Oibò, mi ritrovo comunista senza saperlo!
Data: Giovedì, 21 aprile 2011 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Caro signor Presidente del Consiglio,
perché tanto livore,  tanta orda ed orgia di parole contro la scuola pubblica e i suoi insegnanti che con tanto amore e pazienza ogni giorno svolgono il proprio lavoro in cambio di una sussistenza precaria e di un precario status giuridico? Sono tutti comunisti? Anche i libri di testo, con la complicità di editorie amiche, sono tutti ideologicamente schierati dalla parte “comunista? Libri falsi e bugiardi? Ma chi gli ha inculcato queste fisime? Donde nasce, signor Presidente, codesto suo farneticare? La scuola pubblica, nella sua travagliata  lunga storia post-resistenziale, ha avuto, un ruolo nobile  fondamentale nella crescita morale e culturale di questo paese, è stata il rullo compressore che ha schiacciato l’analfabetismo, la forza motrice  che ha favorito la costruzione del  progresso civile e democratico di questo paese, emancipando le masse dalla schiavitù dell’ignoranza! La scuola pubblica è stata la scuola di tutti, “aperta a tutti”. Possibile che sia stata, da più di sessant’anni, la scuola pubblica in mano -come Lei sostiene-  ai  comunisti, senza che ce ne siamo accorti?
Dopo la sua sfuriata contro gli insegnanti della scuola pubblica, tutti- a suo dire- comunisti e  colpevoli di avere “inculcato” mostruose ideologie di sinistra ai giovinetti ignari,  mi sono detto: vuoi vedere che anch’io, illo tempore,  sono stato “inculcato “ e plagiato  sui banchi di scuola da qualche docente comunista, senza saperlo?. Considerato che a tutt’oggi, non più giovane, certe ingiustizie  io non le sopporto, e mi attrae ancora la piazza  per manifestare , in mezzo ai giovani, contro le guerre, a favore della pace, contro la disoccupazione, a favore del lavoro, contro la fame nel mondo, contro le dittature, a favore della libertà e della democrazia , ecc.ecc., chissà se, me insciente,  non  abbia avuto nel corso della mia formazione qualche insegnante comunista che ha  iniettato dentro il pensier mio il pestifero germe delle sue idee? E così, per scrupolo di coscienza, ho fatto una anamnesi: ho ripercorso nella memoria gli anni della mia formazione scolastica, educativa e culturale. Nulla, signor Presidente, non ho trovato nulla, neppure un sintomo di patologia  che potesse dirsi comunistoide!
 Me puero,  mi sono rivisto alle scuole elementari, con la preghiera mattutina e il segno della croce prima di iniziare le lezioni. Il mio maestro “unico”, non so se fosse”  chierico rosso o nero” , ma ricordo che era una  brava persona, di una  sensibilità deamicisiana, all’antica, di sani principi non negoziabili, comprensivo ma rigoroso;ogni tanto qualche ceffone, ma per affetto; da lui appresi- mi ricordo- il riguardo dovuto ai superiori, e il rispetto e la lealtà verso i compagni, il senso dell’onestà  morale e intellettuale ( oltre che a leggere, a scrivere e a far di conto) Le pare  -signor Presidente  -che uno così, che ci faceva cantare “Fratello d’Italia” e “Il Piave mormorava”, potesse essere un pericoloso comunista? Un lupo mangiapreti travestito con pelle d’agnello?  Se dalle scuole elementari passo alle medie  il ricordo che affiora alla mia mente, più struggente e poetico, è quello del mio professore di Lettere: gozzaniano,  fedele amante delle “buone cose di pessimo gusto” e fissato col latino. Non gli interessava affatto la politica; è una cosa sporca –diceva-; viveva zitello,  con il gatto e con la vecchia madre in un appartamentino da travét, pieno  di libri e di pesanti odori. Da lui appresi un metodo di studio, e il piacere di memorizzare le poesie più belle e le frasi latine più sentenziose. Grammatica e sintassi latina sul Tantucci. Vocabolario latino: Campanile e Carbone. Libri comunisti? Non so. Il liceo, rigorosamente classico e ordinario,( non erano stati inventati ancora gli  I.D.E.I  e i  PON) si apre al ricordo come il periodo più bello della mia giovinezza: si aprirono nuovi e più vasti orizzonti; maturò un pensiero più consapevole e problematico, più smanioso  di conseguire “virtude e conoscenza”  .Si cresce- Presidente - si cresce. La politica cominciava a fare capolino dentro la mia testa, ma mi appassionava di più lo studio della letteratura del Sapegno, abbinato alla antologia del Pazzaglia; della filosofia appresa sui tre volumetti del La Manna; della letteratura latina. di Concetto Marchesi, e di quella greca del Perrotta. Non so, forse qualcuno di questi autori, o più di uno, sarà stato comunista, per fatti propri,  ma che libri - signor Presidente –  che libri, e che professori in gamba ho avuto!
Ecco - signor Presidente -, ora che mi ricordo: forse, un po’ di febbre comunista l’ho presa  ai tempi dell’Università,  lì, forse,  ho avuto qualche “inculcamento”di sinistra.. Che anni  terribili  quegli anni  di  fine ’60 e  inizio dei  ’70 ! Anni portentosi: si aprivano i riti della contestazione studentesca; le lotte razziali  e la guerra del Vietnam scuotevano le coscienze  degli Stati Uniti  e  le piazze di tutto il mondo occidentale si mobilitavano per protestare contro il capitalismo guerrafondaio, mentre  l’Unione Sovietica reprimeva coi carri armati gli aneliti di libertà dei  suoi satelliti europei , Martin Luther King moriva colpito alla testa da un colpo di fucile lasciando il suo sogno come testamento ecc. ecc. Forse  dovette succedere a quel tempo  che  attecchì qualche germe di “sinistra “ che non ha smesso  di dare i suoi frutti poi, nel mio tempo avvenire!
Io confesso :
da allora ho condiviso con Martin Luther King l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta;  con don Milani l’idea che l’ingiustizia peggiore che si possa commettere è quella di fare parti uguali tra diseguali, e che i padroni vincono sempre solo  perché possiedono più parole dei loro sottoposti ecc. ecc.; con Gramsci, che la verità è sempre rivoluzionaria;   e che bisogna avere il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà; da Marx , che “non è la coscienza che determina la vita , ma la vita che determina la coscienza “
Sono stato comunista, per questo?


Nuccio Palumbo
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