Prova Invalsi: l’esercito degli Osservatori (95 a Catania). 539 le classi campione in Sicilia
Data: Lunedì, 02 maggio 2011 ore 09:30:00 CEST Argomento: Redazione
Mentre l’Unicobas
di Roma promuove per il 6 aprile un incontro su come “far saltare
le prove Invalsi”, programmate per il prossimo mese di maggio ed ha già
indetto manifestazioni di scioperi la macchina organizzativa per le
prove Invalsi è già in movimento.
Per le 539 classi campione della Sicilia sono stati già
individuati 428 Osservatori esterni (95 per la provincia di Catania) e
sono docenti dei tre ordini di scuola i quali presteranno servizio
presso le scuole indicate con il compito di “osservare” e
monitorare la regolarità dello svolgimento delle prove che non
dovrebbe preoccupare tanto coloro che si ostinano a contestarle e a
boicottarle.
Per gli studenti , piccoli e grandi - quest’anno per la prima volta ci
saranno anche i ragazzi delle seconde classi della scuola secondaria di
secondo grado - sarà una giornata scolastica importante
perché tutti i ragazzi delle classi seconde e quinte della scuola
primaria, della classi prima media e e della seconda classe della
scuola superiore avranno modo di dimostrare le loro competenze e
conoscenze culturali rispondendo ai quesiti preposti.
Non ci saranno voti, non inficia sul rendimento scolastico, non offende
la professionalità dei docenti, ma consente di far registrare degli
esiti a livello nazionale dei risultati che emergeranno così da
consentire eventuali punti di forza e di debolezza della
didattica e proporre una lettura trasversale dei risultati.
Gli esiti che emergeranno dalle prove potranno essere letti a livello
di Istituto, di Provincia, di Regione, di zona nazionale Sud –
Centro – Nord ed ancora nel rapporto maschi-femmine, con o senza la
presenza di studenti extracomunitari o disabili.
L’essere passati dalle prove a campione a prove censuarie che
coinvolgono tutte le classi indicate secondo una logica di
gradualità e di confronto consente di avere dei dati indicativi
più efficaci che non l’esame dei dati di un campione “scelto” che
poteva prestarsi a particolari interpretazioni.
La metodologia del “campione” rimane ancora, in quanto nelle classi
campione (539 in Sicilia) gli esiti della prova saranno
registrati e trasmessi nella stessa giornata ed i risultati
saranno tabulati per primi come “indicatori” guida per la lettura
ed interpretazione degli elementi che emergeranno nella tabulazione
delle prove delle altre classi dello stesso livello e zona.
Partecipare alle prove Invalsi è un fattore di civiltà pedagogica che
non può essere ostacolato da prevenute forme di ostruzionismo o
di opposizione contro il Governo , il Ministro e la politica scolastica
che oggi non dà buoni segni né positive prospettive.
Per i ragazzi, opportunamente preparati, fare le prove è un
momento importante dell’anno, un’esperienza di “prova di esame” me
vissuta senza l’ansia e la tensione di un evento drammatico.
Come avviene anche in altri Paesi Europei il ricorso ai test
comporta che la didattica sia “ indirizzata a questa metodologia di
verifica” ed impegna gli studenti ad acquisire delle tecniche
specifiche per saper leggere e comprendere un quesito.
Le prove Invalsi costituiscono uno strumento di evidente grande
utilità, se opportunamente costruite e utilizzate, per la migliore
conoscenza dei livelli di apprendimento degli alunni e per
l’autovalutazione delle scuole e degli insegnanti.
Chi alimenta fobie anti-test e si batte per questo manifesta
chiara l’intenzione, affinché nulla cambi nella scuola e si
scenda sempre più in basso.
Giuseppe Adernò
giuseppeaderno@gmail.com
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