Organici e tagli, ridare fiato e certezze alla scuola
Data: Giovedì, 21 aprile 2011 ore 10:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Tagli al personale docente e ATA, riduzioni di orario annuale negli istituti tecnici e professionali, riordino degli istituti tecnici e professionali, revisione degli ordinamenti della scuola d'infanzia e primaria, modalità di iscrizione alle scuole: nessuno di questi atti è stato compiuto dal MIUR con correttezza e legittimità.
Il TAR del Lazio si è pronunciato nei giorni scorsi su numerosi ricorsi, alcuni dei quali promossi dalla FLC CGIL, presentati fin dal 2009 contro altrettanti provvedimenti amministrativi. Le sentenze del TAR sono pietre: il MIUR ha preteso di imporre tagli di personale e di tempo scuola, nuovi ordinamenti e riordini con atti di imperio nel più totale disprezzo delle procedure, della trasparenza e della democrazia, infischiandosene persino del parere delle Commissioni parlamentari.
Difficile dire se in questo modo di agire ci sia più arroganza o più irresponsabilità. In ogni caso il Ministro Gelmini ne esce davvero malconcia.                  
 Ma non solo perché la giustizia amministrativa boccia la legittimità del suo disinvolto operato. Addirittura sui tagli agli organici ATA il TAR rimette la questione alla Corte Costituzionale. Gelmini esce malconcia per altri due motivi.
Il primo, i suoi illegittimi provvedimenti hanno arrecato danni gravissimi alle scuole.
Il secondo, perché l'illegittimità evidente di tali atti alimenta incertezza e ulteriore infinito contenzioso.
Ormai tutti nella scuola, dal personale agli studenti, alle famiglie, sono parte lesa di questa insensatezza.
Queste ragioni ci hanno spinto a chiedere un incontro urgente al Ministro sul disastro (purtroppo annunciato) che ha creato.
Per saperne di più
I ricorsi della FLC CGIL al TAR Lazio iniziano con i tagli agli organici introdotti dalla Gelmini in applicazione all'art. 64 della legge 133/2008 e impugnavano una miriade circolari ministeriali, decreti interministeriali (MIUR/MEF) e Decreti del Presidente della Repubblica finalizzati ad attuare concretamente la più vasta opera di smantellamento della scuola pubblica sulle seguenti materie:
organici del personale docente
organici personale ATA
iscrizioni nelle scuole di ogni ordine e grado
revisione degli ordinamenti nella scuola dell'infanzia e del primo ciclo
riordino degli istituti tecnici
riordino degli istituti professionali
orario annuale delle seconde e terze classi negli istituti professionali
orario annuale delle seconde, terze e quarte classi negli istituti tecnici
Ai ricorsi della FLC se ne sono uniti tanti altri, di sindacati, di singoli lavoratori o genitori, di altre amministrazioni, tant'è che alcuni ricorsi sono stati poi accorpati.
Ma cominciamo dall'inizio.
Nel 2008 appena insediato il secondo Governo Berlusconi approva il D.L. 112/2008 successivamente convertito nella legge 133/2008.
L'art. 64 di questa legge introduce un piano di tagli clamorosi agli organici del personale della scuola. In tre anni si perdono oltre 130.000 unità di personale docente e ATA.
Immediata la reazione della FLC che annuncia una lotta senza quartiere per fermare lo scempio ai danni della scuola pubblica e il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica.
I danni di queste misure sono sotto gli occhi di tutti:
riduzione del tempo scuola
chiusura delle sedi scolastiche nei piccoli comuni
cancellazione di interi corsi
fine dell'integrazione di disabili e disagiati
classi superaffollate
violazione delle norme sulla vigilanza e sulla sicurezza
esuberi, licenziamenti
caos e confusione in campo organizzativo e didattico
Un simile stravolgimento del sistema avviene nel disprezzo delle regole e di norme di legge. Anche le commissioni parlamentari che per legge sono obbligate a fornire i loro parere sugli atti adottati dal MIUR vengono ignorate.
In tutto questo buio dove si può cercare un po' di luce? Nelle recenti sentenze TAR del Lazio che dichiarano l'illegittimità di tutti i provvedimenti impugnati.
Sono quindi nulli, per i giudici amministrativi i due decreti interministeriali che hanno inferto il taglio epocale di quasi 70.000 posti per il personale docente negli anni 2009/2010 e 2010/2011.
Sui tagli agli organici ATA (17% in tre anni) il TAR rimette la questione alla Corte Costituzionale insostenibili per la funzionalità del sistema. Secondo i giudici la Gemini avrebbe agito, per via amministrativa, senza criteri, nella più assoluta discrezionalità, determinando a suo piacimento anche gli assetti organizzativo del sistema scolastico delle singole regioni. Da qui la censura di illegittimità costituzionale per violazione dell'art. 97 della Costituzione.
Dunque la Gelmini non è legittimata a portare fino in fondo il piano dei tagli. Deve fermare lo scalcinato carrozzone amministrativo, già messo in moto, per tagliare al 1 settembre 2011 ulteriori 60.000 posti di docenti e ATA.
In più, tutti coloro che sono stati danneggiati (precari che hanno perso il posto, famiglie che hanno avuto meno tempo scuola, studenti che non hanno potuto terminare il corso di studio intrapreso, docenti e ATA sbattuti a 100 km di distanza perché soprannumerari) potrebbero chiedere al giudice del lavoro il riconoscimento dei danni subiti.
Per la Gelmini si potrebbe aprire una giostra infernale. Un disastro, altro che riforme epocali, la cui responsabilità è esclusivamente di questo Ministro e di questo Governo. (da Flc-Cgil)

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