''Quattro studenti su 10 giocano d'azzardo'' . E' allarme
Data: Martedì, 19 aprile 2011 ore 12:10:00 CEST
Argomento: Sondaggi


Dalla sicurezza stradale e personale al consumo di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti, dai comportamenti sessuali al tempo libero  ed agli interventi di educazione sanitaria e sessuale. Il “Progetto attiva giovani” dell’Asp di Palermo ha analizzato abitudini, affetti, motivazioni, preoccupazioni, difficoltà ed inquietudini giovanili. L’indagine, realizzata dall’Azienda Sanitaria di Palermo (Asp), in collaborazione con l’Associazione per Mobilitazione Sociale Onlus, l’Istituto Don Calabria e la Società cooperativa “La Lucerna”, ha coinvolto 1011 studenti di età compresa tra 15 e 20 anni, di 12 scuole superiori di città e provincia.                   
 Dall’indagine, finanziata dall’assessorato regionale alla famiglia, è emerso, in particolare, che il rapporto degli studenti con la scuola è soddisfacente (il 77% degli intervistati non è mai stato bocciato). Frequenti sono, invece, gli episodi violenti o di bullismo con il 24,1% che ha dichiarato di essere rimasto coinvolto nell’ultimo anno in uno scontro fisico ed il 15,5% che ha rivelato di avere ricevuto danneggiamenti o furti all’interno dell’Istituto, mentre il 2,3% ha detto di non essere andato a scuola per timore di aggressioni ed il 2,7% di essere stato aggredito o minacciato almeno una volta con coltelli o altre armi.

La maggior parte degli studenti (il 66,8%) ha sperimentato almeno una volta il fumo della sigaretta. L’età “d’esordio” è in generale tra i 13 ed i 14 anni, ma il 6% ha iniziato a fumare prima dei 10 anni. Largamente diffuso l’uso e spesso l’abuso di bevande alcoliche: sono il 72,9% coloro i quali hanno “bevuto” almeno una volta nella loro vita con una prevalenza dei maschi (83,1%) rispetto alle femmine (67,3%). Rimane rilevante anche il consumo di sostanze stupefacenti con un quinto degli studenti che ha dichiarato di avere provato la marijuana. Tra coloro i quali hanno fatto uso di cocaina (il 2,8%), molti hanno svelato di averlo fatto “per sentire sensazioni forti”.

Quasi la metà degli adolescenti ha avuto un rapporto sessuale completo e tra questi il 51%  ha svelato di avere avuto la prima esperienza tra i 13 ed i 14 anni. Interessanti anche i dati emersi sulle “nuove” dipendenze e sul gioco d’azzardo. La quasi totalità degli intervistati possiede un telefono cellulare ed un computer a casa con collegamento ad internet e, in media, 9 ragazzi su 10 hanno un profilo personale su un social network. Quattro intervistati su 10 giocano, invece, d’azzardo in locali pubblici.
 
“Si tratta di un’indagine approfondita e completa – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta –. Il progetto ha coinvolto, oltre ad operatori dell’Asp, soggetti del privato sociale ed insegnanti, ma nell’iniziativa hanno svolto un ruolo attivo anche le famiglie che hanno seguito uno specifico percorso formativo. Lo studio rappresenta una base di partenza per interventi specifici e mirati”.

“Il rischio è, sicuramente, una dimensione necessaria e di crescita per i giovani - – osserva Alberto Pellai, medico ricercatore all'Istituto di Igiene e Medicina preventiva dell'Università di Milano -. Questa è, infatti, un’area della vita che risponde principalmente a tre bisogni fondamentali del giovane che sono l’identità,  la felicità e l’appartenenza. In generale, emerge che, l’area di assunzione del rischio, oggi è più generazionale che geografica. Dal punto di vista geografico, invece, questi dati  rilevano che al Sud il rapporto che le ragazze hanno con il corpo è meno problematico e poi, sul piano del consumo delle sostanze, c’è un minore consumo di droghe pesanti rispetto al Nord”.

“Per quanto riguarda gli episodi di bullismo che accadono dentro la scuola, luogo deputato alla socializzazione dei ragazzi – ha detto  Marco Marchese, coordinatore della ricerca - questo dato ci spinge a pensare la necessità di una stretta collaborazione con le scuole per creare momenti di confronto ed avviare progetti destinati ai ragazzi per migliorare le loro capacità di comunicazione, il clima di classe e lo spirito di gruppo”.

“E’ rilevante ed allo stesso tempo preoccupante l’età della prima sperimentazione sia dell’alcol sia di sostanze stupefacenti - ha spiegato Roberto Gambino, referente aziendale per la progettazione – i dati rappresentano una base di partenza per intervenire in una duplice direzione: sul disagio giovanile e sulla promozione di campagne di educazione alla salute ed a corretti stili di vita”.

“I dati confermano pure la precocità di inizio dell’attività sessuale – ha affermato Francesca Cappello, responsabile dell’Unità operativa territoriale Salute della donna e del bambino dell’Asp – gli interventi di informazione e prevenzione devono, quindi, essere avviati sin dalla scuola media inferiore con un coinvolgimento più efficace di insegnanti e famiglia”.    (da http://affaritaliani.libero.it/)

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