Il 6 maggio sciopero generale.
Data: Giovedì, 05 maggio 2011 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


La CGIL ha indicato 12 ragioni per partecipare allo sciopero generale del 6 maggio.
Sono le ragioni di chi lavora e di chi il lavoro non ce l'ha; sono le ragioni dei cittadini, dei giovani; le ragioni del presente e del futuro.
Ma c'è una ragione su tutte, che va oltre la piattaforma sindacale, per incrociare le braccia il 6 maggio prossimo: dire no al degrado morale e civile in cui sta precipitando l'Italia. Dimostrare a chi ci governa che siamo stufi della voragine che separa la politica dai problemi reali.                  
 In questi 3 anni di crisi globale, l'unico paese a non avere una strategia è stato l'Italia: nessuna politica economica e industriale, solo annunci e fiumi di soldi in progetti immagine (il ponte sullo stretto, il G8 alla Maddalena e poi all'Aquila); nessuna politica di rinnovamento e innovazione, solo l'affossamento della ricerca e i tagli a scuola, università e cultura, nei settori dove si può costruire il futuro e un futuro migliore; nessuno miglioramento dei servizi ai cittadini, solo tagli economici e aumento delle difficoltà burocratiche che riducono le prestazioni (vedi sanità) e rendono più difficile il rapporto dei cittadini con lo Stato; nessuna riforma fiscale per salvaguardare i nostri redditi da lavoro che sono tra i più bassi e i più tartassati d'Europa. È aumentato il malaffare ed è aumentata la disoccupazione giovanile.

Le riforme tanto annunciate sono state leggi punitive per i lavoratori senza migliorare il lavoro, ma soprattutto hanno riguardato gli interessi personali del presidente del consiglio, le sue aziende e i suoi guai con la giustizia. La sovranità popolare tanto sbandierata è continuamente soffocata e, dove è possibile, si tenta di togliere la parola al popolo negandogli il diritto di voto, dalle RSU ai referendum... È lungo l'elenco delle doleances e ciascuno di noi ha da arricchirlo con la propria esperienza.

Questo sciopero è l'occasione da non perdere per dire che non siamo più disposti a sopportare l'incapacità di questi governanti, la loro arroganza, il loro sfascismo.  (da Flc News)

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