No alla proposta Flc-Cgil per i precari della scuola che non piace ai Precari
Data: Mercoledì, 20 aprile 2011 ore 05:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Il taglio di 8 miliardi alle
risorse della scuola pubblica statale
varato dalla Legge 133/08, dalla Legge 169/08 che ha abolito il modulo
nella scuola primaria, oltre alla norma contenuta nella Legge 244/07
che ha tagliato drasticamente le risorse umane per il sostegno agli
alunni diversamente abili, come si è potuto vedere in questi ultimi due
anni hanno provocato un vero e proprio disastro ad un comparto che
aveva già dei grossissimi problemi in termini di successo formativo
delle nostre giovani generazioni che già numerose indagini statistiche
ponevano agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la scuola
secondaria di I e II grado, mentre hanno fatto precipitare la qualità
della scuola primaria che era invece ai primi posti ed hanno nei fatti
completamente stravolto i presupposti presenti nella legge 104/92 per
l’integrazione degli alunni diversamente abili che invece era
considerata una delle più avanzate al mondo.
La riforma Gelmini è intervenuta, inoltre, su una situazione già
ampiamente deteriorata, almeno per quel che riguarda la dimensione del
precariato degli insegnanti, con drammatiche ricadute sulla qualità del
processo formativo degli alunni. La cancellazione dell'automatismo
delle assunzioni sui posti vacanti sancito dalla legge 449 del 1997, il
blocco del turn over, la fissazione di un astratto rapporto matematico
tra insegnanti di sostegno e alunni che prescinde totalmente dalle
concrete e variegate esigenze territoriali, l'uso disinvolto dei
criteri atti alla formazione delle cattedre di fatto e di diritto,
hanno determinato una dilatazione intollerabile ed in gran parte
artificiale dei contratti a tempo determinato, con grave pregiudizio
della continuità didattica e delle condizioni di lavoro dei docenti.
In questi 3 anni, soprattutto i lavoratori precari della scuola,
vittime sacrificali della crisi economica sbandierata dai nostri
governanti, hanno cercato di porre un argine alla messa in atto di
questa cosiddetta riforma della scuola, con numerose iniziative quali
manifestazioni di piazza, assemblee, convegni dove con dati alla mano
avevano preannunciato il disastro che si sarebbe compiuto.
Oggi siamo in presenza di classi affollate (cosiddette classi pollaio)
impossibilità di sostituire i docenti assenti con conseguente perdita
di ore di lezione per gli alunni, scarsissima dotazione di strumenti di
supporto all’apprendimento e con una crescita esponenziale della
richiesta del cosiddetto “contributo volontario” da parte delle
famiglie che di volontario ha ormai solo il nome, essendo le stesse
famiglie sottoposte ad un “velato” ricatto da parte dei dirigenti
scolastici, che sostengono di non avere fondi per acquistare neanche
gessetti e carta igienica.
La riforma Gelmini,nella sua applicazione,ha dimostrato nel progetto di
fattibilità di aver provocato,oltre che un consistente impoverimento
esponenziale della qualità formativa,anche un vero e proprio cataclisma
nella gestione pratica della scuola,cosa preannunciata dai precari
docenti e ATA già dal lontano anno 2007/2008 e sottovalutata da chi
nelle scuole ci lavorava in pianta stabile e da tutta la società civile
pensando che il problema riguardasse solo i precari.
I 45.000 tagli applicati sugli ATA(la maggior parti dei quali sui
collaboratori scolastici),che prima della riforma Gelmini lavoravano da
anni su posti vacanti,ha messo in difficoltà questo personale
nell'espletamento dei loro servizi ma,oltre ai tagli, la cosa più
assurda è che si sta cercando di sminuire e mettere in ridicolo il
servizio reso dai collaboratori scolastici nelle scuole,i quali, con un
costo irrisorio per lo stato,oltre a coprire una miriade di mansioni,
rappresentano,principalmente, quella figura lavorativa che espleta
tutte quelle funzioni pratico-manuale che permette al dirigente
scolastico,ai docenti e a tutti quelli della segreteria la possibilità
di mettere in pratica la realizzazione del Piano dell'offerta formativa.
Bisogna purtroppo sottolineare che di fronte a questo scempio le
risposte delle forze politiche di opposizione sono state alquanto
blande e si sono fatte presenti solo quando i lavoratori precari hanno
adottato misure estreme di protesta come l’occupazioni degli USP,
scioperi della fame e il blocco dei traghetti sullo stretto di Messina.
Sul versante sindacale invece se, dopo lo sciopero generale della
scuola del 30 ottobre 2008, si è riscontrata una profonda divisione dei
sindacali confederali con CISL, UIL, ex GILDA e SNALS che hanno di
fatto accettato questa “riforma”, dall’altra parte CGIL e sindacati di
base hanno messo in atto un assurda guerra di contrapposizione che ha
avuto il solo effetto di logorare il movimento nazionale dei lavoratori
precari che si era consolidato in moltissime provincie italiane.
