 3 anni, in 64 province, le graduatorie di materie tecnico-scientifiche saranno esaurite, e sono proprio le materie in cui i ragazzi sono deboli nei raffronti internazionali. Non basta. Nel 2009, per lenire la disperazione dei precari a un soffio dall’assunzione, la Gelmini ha triplicato le graduatorie con un provvedimento incostituzionale; oggi i nodi vengono al pettine e i ricorsi potrebbero costare piú del piano bloccato nel 2008. La Ministra parla da tre anni di bidelli piú numerosi dei carabinieri (ma le scuole sono piú delle caserme) e di presidi che chiedono soldi alle famiglie (ma lei non paga i debiti alle scuole), mentre la massa dei precari non diminuisce e ai giovani laureati è negato da 4 anni ogni diritto alla formazione e al reclutamento.

Se la Ministra non avesse interrotto il piano triennale di assunzioni previsto da Fioroni, quasi tutti i precari sarebbero ormai in ruolo e forse, oggi, potremmo pensare al futuro della scuola parlando di altro. E' il blocco di quel piano che ha trasformato ogni discorso sulla scuola in un discorso sui precari. E' il blocco di quel piano che ha trasformato la differenza fra coda e pettine in una questione di vita o di morte per i precari: non qualche mese in piú o in meno da aspettare prima di entrare in ruolo, ma la differenza fra entrare chissà quando e non entrare mai piú in ruolo. Sono le assunzioni col contagocce previste dal duo Tremonti-Gelmini che nei prossimi tre anni non coprono nemmeno i pensionamenti; è la loro conferma dell’ultima tranche di tagli alla scuola a rappresentare la pietra tombale per la maggioranza dei precari di oggi e un grosso guaio per la scuola di domani.

Il PD dice con chiarezza che è semplicemente impossibile riparare i cocci del Governo PDL-Lega a risorse invariate. Senza una robusta ripresa delle assunzioni nella scuola e un programma serio di superamento della fase transitoria in vista di un nuovo metodo di reclutamento che non riproduca i guai grossi in cui ci troviamo –cioè la ripresa del cammino avviato dal centrosinistra con Fioroni– qualunque soluzione sarà iniqua per qualcuno, e soprattutto sarà iniqua per la qualità della scuola statale e per l'Italia tutta. Il Senatore Pittoni, dopo aver approvato prima il massacro della scuola e poi l’idiozia della triplicazione delle graduatorie, pensa oggi di incantare i precari del Nord marciando con loro e millantando alla vigilia delle elezioni miracoli dell’ultima ora (ma il Governo ha già deciso tutto facendosi un baffo della Lega, come nel caso della Libia) e aizzandoli contro i precari di altre regioni. Ma se la scuola è al collasso, se il Governo anziché pensare alla sua qualità passa il tempo a rimediare i guai da lui stesso combinati con i precari, la colpa –elettori e operatori della scuola lo sanno bene– è delle politiche di Tremonti, beniamino della Lega.

Un partito nazionale come il nostro è al fianco di ogni gruppo che protesta di fronte a provvedimenti iniqui. Ma non al fianco di chi quei provvedimenti ha votato in Parlamento e poi piange lacrime di coccodrillo confidando (erroneamente) nell'idiozia degli elettori. Il PD non cade nelle trappole di avversari ormai allo sbando. Cerca di inquadrare i problemi e gli interessi di ciascuno nell'ambito dell'interesse generale, di un progetto fattibile che contribuisca al progresso di tutti: dei ragazzi, della scuola, delle famiglie, del Paese, e, certamente, anche degli insegnanti precari, del Nord e del Sud, dei quali la scuola ha cosí tanto bisogno da sfruttarli da diversi anni in modo improprio e ingiusto. Alla fine, se ci salveremo, ci salveremo tutti insieme: questa non è una pia idea cristiana o un'utopia socialista, è l'unica strada che funziona davvero, ed è compito di un partito democratico ricordarlo a tutti, anche nei momenti piú difficili.

