Dio salvi la scuola, alla Regina ci pensano già i media!
Data: Giovedì, 28 aprile 2011 ore 21:55:10 CEST
Argomento: Opinioni


Ho saputo di colleghi che domani al posto della lezione faranno vedere in tv un certo matrimonio! Non volevo parlare di questo “evento” prima di tale esilarante notizia, ma ora sarà un piacere farlo e forse anche un dovere. Che tutti noi abbiamo bisogno di un po’ di leggerezza, di non prendere le cose troppo sul serio è vero, ma la banalità e l’apologia del gossip non possono trovare spazio in una scuola già abbastanza zoppicante; naturalmente non dovrebbero trovare spazio neanche da altre parti, per esempio nelle famiglie. Sono curioso di sapere quali sono le alte motivazioni didattiche per cui diventa fondamentale fermarsi per vedere quanto accadrà a Londra. Tutte quelle che cerco non mi convincono, forse non convinceranno neanche voi. “È il matrimonio del secolo”, qualcuno mi ha detto. Certo, peccato che siamo solo all’inizio di questo secolo dunque è un po’ fuori luogo questa definizione a livello temporale. “Non capisci - mi dicono – non solo a livello temporale, ma come fatto storico”. Bene, detta così è ancora peggio! Possiamo scommettere sul fatto che non ci sarà un libro di Storia significativo che riporterà queste nozze? Perché? Perché è semplicemente il matrimonio tra due giovani di cui uno forse sarà Re, non sappiamo quando, e l’altra è – per così dire – una normalissima ragazza. Non siamo al tempo in cui i matrimoni regali univano imperi, mettevano la pace tra antichissime rivalità, sancivano patti. Qui io mi auguro che ci sia almeno una vera storia d’amore, che però è davvero un peccato coronare con un matrimonio trasmesso in mondovisione, quasi a reti unificate, perché l’amore si sancisce circondandosi degli affetti più cari e senza nessuno che guardi dal buco della serratura o dall’obiettivo di una telecamera. Questo lo scrivo per quelli che obietterebbero alle mie parole dicendo che ci vuole un po’ di romanticismo ogni tanto. Sì, davvero tutto romantico: lei, lui, le famiglie, centinaia di invitati mai visti prima, guardie del corpo, militari, spazio aereo bloccato, gadgets di tutti i tipi, giornalisti dovunque, quasi “due cuori e una capanna”! Gli adulti abbiamo delle responsabilità educative, gli insegnanti e i genitori ancora di più, e non possiamo accondiscendere a testa bassa ai giochi mediatici, poiché si tratta solo di un grande circo mediatico montato ad arte per vendere spazi pubblicitari e distogliere l’attenzione dai veri problemi. Perché non facciamo vedere a scuola qualche buona diretta dal fronte libico dove anche gli aerei inglesi continuano a sganciare bombe in nome di Sua Maestà? Perché non mostriamo come tanti volontari e missionari si impegnano tutti i giorni nel mondo per aiutare quanti il colonialismo inglese (e non solo naturalmente) ha affossato e continua ad affossare? Forse questi non sono fatti storici più importanti? Qualcuno dirà che è moralismo il mio; bene, meglio essere moralisti che banali! Meglio prendersela a cuore veramente per qualcosa di vero e essere tacciati di moralismo, che prendersela nel di dietro ed essere servi del potere economico e mediatico, nascondendosi dietro la storia, la cultura, la leggerezza. La scuola non deve fare gossip, la famiglia spesso viene fagocitata e distrutta dallo stile del pettegolezzo; forse questo ci può insegnare l’esperienza inglese dei genitori del principe, forse ciò avrebbe dovuto fare capire a questi due giovani sposi di trovare altre strade per coronare il proprio amore. Qualcuno ha parlato di “favola”, di un matrimonio da favola! Sicuramente con i soldi che si ritrovano, non certo sudati con il duro lavoro, possono permettersi tutto, ma andiamolo a raccontare a una coppia di miei carissimi amici, promessi sposi, che la casa se la sono ripulita e sistemata da soli, che non hanno un lavoro a tempo indeterminato, altro che favole e favole! La vita è un’altra cosa e la scuola non può raccontare favole, mistificare la realtà, bensì è chiamata a far leggere con cuore e intelligenza critica quanto accade anche quando questo è mediaticamente mostrato come la cosa più bella del mondo. Io, domani, gli unici “W.C” che vedrò saranno quelli della scuola qualora ne avessi bisogno, augurando a quelli della TV ogni felicità; per il resto “Dio salvi la scuola”! Marco Pappalardo

 







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