I sindacati di base si sono distinti per iniziative isolate senza
nessuna volontà di condivisione di un percorso da intraprendere assieme
ai movimenti, mentre la CGIL ha optato per manifestazioni poco più che
simboliche e scioperi tardivi, che hanno provocato una sorta di
rassegnazione nei lavoratori della scuola, soprattutto nei precari che
più di ogni altro hanno subito la mannaia dei tagli che hanno
comportato circa 132.000 posti in meno nell’arco dei tre anni.
Oggi, in occasione della sentenza della corte costituzionale che ha
ritenuto illegittime, l’istituzione delle code introdotte da Fioroni
nella Legge 296/06 e riproposte della Gelmini con il DM 42/09 con
l’aggiunta delle 3 provincie che ha di fatto reso ingestibile il
sistema di reclutamento dalle graduatorie sia per il conferimento delle
supplenze annuali che per gli incarichi a tempo indeterminato, il mondo
dei precari della scuola è in spasmodica attesa di come il Ministero
darà seguito a questa sentenza.
Un altro effetto deleterio di questa insopportabile attesa circa
l’aggiornamento delle graduatorie è che i 230.000 lavoratori precari
iscritti nelle graduatorie provinciali di tutta Italia, presi da questa
“ansia”, sembrano aver perso il motivo originario che ha causato la
perdita del loro posto di lavoro e cioè la controriforma Gelmini che ha
provocato tagli di ben 132.000 posti di lavoro.
A tal fine bisogna purtroppo sottolineare che la proposta della FLC per
il “precariato ed il reclutamento”
(http://1.flcgil.stgy.it/files/pdf/20110405/documento-flc-cgil-reclutamento-e-precariato-nella-scuola-statale-aprile-2011.pdf)
sembra andare incontro alla volontà di questo governo di voler bloccare
la mobilità dei precari della scuola non prendendo nessuna posizione,
anzi basando tutta la sua proposta sul fatto che il ministero emani un
decreto che non preveda trasferimenti di provincia.
Sul fronte dell’aumento degli incarichi a tempo indeterminato
“l’operazione centomila” proposta dalla FLC CGIL ci sembra, oltre che
ottimistica come previsione di organico di fatto e di diritto al netto
dell’ultima tranches dei tagli, quanto meno inopportuna perché al
ribasso, lasciando nei fatti ben 130.000 precari al loro destino, e poi
maldestra come “proposta” fatta al governo; al massimo sarebbe stata
accettata come “ricevibile” in quanto un sindacato non può che vedere
come positiva l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori precari.
Inoltre, non vi è chi non veda che, senza il contestuale ripristino
dell'automatismo delle assunzioni sui posti lasciati vacanti da
pensionamenti o altro e lo sblocco del turn over, qualsiasi infornata
di passaggi in ruolo, di qualunque grandezza essa sia, non risolverebbe
in maniera definitiva il problema del precariato che, puntualmente, si
riformerebbe in breve tempo.
Irricevibile appare poi la proposta di congelamento delle graduatorie
provinciali con impossibilità di trasferimento in altra provincia che
segna a nostro avviso un punto di non ritorno della FLC a favore di una
deriva personalistica del concetto di diritto che va oltre le sentenze
stabilite dai giudici che servono proprio a dirimere le questioni tra
due parti in contrasto. Come abbiamo più volte detto in questi anni con
forza al nostro Presidente del Consiglio, le sentenze dei giudici vanno
rispettate e non aggirate con leggi ad personam. A conferma di ciò lo
stesso Ministero sembra ormai costretto a dover dare la possibilità di
trasferimento in una sola provincia ma a pettine, rendendo così la
proposta FLC di congelamento dei trasferimenti assolutamente
intempestiva e fuori luogo.
La proposta di una sub-graduatoria nazionale da utilizzare però solo
dopo l’esaurimento della graduatoria provinciale ci appare uno
“specchietto per le allodole” in quanto utilizzabile solo in pochissimi
casi, oltre che anticostituzionale in quanto anch’essa una coda
ponendosi dopo un’altra graduatoria.
La proposta di un percorso abilitante senza numero chiuso ci appare
invece intempestiva in quanto in un periodo di duri attacchi alla
qualità della professione docente, delle abilitazioni di massa senza
esame di ammissione sarebbe un regalo inaspettato ai nostri
denigratori. Sarebbe inoltre troppo favorevole a questi colleghi che
potrebbero scegliere liberamente le provincie nelle quali inserirsi
mentre lo stesso non potrebbero fare i precari già abilitanti bloccati
nelle graduatorie d’origine.
La proposta infine di istituire dei nuovi canali di abilitazione
mediante concorso con immediata assunzione sancisce l’abolizione di un
sistema di reclutamento basato sul punteggio di servizio che è stato in
questi anni un baluardo insormontabile per la libertà della professione
docente e che guarda caso è oggetto di attacchi gravissimi di molti
esponenti dell’attuale governo compreso il Presidente del Consiglio. Il
mantenimento del sistema delle graduatorie come sbocco naturale di
qualsiasi nuovo sistema di abilitazione all’insegnamento è per noi un
punto di fondamentale importanza che vorremo che la nostra
organizzazione sindacale non abbandonasse a favore di più o meno velate
forme di “chiamata diretta” quali sarebbero i concorsi banditi anche da
reti di scuole territoriali.
