Scuola media Marechiaro. indagata la preside. Anche otto insegnanti coinvolti nel caso del tredicenne abusato durante una gita.
Data: Giovedì, 21 aprile 2011 ore 07:18:51 CEST Argomento: Rassegna stampa
La
preside e otto docenti della scuola media del quartiere Posillipo, un
cui allievo tredicenne ha subito abusi sessuali nel corso di una gita
scolastica in Puglia, sono indagati dalla Procura di Napoli con
l'accusa di omissione in atti d'ufficio.
Il pm Stefania Buda, che oggi ha interrogato la preside, contesta il
ritardo con cui la scuola ha segnalato la vicenda ai carabinieri,
informati dell'accaduto solo diversi giorni dopo gli abusi nonostante
molte persone ne fossero a conoscenza. Ieri il pm aveva ascoltato come
persona informata dei fatti il dirigente scolastico regionale, Diego
Bouché, il quale ha consegnato al magistrato la relazione dei suoi
ispettori.
Le valutazioni degli ispettori sul comportamento della preside, a
quanto si è appreso, sono fortemente negative e il suo atteggiamento è
definito "inescusabile". La preside, che è assistita dall'avvocato
Luigi Martano, secondo l'accusa avrebbe cercato di tenere nascosta la
notizia, nonostante molte persone nel quartiere ne fossero a
conoscenza, per non rovinare la reputazione della scuola.
Minori sarebbero le responsabilità degli insegnanti che hanno
accompagnato i ragazzi in Puglia. Per il reato di violenza sessuale a
carico degli studenti è invece competente la Procura minorile di Lecce.
Secondo l'accusa, la preside avrebbe sporto denuncia ai carabinieri
solo dopo la telefonata del dirigente scolastico regionale Diego
Bouché, che, letta la notizia su alcuni quotidiani, aveva contattato la
scuola per chiedere conferma.
Nell'interrogatorio, nel quale era assistita dall'avvocato Luigi
Martano, la preside si è difesa spiegando di avere preso iniziative a
suo giudizio valide: aveva informato i genitori degli alunni
responsabili dell'abuso, convocato il consiglio d'istituto per
sospenderli dalle lezioni e stava preparando una relazione che avrebbe
consegnato alla magistratura o alle forze dell'ordine. (la
Repubblica)
redazione@aetnanet.org
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