Tutti pazzi per il latino: riflessioni dopo un corso svolto nella Scuola media presso l'artistico di Giarre
Data: Mercoledì, 20 aprile 2011 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Rosa- rosa –rosa …  ma com’è difficile il Latino! Declinazioni?!  A che serviranno? Ma perché studiare il Latino? A quale scopo se non si utilizza per comunicare oggi? ... Quanti studenti,  nel corso dei loro studi,  hanno formulato tali desolanti pensieri e quanti tra loro si sono convinti di aver subito l’apprendimento del Latino solo come  processo di arida acculturazione di quella  lingua “morta” che giammai potrà diventare “viva” …?  Quanti casi di pazzia indotta! Gli annali scolastici ne annoverano frequentissimi!
La scuola si interroga, allora, sulle possibili cause di siffatta  indisposizione: mediocre livello di  docenza o  scadente gradimento, da parte dell’utenza, di una disciplina considerata assolutamente  anacronistica  nell’era  della comunicazione globale?
La ricerca delle risposte implica, inevitabilmente, una riflessione, tra gli addetti ai lavori, sull’uso delle  metodologie didattiche: eccessivo nozionismo,  sporadici  parallelismi interlinguistici tra lingua madre e discendenze neolatine,  occasionali cenni alla storia e alla civiltà di riferimento, insufficienti informazioni  sulla spendibilità del patrimonio antico come risorsa?  Dispiace ammetterlo, ma è proprio questo il “male“ che genera  la tanto diffusa intolleranza al Latino e  che fiacca gli  animi  degli studenti! Essi, infatti, avvezzi alla cultura dell’io, amano solo ciò che sentono proprio, ciò con cui possono creare un rapporto di continuità e di interattività, non amano interloquire con ciò che non riescono a sentire  inerente alle loro aspettative finché non riescono a  individuarne un  senso.  Vogliono essere protagonisti. Solo questo li stimola e poi li entusiasma!  Invece, cozzando, spesso,  con le difficoltà delle regole morfologiche e sintattiche avulse da contesti di concreto riferimento e con le “astrusità” ad esempio del pensiero filosofico di Seneca finiscono col lanciare improperi all’indirizzo di quel … di  Seneca e del prof. che  propina lezioni inutili e noiose!   Bisogna, dunque, cambiare direzione, dare a Cesare ciò che è di Cesare: ridare al Latino quel  valore, quel quid che è imprescindibile per potere coinvolgere i giovani, per renderli  interpreti del sapere   e per poterli convincere che  conoscere e comprendere il vissuto culturale serve a partecipare il presente in maniera consapevole. È dal mondo latino che deriva la  nostra civiltà occidentale europea ed è nella lingua latina che ritrova le  origini colui che abbia a piacere indagare  sulla derivazione etimologica di una buona parte delle parole della lingua italiana e persino del dialetto siciliano … Non si può essere cittadini di un mondo globale di cui si sa nulla o poco più di qualche nozione! Rimodulare la didattica del latino: ecco, allora,  come intervenire per rendere la studio interessante, intricante, coinvolgente, utile  ed anche divertente e  ciò sulla base  di progetti altamente formativi  volti alla ricerca dell’identità culturale di ciascuno  sia come crescita della coscienza civica  sia come scoperta dell’immensità dei valori che ne  possono derivare alla persona.
 E se i ragazzi amano solo le virtualità’?! Bene, facciamo vivere loro un viaggio virtuale alla scoperta dei preziosi elementi e strumenti della comunicazione dall’antichità ad oggi e facciamo  carpire loro quali  nodi interlinguistici e interculturali ci siano tra il Latino, caput mundi antiqui e le civiltà neolatine che costituiscono, invece, l’inizio, per così dire,  della “modernità culturale”. 
Già, a partire dalla scuola secondaria di primo grado, lo studio della disciplina,  strutturato secondo  tali modalità, potrà predisporre i ragazzi all’apprendimento attivo e potrà favorire, anche,  una scelta consapevole e giustamente orientata del percorso scolastico  successivo.
 Forza, ragazzi,  il Latino vi conquisterà, vi sorprenderà con le sue innumerevoli curiosità  e non vi darà più “abbentu”!  Una forma dialettale siciliana?! Perché mai? Cosa c’entra il dialetto siciliano con il Latino? Sapevate che la civiltà latina ha lasciato tacce persino nelle parlate regionali? Abentu deriva dal sostantivo latino adventus che significa arrivo e quindi indica condizione di riposo  ed è presente anche nel dialetto napoletano nella forma  abbiento …
 Saperne ancora di più è possibile  … basta indagare,   condividere  e valorizzare le nostre origini!

 Gabriella Sorbello
sorbello.gabriella@yahoo.it






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