Un atto normativo urgente per decine di migliaia di precari della scuola: no pettine
Data: Sabato, 16 aprile 2011 ore 16:37:58 CEST
Argomento: Comunicati


Lettere in redazione
La storia delle martoriate Graduatorie a Esaurimento (GE) rischia di concludersi con un cocente scacco per decine di migliaia di precari che vedranno drammaticamente disattese le loro LEGITTIME ASPETTATIVE circa il rispetto dei requisiti maturati in seguito all’istituzione delle Graduatorie (L. 296/2006) in cui si sono LEGITTIMAMENTE INSERITI, ma soprattutto, come sancito anche dal parere espresso dall’Avvocatura di Stato, con il rischio di violare l’art. 3 della Costituzione che sancisce il DIRITTO AL LAVORO.
Inoltre, è legittimo e doveroso tutelare le aspettative di decine di migliaia precari i quali:
• hanno compiuto SCELTE DI VITA PRECISE NEL 2007, fiduciosi in un provvedimento, la L. 296, presentato come ULTIMATIVO E RISOLUTIVO del problema del precariato scolastico e del reclutamento dei docenti.
• si sono ATTENUTI ALLA NORMATIVA VIGENTE senza ricorrere a facili ricorsi
• Rischiano ora di vedere disattese le loro LEGITTIME ASPETTATIVE
• Vivono una situazione di EMERGENZA PERENNE che rischia di trasformarsi in ALLARME SOCIALE, specialmente in determinate province che sarebbero PRESE D’ASSALTO nel caso di concessione dell’inserimento a pettine
• Senza contare che è ILLOGICO, INSENSATO, profondamente INGIUSTO, se guardiamo al senso e non alla lettera della legge, cambiare continuamente le carte in tavola e le normative vigenti.
 
- Decine di migliaia di docenti sono CONTRARI AL PETTINE, e lo testimoniano le innumerevoli raccomandate pervenute al MIUR nella “settimana della raccomandata” promossa dal “Movimento NO PETTINE” dal 14 al 19 marzo.
 
