Tremonti: manovra da 15 miliardi per il pareggio di bilancio.
Data: Mercoledì, 20 aprile 2011 ore 08:33:24 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una correzione dei conti pubblici per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014 «va fatta». Ma «quella richiesta all'Italia è la più bassa del mondo». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, nell'ambito di una serie di audizioni preliminari all'esame del Documento di economia e finanza (Def). Subito dopo l'ok del Parlamento, ha detto il ministro, il Governo tradurrà in azioni quanto indicato del Def. I numeri (stime di crescita e andamenti conti pubblici) contenuti nel Documento di Economia e Finanza, sono «prudenziali» e «realistici», ha detto il ministro, e «pensiamo che saranno approvati dall'Europa, dalla Commissione Ue e dai nostri partner».
Correzione da 15 miliardi
La correzione dei conti pubblici che il governo italiano dovrà fare nel biennio 2013-2014 sarà di almeno 15 miliardi, pari allo 0,5% del Pil per ciascun anno, ha detto Tremonti rispondendo a un parlamentare che ricordava che la Banca d'Italia ha parlato di correzioni per oltre 35 miliardi nel 2013-2014, pari al 2,3% del Pil. Tuttavia, ha precisato, «tutto dipende da come andrà l'economia nel prossimo biennio».                                     
Interventi per Sud, opere pubbliche ed edilizia
«Adotteremo le prime azioni e riguarderanno il meridione, le opere pubbliche, l'edilizia privata, la riduzione dei costi per le imprese. Questo è il primo blocco che adotteremo nei prossimi giorni. Ma la nostra azione non si fermerà a questo». E il ministro ha citato la riforma fiscale.
La riforma fiscale non è semplice
«Non è semplice» fare la riforma fiscale, ha detto il ministro, ricordando che «un solo paese la sta mettendo in cantiere ed è il Regno Unito. Negli altri paesi non si pianificano le riforme fiscali. Noi ci stiamo lavorando con fortissimo impegno e cominciamo ad avere grandi linee su cui operare».
Necessaria una maggior crescita
L'Italia può e deve fare di più sulla crescita economica. «In Italia - ha affermato Tremonti - sicuramente dobbiamo fare di più e possiamo fare di più. La crescita è stata dell'1,3%, esattamente come quella del modello inglese, con un deficit al 4,6%, cioè meno della metà del deficit inglese». Nel quadro economico italiano si pongono degli obiettivi di necessaria, maggiore crescita, «ma sui numeri non vedo grandi differenziali, salvo il caso della Germania». Il titolare dell'Economia ha anche ricordato che l'Italia è «un paese duale» che cresce a due velocità. A chi chiedeva informazioni sul credito di imposta a favore della ricerca, oggi al 50%, Tremonti ha risposto che «il prossimo decreto conterrà il credito d'imposta del 90% perchè riteniamo che ci sia il margine per finanziare nel modo più efficace la ricerca fatta nelle Università e negli Istituti».
La Cdp non è uno strumento di finanza creativa
La Cassa Depositi e Prestiti é «uno strumento utile per la crescita», ha detto Tremonti. Il ministro ha quindi respinto la critica secondo cui la Cassa rientrerebbe nella finanza creativa: «Modelli equivalenti esistono in Francia, Spagna e Germania».
Nucleare: il maleficio può essere generale
«Il beneficio in bolletta è locale, ma il maleficio può essere generale», ha detto Tremonti riferendosi alla decisione del Governo di fermare il nucleare. «Sul nucleare va fatta una profonda riflessione anche dal lato economico». Va fatta «la contabilità del debito nucleare: i costi del decommissioning, quanto è assicurabile. Se hai nucleare hai un beneficio attuale, ma se hai problema hai un maleficio». Di fonti rinnovabili, ha detto il ministro, «é certo che se ne dovrà discutere».
Gli immobili per abbattere il debito sono la via giusta
Tremonti ha sottolineato che la vendita degli immobili pubblici per abbattere il debito è «una via giusta, ma la questione va vista nel contesto europeo, per avere l'approvazione». Ora si monterà uno strumento finanziario che raccolga i beni per poi metterli sul mercato. «Ora - ha detto il ministro - possiamo riprendere quel percorso: fermo che ai fini dell'abbattimento prima lo devi fare e poi lo puoi scomputare».
Aperti ai contributi delle forze politiche, economiche e sociali
Nella discussione sul piano delle riforme e il Def (documento di economia e finanza) il governo, ha detto Tremonti, è aperto a ogni «importante» contributo che arriverà dalle forze politiche di maggioranza e di opposizione e da parte delle forze economiche e sociali. A condizione che le proposte vengano scritte nella nuova logica del semestre europeo. Quindi, «se oltre alle proposte del governo - ha detto il ministro - vengono fuori anche proposte del Parlamento scritte nella specifica metrica europea» ben vengano. «Dalle forze politiche di maggioranza e opposizione e dalle forze economiche e sociali - ha insistito - tutti siamo in attesa di documenti. Siamo pronti a recepire tutto ciò che di importante verrà da questa discussione».
Fassina: Tremonti corregga i documenti di finanza pubblica
Per il responsabile economia del Pd, Stefano Fassina, «dopo aver negato per giorni, il ministro Tremonti riconosce la necessità di una manovra correttiva per il 2011 e il 2012. A questo punto dovrebbe correggere anche i documenti di finanza pubblica da lui presentati e attendere il voto del Parlamento prima di inviarli a Bruxelles, come prevede la legge. A tale scopo dovrebbe insistere, come ha fatto oggi il Pd con il presidente Schifani, affinchè la prossima settimana il Senato lavori e voti la risoluzione sul Programma nazionale di riforma».  (di Nicoletta Cottone da IlSole24Ore)

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