La guerra delle graduatorie: Pittoni ha detto no!
Data: Sabato, 16 aprile 2011 ore 11:43:43 CEST Argomento: Rassegna stampa
«La
riapertura delle graduatorie - annuncia il senatore Mario Pittoni - è
il male assoluto. Mi batterò per rendere impossibili i trasferimenti di
provincia dei professori precari». Segue un fragoroso applauso dei
docenti precari riuniti nell'auditorium del liceo Muratori, che hanno
pure votato quasi all'unanimità la mozione presentata da Gilda,
organizzatrice dell'incontro. «Porterò gli esiti di questa votazione al
ministro Gelmini, che, vi annuncio: si sta battendo per
stabilizzarvi.
Purtroppo ci sono sindacati come l'Anief che fanno fuoco e fiamme
per riaprire le graduatorie», ha aggiunto il membro leghista della
Commissione Istruzione del Senato, che si è tolto molti sassolini dalle
scarpe. E non tutti «anti Sud», come la sintesi ha indotto spesso a
ritenere. Perché è vero che impedire il trasferimento dei prof da altre
regioni si traduce nell'inibire la mobilità a migliaia insegnanti
meridionali rimasti senza lavoro per i tagli, ma è pur vero che tanti
prof in servizio al Nord sono meridionali, spesso sono persone, come ha
precisato Robertino Capponcelli della Gilda, che «nel 2007 sono state
indotte dal governo Prodi a fare una scelta di vita definitiva e ora
non si possono cambiare le carte in tavola rovinando loro l'esistenza».
L'inserimento nelle varie liste dovrebbe avvenire in base ai punti in
possesso e questo principio dovrebbe prevalere (ma non per la Lega, né
per metà del popolo dei precari) rispetto alla «coda» in base alla
quale chi arriva da fuori provincia deve accomodarsi in fondo alla
lista, anche se titolare di molti punti. Sono servite tre sentenze (di
Tar, Consiglio di Stato e Consulta) per ribadire che è illegittimo
impedire la mobilità e mortificare il merito. Eppure il Ministero ha
fatto finta di non vedere e chi era in coda vi è rimasto, a dispetto
dei ricorsi vinti dall'Anief.
Sono 105 a Modena i prof vincitori con la bottiglia di champagne in
mano e con un tappo che rischia di tornare loro in testa, poiché
Pittoni non solo ha spiegato che si batterà affinchè le graduatorie non
si riaprano, come era previsto, ma ha anche annunciato di avere
contattato il Provveditorato per bloccare il ribaltamento delle
graduatorie che sarebbe dovuto avvenire ieri mattina, in favore dei 105
ricorrenti. Contattato ieri, il direttore Gino Malaguti ci ha spiegato
che la cosa è stata all'improvviso rimandata alla prossima settimana.
Mercoledi parteciperà alla Direzione scolastica regionale di Bologna, e
solo al termine si saprà di più sulla sorte di prof, graduatorie e
punteggi. E proprio sui punti Pittoni s'è tolto un altro sassolino: ha
criticato il mercimonio dei corsi online comprati a caro prezzo dai
precari per ottenere punti da spendere in graduatoria, e i punteggi
regalati da certe scuole private del Sud e docenti che neppure vanno a
lavorare o che vi lavorano gratis.
«Altrimenti - s'è chiesto - come mai i docenti del Sud hanno il doppio
dei punti di quelli del nord?». L'ultimo sassolino è per il sindacato
Anief, che ha vinto i ricorsi pro pettine e che secondo lui starebbe
facendo pressione sui parlamentari meridionali raccontando loro che la
sua proposta di legge sarebbe anti Sud, «mentre io mi batto per voi,
che siete sfruttati e dovete essere tutelati da chi viene qui e vi
prende il posto di lavoro». Una novità del suo disegno consiste in un
doppio binario di reclutamento. Fatti salvi i diritti dei precari
storici, il sistema prevede che i titoli peseranno sulla valutazione
solo per il 20 per cento, mentre il restante 80 per cento si fonderà su
un esame cui il giovane insegnante si sottoporrà nella regione che
dovrà scegliere come domicilio obbligatorio definitivo. (da
http://gazzettadimodena.gelocal.it/ di Vincenzo Brancatisano)
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