- Decine di migliaia di precari non possono pagare in termini ECONOMICI, LAVORATIVI, ESISTENZIALI, la mancanza di continuità legislativa e le continue modifiche al regolamento che presiede alla formazione delle loro Graduatorie, due fattori di cui sono VITTIME INCOLPEVOLI che rischiano di pagare carissima l’assenza di coerenza.
Che queste non siano interpretazioni soggettive di una delle parti in causa, ma che davvero le Graduatorie erano da intendersi a ESAURIMENTO e cioè ultimative, si evince dalla stessa Legge n.296/2006 art. 1 comma 605, che citiamo qui testualmente:
“Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui all’articolo 1 del decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento. Sono fatti salvi gli inserimenti nelle stesse graduatorie da effettuare per il biennio 2007-2008 per i docenti già in possesso di abilitazione, e con riserva del conseguimento del titolo di abilitazione, per i docenti che frequentano, alla data di entrata in vigore della presente legge, i corsi abilitanti speciali indetti ai sensi del predetto decreto-legge n. 97 del 2004, i corsi presso le scuole di specializzazione all’insegnamento secondario (SISS), i corsi biennali accademici di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), i corsi di didattica della musica presso i Conservatori di musica e il corso di laurea in Scienza della formazione primaria”.La sentenza n. 41 della Corte Costituzionale dell’8 febbraio ha posto una pietra tombale sull’esistenza delle code in quanto incostituzionali. Ma rievocando la vicenda che ha portato alla sentenza 41, si scoprirebbe il complicato, e non sempre lineare, iter dei ricorsi promossi dall’ANIEF, che hanno costituito il casus belli, e sui quali l'8 febbraio 2011, si è pronunciata la sentenza 3032 della Corte di cassazione che, confermando un precedente orientamento, attribuisce al Tribunale ordinario (giudice del lavoro), anziché a quello amministrativo (TAR) la competenza a trattare eventuali ricorsi contro le graduatorie dei docenti.
IN CLIMA TANTO CONTRADDITTORIO E DELICATO, E’ NECESSARIO PRESERVARE LA COMPOSIZIONE DELLE GRADUATORIE ISTITUITE NEL 2007 COME “A ESAURIMENTO”, E TUTELARE TUTTE LE VITTIME DI UN POTENZIALE INSERIMENTO A PETTINE, VITTIME IDENTIFICABILI:
1-Nei docenti (la maggioranza assoluta!)
• che hanno agito con correttezza rispettando la normativa prevista dalla 296/2006, senza promuovere ricorsi forieri di caos,
• che meritano ed esigono il rispetto dei diritti acquisiti, diritti maturati fino ad oggi con il passaggio dalle graduatorie permanenti (GP) alle graduatorie a esaurimento (GE).
Ricordiamo, non incidentalmente, che tali diritti acquisiti hanno portato a scelte di vita e a progetti professionali ormai consolidati: infatti, moltissimi sono i docenti originari del Sud trasferitisi al Nord nel 2007 profondamente contrari al pettine. Ci pare pertanto pretestuoso il tentativo di ridurre in modo semplicistico la questione ad una contrapposizione docenti del Nord vs docenti del Sud.
2 –Nelle famiglie e negli alunni
• che perderebbero anche le forme più essenziali di continuità didattica sul territorio
• che hanno diritto a un progetto educativo, formativo e didattico stabile e una relazione pedagogica non affidata all'improvvisazione (un anno qui, un anno in un’altra provincia), relazione pedagogica efficace che si mette in pratica, in prima istanza, solo in presenza di un corpo docente stabile, e insieme, la stabilità dell’offerta formativa, quale presupposto primario di una offerta formativa affidabile nel tempo-
Ultima considerazione, ma di forte peso non solo etico e morale, ma anche pratico e amministrativo è che gli inserimenti a pettine (siano essi mille che diecimila che cento che uno solo) generano effetti perversi, cioè problemi burocratici e amministrativi per il cambio continuo degli insegnanti, ritardi nelle nomine, classi scoperte, difficoltà di collaborazione tra insegnanti e famiglie, in particolare degli alunni col sostegno. Sottolineiamo infine che i veri vincitori in tutto ciò sono gli studi legali che hanno avuto la possibilità di incassare compensi enormi e che, ahimè, continueranno ad approfittare delle lacune e contraddizioni insite nella normativa scolastica, dei vizi di forma e di ogni appiglio disponibile, a dispetto delle energie, degli entusiasmi, del tempo che i docenti precari si vedono sottrare nell’affannarsi a inseguire gli esiti di una situazione di lotta senza quartiere, sempre più aspra, ansiogena, avvilente e sconfortante negli scenari e nelle prospettive.
………..IN CONCLUSIONE
Chiediamo urgentemente di intervenire politicamente in primo luogo per stabilizzare un gran numero di precari, come del resto richiesto dagli standard UE, prima che il sistema venga sconvolto e radicalmente cambiato, e di scrivere nuove e chiare regole di reclutamento nel rispetto delle legittime aspettative maturate sul campo da decine di migliaia di docenti.
Chiediamo inoltre un intervento legislativo urgente che disciplini,con un Decreto Legge URGENTE, la composizione delle GE, preservando i diritti acquisiti dagli iscritti, e LO SPIRITO DELLA 296/2006, CONSENTENDO L’AGGIORNAMENTO MA SENZA TRASFERIMENTO, in attesa di un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, da approvarsi urgentemente per l’anno scolastico 2012-2013.
RICORDIAMO CHE SENZA UN NUOVO REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO, OGNI POSSIBILE ATTO LEGISLATIVO ALTRO NON SAREBBE CHE UN MOMENTANEO PALLIATIVO A FRONTE DI UNA SITUAZIONE POTENZIALEMENTE ESPLOSIVA E INGOVERNABILE. LE MOLTE DECINE DI PRECARI DELLA SCUOLA CHIEDONO CHIAREZZA, COERENZA E RISPETTO DEL LORO DIRITTO ALLA CONTINUITA’ LAVORATIVA.


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