Alla luce di queste considerazioni, i PRECARI DELLA SCUOLA
AUTOCONVOCATI ISCRITTI FLC di seguito propongono dei punti che
considerano irrinunciabili, suddivisi in questioni di carattere
generale e strettamente tecniche, alla FLC-CGIL, ma anche a tutte le
organizzazioni sindacali, alle istituzioni ed alle forze politiche di
opposizione e maggioranza.
Temi di carattere
Generale
1) Abolizione della riforma delle scuole
medie di I e II grado (L.133/08) e successive
disposizioni.
2) Abolizione del maestro unico nella
scuola primaria (L.169/08) e successive disposizioni.
3) Ritrasformazione delle attuali
graduatorie provinciali ad esaurimento in permanenti
con possibilità di trasferimento in
unica provincia a “pettine”
4) Congelamento della tabella di
valutazione dei titoli da inserire nelle graduatorie.
5) Istituzione di un percorso abilitante
per i non abilitati a numero chiuso secondo le esigenze dei territori
con obbligo di immissione di quest’ultimi nelle graduatorie trasformate
in permanenti. Assoluta contrarietà ad ogni forma di "sanatoria" che
abiliti nuovo personale non selezionato tramite concorso per
esami e che ecceda il contigente determinato dalla programmazione
regionale
6) Abolizione del tetto massimo di un
insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base
provinciale e ripristino delle deroghe per l’assegnazione di ore
aggiuntive per casi di disabilità gravi (L. 244/07) come
stabilito dalla sentenza della corte costituzionale (Sentenza n.80 del
22/02/2010)
7) Assunzione a tempo indeterminato di
tutto il personale ATA presente nella graduatoria permanente di 1°
fascia
8) Congelamento delle graduatorie
permanenti 1°fascia pers. ATA fino al completo esaurimento,
consentendo, nelle graduatorie congelate ESCLUSIVAMENTE
l’inserimento dell’invalidità e della legge 104.
9) Garanzia di un reddito minimo fisso
per il pers. ATA inserito nella graduatoria permanente di 1° fascia
dopo l’esaurimento dell’indennizzo di disoccupazione e in attesa di
ricollocamento.
10) Ripristino dell'automatismo delle assunzioni su posti vacanti
tramite la modifica della legge 449 del 1997 e sblocco del turn
over tramite modifica dell'art.1 comma 523 legge n.296 del 2006
e dell'art. 66 della legge 133 del 2008.
11) Rifiuto totale di qualsiasi proposta di valutazione
dell’operato dei singoli docenti; da prendere in considerazione
semmai la valutazione dei singoli istituti nella loro globalità
rispetto al successo formativo degli alunni.
Temi di
carattere tecnico
12) Istituzione di un tetto massimo del 30% di cattedre di
diritto o di fatto da assegnare a trasferimenti, utilizzazioni ed
assegnazioni provvisorie interprovinciali.
13) Procedere,per le graduatorie ATA congelate, ad una accurata
verifica dei titoli di accesso e dei titoli (di servizio e culturali)
valutati.
14) Obbligo da parte delle scuole paritarie di assumere il
personale docente dalle graduatorie permanenti con contratto identico a
quello in vigore per il personale assunto dalle scuole statali
15) Assoluta parità di diritti tra lavoratori della scuola
a tempo indeterminato e lavoratori della scuola a tempo determinato
(scatti di anzianità aspettativa, permessi per esami, permessi brevi,
etc.)
16) Abolizione della norma che da facoltà ai Dirigenti scolastici
di assegnare ore di supplenza ai docenti interni all’istituto anche
oltre l’orario di 18 ore
17) Obbligo assoluto di pubblicazione e possibilità da parte
degli USP di dare spezzoni anche inferiori alle 7 ore
18) Definizione dell’organico di fatto e di diritto almeno 10
giorni prima della data di convocazione delle nomine annuali
19) Possibilità per il lavoratore della scuola nominato su
nomina annuale di optare per un nuovo incarico su eventuale e
straordinaria seconda convocazione dell’USP.
20) Visibilità dei riservisti e possessori di L.104 nelle
graduatorie ad esaurimento.
PRECARI DELLA SCUOLA ISCRITTI FLC-CGIL
Antonio Condorelli – Catania
Paola Migliaccio – Catania
Emma Giannì – Sciacca (Agrigento)
Renato Gentile - Agrigento
MariaRosaria Improta – Napoli
Vincenzo Terracino - Napoli
Maria Chiara Longo – Catania
Didier Pavone – Catania
Raffaella Carrara – Catania
Fortunata Franceschino - Catania
Salvatore Porzio – Catania
Maria Pinieri - Catania
Piera Leocata - Catania
Giuseppa Faro - Catania
Roberta Scarpulla – Catania
Rosanna Aiello - Catania
Paola Indelicato – Catania
Deborah Carmela Garufi – Siracusa
Dorella Bonavoglia - Siracusa
Dario Portale – Catania
Patrizia D’amico - Catania
Cinzia Candeloro - Catania
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