Alleanza stretta tra scuole e imprese
Data: Lunedì, 18 aprile 2011 ore 11:29:56 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Scuole speciali di tecnologia e comitati tecnico-scientifici. Sono i due assi nella manica del ministero dell'Istruzione per invertire il trend di iscrizioni agli istituti tecnici e professionali che «nel primo anno della riforma - spiega il direttore generale Raimondo Murano - hanno perso 8mila giovani, con il segno meno destinato a confermarsi anche per il prossimo anno scolastico». Secondo il dirigente del Miur «dalle preiscrizioni 2011/2012 risulta una leggera ripresa dell'appeal delle scuole tecniche, mentre per quelle professionali si registra ancora un calo significativo».
La preferenza dei licei                      
 I giovani continuano a preferire la strada del liceo, nonostante siano altri i percorsi che offrono maggiori chance di trovare un posto di lavoro. A ricordarlo, in occasione del seminario sulle «Delivery unit regionali» che ha riunito a Sorrento la scorsa settimana duecento tra docenti, presidi e dirigenti scolastici da tutta Italia, è stato Paolo Bastianello, vice presidente "Moda Italia", in qualità di rappresentante del mondo produttivo: «Le imprese non riescono a trovare centomila tecnici all'anno, anche in una fase recessiva dell'economia come quella attuale. Servono nuove figure professionali capaci di inserirsi all'interno di aziende che sempre di più devono fare sistema per competere sullo scenario internazionale».
Percorsi tecnologici
Per questo diventa essenziale allargare le partnership tra scuola e mondo del lavoro. Un terreno fertile potrebbe essere quello degli istituti tecnici superiori (Its), scuole speciali di tecnologia i cui percorsi verranno attivati dal prossimo anno scolastico da 58 Fondazioni sparse sul territorio. Un canale post secondario, parallelo ai corsi accademici, diretto a formare tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività. Non una laurea ma un diploma di tecnico superiore, conseguito al termine di quattro semestri per circa 2mila ore, con laboratori, tirocini obbligatori per almeno il 30% dell'orario e il 50% dei docenti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni.
I comitati
Su un binario parallelo scuole e imprese provano a rilanciare il ruolo dei comitati tecnico-scientifici, una sorta di cabina di regia tra docenti e aziende per mettere a punto programmi didattici che rendano più fluido l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. I progetti si moltiplicano e finora - anche grazie all'azione delle delivery unit regionali - sono stati coinvolti in stage e iniziative di alternanza studio-lavoro i ragazzi di 450 scuole.
Nelle regioni
La partnership più recente riguarda la Campania, dove è stato siglato venerdì scorso un protocollo tra Ufficio scolastico, Regione, Confindustria Campania, Unione degli industriali di Napoli e Selex, con cui l'azienda del gruppo Finmeccanica si impegna ad accogliere tirocinanti provenienti dagli istituti tecnici. Una piattaforma dedicata per l'orientamento e un portale ad hoc per la definizione delle competenze sono gli strumenti a disposizione degli studenti veneti, mentre la Regione Puglia riconosce un punteggio extra agli allievi degli istituti professionali intenzionati a conseguire una qualifica.
In Lombardia, attraverso la partnership con Assolombarda, è in corso la mappatura dei "saperi" per cinque diversi profili professionali (meccanico, elettronico, chimico, informatico, amministrativo). Mentre in Sicilia, nei territori con scarsa presenza di attività produttive sono state create le reti di scuole, che raccolgono le adesioni di istituti diversi per rafforzare le possibilità di dialogo con associazioni di categoria ed enti locali.
Le buone pratiche
Tra le best practice portate alla ribalta nel corso del seminario di Sorrento, anche l'iniziativa dell'istituto tecnico industriale Barsanti di Castelfranco Veneto per rafforzare l'apertura internazionale della scuola: nel 2010 è stata stretta una partnership con il Berufskolleg fur Technick und informatik di Neuss (Germania) che ha permesso di effettuare lezioni in inglese da docenti tedeschi a studenti italiani (e viceversa), su piattaforma e-learning e videoconferenza, e per alcuni ragazzi del quinto anno ci saranno stage presso aziende tedesche. L'istituto tecnico per il turismo Colombo di Roma, invece, ha veicolato sul proprio sito i curricula degli studenti in tre lingue diverse, «un'iniziativa che ha aperto numerose opportunità di stage all'estero» spiega la preside Ester Rizzi.   (di Francesca Barbieri da IlSole24Ore)

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