Precari scuola, ore decisive.Intesa bipartisan sulle regole
Data: Venerdì, 29 aprile 2011 ore 07:03:11 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ore decisive per la sorte di migliaia di precari della scuola rimasti impigliati nei denti del «pettine» proprio quando erano in vista del sospirato passaggio in ruolo. Passo indietro: i precari erano stati inseriti in un'unica graduatoria provinciale a esaurimento, ma lo scorso anno era ricomparsa la possibilità di inserirsi, in subordine, in altre tre graduatorie provinciali, ma in coda rispetto a coloro per i quali quella graduatoria rappresentava la prima scelta (decreto ministeriale 42/09) in modo da non gettare nel caos le scuole.
Molti avevan fatto però ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo l'inserimento «a pettine», cioè in base al punteggio reale. Il ricorso è stato vinto e infatti l'Ufficio scolastico provinciale ha annunciato che ha cominciato, in ottemperanza al provvedimento, «a riformulare le graduatorie a esaurimento del personale docente ed educativo per il biennio 2009/11» inserendo manualmente i nomi aventi diritto.  Venerdì scorso il ministero dell'Istruzione ha presentato ai sindacati scuola una bozza di decreto per sistemare i precari fino al 2013. I precari potranno scegliere una sola provincia, dove però saranno inseriti a pettine. Questo significa che i precari che hanno più punteggio potranno spostarsi verso le regioni con più posti liberi, «battendo» in corsa colleghi già residenti.

«Per esempio - spiega Vincenzo D'Acunzo della Cisl Scuola - in Lombardia al netto di pensionamenti e trasferimenti sono previsti 5.214 posti liberi. Possiamo stimare che a Bergamo ce ne siano circa 500, mentre magari a Palermo ce ne sono 165. Se sono un precario con punteggio alto, mi conviene scegliere di entrare in graduatoria in Lombardia. Con il pettine, chi è già in Lombardia potrebbe essere bypassato».

Tuttavia c'è altro. Con il benestare di Tremonti, si copriranno in ruolo tutte le supplenze annuali, bloccando però l'inserimento in ruolo obbligato dei precari storici, che avevano fatto ricorso in base alla direttiva europea. Inoltre per il ruolo verrà richiesto l'impegno a restare nella stessa provincia per cinque anni (adesso sono tre) di servizio effettivo, senza chiedere trasferimenti o assegnazioni provvisorie altrove, per stabilizzare il personale e garantire maggior continuità educativa».

Infine le graduatorie diventeranno ad aggiornamento triennale anziché biennale, e il termine amministrativo per le assunzioni da parte degli uffici scolastici slitterà dal 31 luglio al 31 agosto. I contenuti del provvedimento, ridiscussi ieri al Miur, hanno avuto un accoglienza positiva sostanzialmente bipartisan (solo l'Idv è contrario) da parte delle forze politiche.

Susanna Pesenti







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