Voucher per i ricercatori e credito d'imposta al 90% per le imprese che collaboreranno con le università.
Data: Domenica, 24 aprile 2011 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


È il doppio canale con cui il Governo punta a sostenere l'innovazione nel nostro Paese. Lo strumento sarà il decreto sviluppo atteso ai fini di maggio che dovrebbe introdurre anche un contratto di programma ad hoc per gli investimenti in R&S.
Il piatto più ricco sarà sicuramente il credito d'imposta nuovo di zecca a cui stanno lavorando i tecnici dell'Economia. Come anticipato sul Sole 24 ore del 20 aprile, il meccanismo consisterà in due voci di costo, uno totalmente deducibile e un altro, a mo' di premio per chi sostiene gli atenei che fanno innovazione, da utilizzare come credito d'imposta.            
Quasi certamente il tetto del beneficio sarà fissato al 90% e sarà spalmato su più anni. Differenziandosi così dal bonus fiscale previsto dalla legge di stabilità e limitato al solo 2011. Uno strumento, quest'ultimo, che aspetta ancora di essere attuato. La norma di fine anno affidava a un decreto interministeriale (Economia, Sviluppo economico e Istruzione) il compito di fissare le modalità di accesso allo sgravio, i requisiti dei soggetti ammessi e la misura del beneficio riconosciuto agli investitori privati. Che potrebbe essere nell'ordine del 50% di quanto speso. Il decreto è alla firma di via XX Settembre e novità potrebbero arrivare a breve.
Nel frattempo il ministero dell'Istruzione spera che accanto al credito d'imposta possa arrivare anche il voucher con cui retribuire direttamente il ricercatore che ha svolto un progetto di ricerca per l'impresa. Il meccanismo è ancora tutto da studiare ma dovrebbe operare a sportello e consistere in un assegno una tantum per il "cervello" che ha prestato il suo servizio all'azienda. E sebbene l'ultima parola tocchi al Mef, all'Istruzione incrociano le dita. Confidando nel via libera sulla misura giunto nei giorni scorsi dalla Ragioneria generale dello Stato a condizione che l'importo del voucher resti nei limiti previsti per il regime "de minimis".
Ma l'ok della Rgs è giunto anche sul «contratto di programma strategico per la ricerca» che non avrebbe alcun impatto sulle casse erariali in termine di minori entrate né di maggiori spese. Di conseguenza, una volta entrato in vigore il Dl sviluppo, il Miur potrebbe avere lo stesso strumento di sostegno agli investimenti già concesso al ministero dello Sviluppo economico. Con la differenza che questo sarebbe tutto tarato sulla ricerca, sia essa tecnologica, scientifica o industriale. Analogo sarebbe invece l'intento di riunire sotto lo stesso tetto e intorno al medesimo tavolo tutti i soggetti pubblici e privati (ministero, imprese, Regioni, enti locali) che vogliono attrarre investimenti, realizzare infrastrutture strategiche o finanziare uno specifico progetto nel campo dell'R&S. Fermo restando che toccherebbe comunque a un successivo decreto ministeriale il compito di renderne possibile l'attuazione.(di Eu. B. da IlSole24Ore)

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