I Ragazzi di Don Milani si appellano a Napolitano. ''Presidente non firmi''
Data: Domenica, 17 aprile 2011 ore 08:05:57 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Da giorni i ragazzi della scuola di Barbiana, educati da don Lorenzo Milani, il priore di quel paesino del Mugello, autore del libro “Lettera ad un professoressa”, che denunciava negli anni Sessanta la scuola negata ai poveri,  di “Esperienze Pastorali” e che finì sotto processo per aver criticato i cappellani militari che denigravano l’obiezione di coscienza, hanno inviato una lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitandolo alla disobbedienza non firmando la legge sul processo breve neppure in seconda lettura.       
Don Lorenzo Milani voleva che quei ragazzi di montagna diventassero “cittadini sovrani”  e loro si ribellano alle “leggi ad personam- dicono nella missiva – che mette in pericolo la democrazia”. E invitano l’opposizione ad occupare il Parlamento, perché scrivono nella lettera aperta a Napolitano, che sta girando in tutta Italia via web -  don Milani giunse a dire che il diritto dovere alla partecipazione deve sapersi spingere fino alla disobbedienza”. Perché  il priore di Barbiana, come nella sua “Lettera ai Giudici”, scrivono sempre nella missiva al Capo dello Stato, diceva che “ l’unico modo d’amare la legge è obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste(cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando avallano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”.
 “Questo invito – prosegue la lettera – riecheggia nelle nostre  orecchie, perché stiamo assistendo ad un uso costante della legge per difendere l’interesse di pochi, addirittura di uno solo , contro l’interesse di tutti”. E qui arriva il riferimento esplicito a Silvio Berlusconi, che : “in nome dei propri guai giudiziari punta a demolire la magistratura e non si fa scrupolo a buttare alle ortiche migliaia di processi pur di evitare i suoi”.
  Questi ragazzi, ora alcuni di essi nonni, di sessant’anni, avvertono che “il rischio che corriamo è lo strangolamento della democrazia con gli strumenti stessi della democrazia, un lento declino verso l’autoritarismo”.  E allora l’invito ad ogni cittadino “ad assumersi le proprie responsabilità anche a costo di infrangere una regola quando il suo rispetto formale porta a offendere il diritto di tutti’’.  Da qui la conclusione: ”Signor Presidente, lasci che lo spirito di Don Milani interpelli anche lei”.Tra le firme c’è quella di Francesco Gesualdi, ora pensionato, con un passato di sindacalista. Affaritaliani lo ha intervistato.
Con questa lettera invitate alla disobbedienza anche il presidente della Repubblica . Come?
“Il Capo dello Sato ha il potere firmare le leggi o quello di rimandarle indietro al Parlamento. Ma lo può fare una sola volta. Questa volta faccia la forzatura di non firmare mai la legge sul processo breve . E’ contro lo spirito della Costituzione, è un tentativo di demolire la magistratura e la democrazia”.

Il cittadino come può esercitare la disobbedienza, al di là delle manifestazioni di piazza  o il voto, che però può anche essere perdente?
“E’ un bel problema, perché siamo in una situazione di democrazia malata, con tutti i presidi alla sua base  che si stanno sgretolando: la scuola; l’informazione ; la legge elettorale. Per questo ci appelliamo alle strutture sane del Paese, in primis al presidente Napolitano, perché siamo consapevoli della limitatezza di noi cittadini”.

E ai partiti dell’opposizione cosa proponete?
“Usino strumenti diversi da quelli istituzionali. Ad esempio dovrebbero occupare il Parlamento aprendo le porte a tutti i cittadini per lanciare un messaggio forte al fine di riappropriarci del corretto funzionamento delle rappresentanze parlamentari. Non vogliamo fare i Soviet  ma fermare il tentativo di un uomo che ha trasformato il Parlamento in un mercato di vacche”.   (di Raffaele Gambari da Affaritaliani.it)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-241173.html