Precari scuola: il decreto sulle assunzioni è solo un primo risultato della mobilitazione
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

Oggi il Governo ha annunciato un piano di assunzioni a tempo indeterminato nella scuola. È un primo passo nella direzione indicata dalla FLC e frutto delle tantissime iniziative di lotta dei precari. Lo sciopero generale promosso dalla Cgil finalmente ha prodotto un primo risultato.
Siamo stati i primi a dimostrare conti alla mano che nella scuola sono possibili 100 mila assunzioni a costo zero combinando copertura dei posti liberi e turn over.
Occorre una immediata convocazione da parte del Governo per discutere sul numero complessivo delle immissioni in ruolo perché nel decreto permangono ambiguità e vincoli molto stretti. I posti vacanti e disponibili sono di gran lunga superiori ai 65 mila annunciati dal Governo nel triennio e che peraltro sono sottoposti a vincoli di bilancio.    
La FLC vuole trovare soluzioni positive per tutti i precari iscritti nelle graduatorie e non si accontenta di soluzioni una tantum. La qualità dell'offerta formativa può essere garantita solo tornando ad investire nella scuola pubblica a partire dalla stabilizzazione dei precari. Per queste ragioni  la scuola continua a dire no ai tagli che finora sono stati l’unico segno tangibile delle politiche scolastiche del governo Berlusconi.
Rimane la nostra decisa contrarietà sulla presenza nel decreto di una norma, odiosa, che impedirebbe ai precari della scuola di ottenere la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Metteremo in campo tutte le azioni possibili per contrastare quella norma ingiusta e pericolosa.
Lo sciopero generale di domani serve a rafforzare le ragioni di migliaia di precari che sono stati lasciati colpevolmente da questo governo senza speranze di un futuro stabile che è un obiettivo ancora tutto da conquistare.


Scrima: "Bene il piano di assunzioni, ora il governo ci convochi"
Il piano di assunzioni per la scuola, varato oggi dal consiglio dei ministri nell’ambito del decreto-legge “sullo sviluppo”, rappresenta un risultato importante dell’azione sindacale della CISL e dalla CISL Scuola: stabilizzare il lavoro dei docenti e del personale ATA, assumendo da subito a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili consentirà di dare risposte a migliaia di lavoratori precari, ma anche di migliorare il servizio scolastico.
Risposte concrete, queste, a fronte di un’azione sindacale seria e responsabile, che ha preferito non percorrere la strada, spesso facile e populista e per questo da alcuni abusata, degli scioperi a catena ma quella del confronto e della trattativa, forti di rappresentare un disagio reale e di proporre soluzioni fattibili.
Ora chiediamo di essere convocati al più presto dal governo, perché vogliamo che siano precisati quanto prima numeri e modalità delle immissioni in ruolo.
Il nostro obiettivo è chiaro e lo ribadiamo: contiamo che circa 65 mila lavoratori, tra insegnanti e personale ATA, possano finalmente avere, da subito, un contratto a tempo indeterminato.
Il percorso non è ancora finito. Il nostro impegno continua.


Bonanni (Cisl), 60 mila assunzioni frutto azione sindacale
(AGENPARL) -  “Il piano per assumere 65 mila tra docenti e personale Ata nella scuola è frutto solo di una azione sindacale costante e di una paziente tessitura della Cisl, insieme a Uil, Snals e Gilda. Mentre altri continuano a fare iniziative di stampo politico nelle piazze insieme ai partiti, noi facciamo solo sindacato e otteniamo risultati concreti “. Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commenta il piano di assunzione nella scuola varato oggi dal Governo. “ Il nostro modo di interpretare la funzione del ruolo del sindacato continua a pagare. Pur in condizioni difficili per i conti pubblici, si possono ottenere risultati efficaci per i lavoratori, con obiettivi sindacali concreti e non velleitari. Già lo scorso anno Cisl , Uil, Confsal e Gilda avevano ottenuto 16 mila assunzioni nella scuola. Ora siamo riusciti a convincere il governo a stabilizzare oltre 60 mila persone che saranno assunte a tempo indeterminato. Un risultato davvero straordinario, che va in controtendenza rispetto a tutti i paesi europei che riducono il numero del personale statale e le retribuzioni. C’è da aggiungere che da tanti anni non si facevano assunzioni nella scuola e quindi questo è motivo di ulteriore soddisfazione per la Cisl che ha sempre ricercato un dialogo ed un confronto con il Governo sul tema dei precari, senza percorrere la strada degli scioperi a catena o del populismo inconcludente”.





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