Il Rapporto Ue sull'istruzione
Data: Mercoledì, 20 aprile 2011 ore 14:53:44 CEST Argomento: Comunicati
Più
di 10 anni dopo gli obiettivi di Lisbona e meno di 10 prima della data
obiettivo della Strategia Europa 2020, l'Unione europea fa il punto
della situazione sullo stato di avanzamento delle riforme nell'ambito
dell'istruzione e della formazione. Ne emerge che nell'ultimo decennio
i sistemi educativi dei paesi dell'UE hanno registrato miglioramenti,
ma hanno raggiunto soltanto uno dei cinque benchmark fissati per il
2010, ovvero quello di aumentare il numero di laureati in matematica,
scienze e tecnologia registrando un aumento del 37% rispetto al 2000.
Per quanto riguarda gli altri parametri, quali il tasso di dispersione
scolastica, l'aumento del numero di allievi che completano l'istruzione
secondaria superiore, il miglioramento della capacità di lettura e
l'aumento del numero di adulti che partecipano ad attività d'istruzione
o formazione, i progressi compiuti sono stati giudicati significativi
ma non sufficienti
Ora tutti gli occhi sono puntati sulla strategia Europa 2020 che
ha come priorità quella di creare un'economica basata sulla conoscenza,
attraverso il raggiungimento della l'obiettivo di portare il tasso di
dispersione scolastica al di sotto del 10% nonché di aumentare il
numero dei laureati portandolo almeno al 40%. Anche se è troppo presto
per fare proiezioni esatte, sulla base delle tendenze del passato si
può ipotizzare che la maggior parte dei benchmark per il 2020 sarebbe
raggiungibile se gli Stati membri continueranno ad attribuire loro una
priorità elevata e ad investire in modo efficiente nell'istruzione e
nella formazione.
Presentando il Rapporto, la Commissaria responsabile per l'istruzione,
la cultura, il multilinguismo e la gioventù Androulla Vassiliou ha
affermato: "La buona notizia è che i livelli educativi in Europa si
sono innalzati notevolmente. Un maggior numero di giovani completa
l'istruzione secondaria e si laurea rispetto a dieci anni fa. Ma la
dispersione scolastica continua ad essere un problema che interessa un
giovane su sette nell'Unione europea, mentre un allievo su cinque
all'età di 15 anni ha una capacità di lettura limitata. Questo è il
motivo per cui l'istruzione e la formazione sono tra gli obiettivi
centrali della strategia Europa 2020. Gli Stati membri devono
intensificare gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi europei
comuni."
La Commissaria ha inoltre sollecitato vivamente gli Stati membri a non
apportare tagli al bilancio dell'istruzione nonostante le difficoltà
che si trovano ad affrontare a causa della crisi economica. "La spesa
per l'istruzione è un buon investimento per l'occupazione e la crescita
economica e si ripaga nel lungo periodo. In tempi di restrizioni
finanziarie dobbiamo però assicurare che le risorse siano usate nel
modo più efficiente possibile", ha aggiunto.
Il rapporto, che riguarda tutti gli Stati membri dell'UE nonché la
Croazia, l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, l'Islanda, la Turchia,
la Norvegia e il Liechtenstein, contiene rassegne e statistiche
dettagliate che consento d'identificare i paesi i cui risultati si
situano al di sopra o al di sotto della media UE e che stanno
recuperando o perdendo terreno rispetto agli altri.
I prossimi passi
Nelle prossime settimane gli Stati membri presenteranno alla
Commissione i loro programmi nazionali di riforma in cui fisseranno gli
obiettivi nazionali in tema di dispersione scolastica e di laureati,
indicando come intendono raggiungerli. La Commissione presenterà fra
breve nuovi parametri di riferimento per quanto concerne l'occupabilità
e la mobilità dell'apprendimento. (da
http://ec.europa.eu/it)
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