Anche il Val d'Aosta la protesta dei docenti è motivata, ma contro le politiche del Miur
Data: Mercoledì, 27 aprile 2011 ore 14:15:00 CEST Argomento: Sindacati
Recentemente
i vertici dell’Assessorato all’istruzione hanno presentato, sulla
rivista “ l’école valdotaine” e agli Organi di stampa, la
situazione attuale della scuola valdostana, sottolineando come nelle
scuole della Regione si sia realizzata una inversione di tendenza
rispetto ai tagli effettuati in campo nazionale e ribadendo la
maggiore sensibilità e disponibilità della Regione stessa in materia di
scuola e formazione.
Sicuramente in queste affermazioni c’è del vero: negli ultimi anni in
Valle d’Aosta sono state fatte scelte che hanno qualificato
l’offerta formativa della scuola, spesso coniugando con questa anche la
salvaguardia dell’occupazione (si veda ad esempio l’approvazione
della legge “Charles” del 2005 che ha mantenuto il moduli nella
primaria e l’orario intero nella scuola media o la coraggiosa legge
53/94 che con l’introduzione delle norme statutarie nella scuola
media ha fortemente incrementato l’ organico di questo settore).
Negli anni più recenti l’incremento dell’organico è stato causato più
da un aumento della popolazione scolastica che non da interventi
legislativi (se si eccettuano l’accordo per l’utilizzo di tutte le
risorse della l.r. 18/2005 anche nella scuola media e l’avvio dei
corsi di scuola media con strumento musicale).
Anzi l’applicazione della riforma Gelmini nella scuola superiore, al di
là delle rassicurazioni, ha causato e causerà nei prossimi anni
la perdita di parecchie cattedre e posti di lavoro. Naturalmente non si
può ascrivere all’Amministrazione regionale la colpa di una riforma,
come quella della Gelmini, che sta distruggendo la scuola
pubblica in Italia e purtroppo anche in Valle d’Aosta.
Sulle dichiarazioni dell’Assessore vorremmo invece soffermarci, perché
il titolare dell’Istruzione non si limita a sottolineare
l’impegno dell’Amministrazione nel settore, ma interviene anche sulle
recenti proteste degli insegnanti (in particolare con il
boicottaggio delle gite scolastiche) secondo lui immotivate in
Valle d’Aosta e fautrici di tensioni all’interno della scuola.
Vorremmo rassicurare l’Assessore e aggiungere qualche informazione: la
protesta degli insegnanti è più che motivata, anche in Valle
d’Aosta. Anche a questi insegnanti è stato congelato il contratto per
tre anni e sono stati aboliti gli aumenti, anche loro perdono
soldi quando si ammalano (anzi ne perdono molti di più dei
colleghi di fuori Valle), anche loro sono indignati per le cose che
questo Ministro sta facendo alla scuola pubblica e per quello che
il Presidente del Consiglio dice sulla scuola e su chi ci lavora.
Sinceramente di motivi per protestare ce ne sono tanti che avanzano.
Aggiungiamo che, salvo casi isolati, le
altre componenti della scuola (famiglie e studenti) forse non sono
state felici per queste forme di protesta ma ne hanno in
maggioranza capito le ragioni, più di quanto sembra aver fatto
l’Assessore.
Anche per questo invitiamo i colleghi ad aderire allo sciopero generale
proclamato dalla CGIL per il prossimo 6 maggio.
Infine pur ribadendo la nostra disponibilità per l’individuazione di
ulteriori strumenti per garantire la qualità della scuola
valdostana e valorizzare la professionalità dei docenti, vogliamo
ricordare, rispetto ad alcune ipotesi formulate dall’Assessore
relativamente al riconoscimento del merito (e chi lo fa e su che
cosa?) o con l’aumento dell’orario di lavoro, che su queste materie ci
sono le sedi opportune ed i soggetti competenti con cui
discutere, visto che si tratta di diritti e doveri sanciti
contrattualmente.
Flc CGIL Valle d’Aosta
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