Organici scuola: Regione Emilia: «Pronti a gestirli ma Gelmini applichi il federalismo»
Data: Venerdì, 15 aprile 2011 ore 07:43:39 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La denuncia della Cgil sugli ennesimi tagli (siamo alla terza tranche prevista dal ministro Gelmini) agli organici riaccende l’attenzione sul prossimo anno scolastico. L’assessore regionale all’istruzione Patrizio Bianchi critica pesantemente la linea ministeriale e rivendica «il federalismo scolastico», mentre la Cisl- scuola fa i conti e prospetta la possibilità di 5.000 assunzioni negli istituti dell’Emilia Romagna. Per Bianchi 881 docenti in meno per il prossimo anno sono inaccettabili a fronte di un aumento di 7500 studenti. «Noi rivendichiamo – spiega – il federalismo scolastico, accordo siglato nel 2008 che ci darebbe piena indipendenza perché potremmo decidere sia per i programmi sia per gli organici, con la definizione dei costi standard e dei livelli essenziali di apprendimento».Un modo per rendere la gestione totalmente a carico di viale Aldo Moro che, secondo Bianchi, sarebbe poi in grado di destinare più risorse rispetto a quanto il Ministero fa ora.                         
 «Per noi la scuola non è un problema di ordine pubblico, ma un pezzo fondamentale della nostra società - aggiunge -. Su cui è impegnato in prima persona lo stesso presidente Vasco Errani che ha scritto per tre volte al ministro dell'Istruzione Gelmini»: l'ultima per segnalargli la questione dei licei musicali che richiedono un organico superiore. Una richiesta chiara quella dell’assessore, che condivide la preoccupazione della Flc-Cgil ma che difende il ruolo dell’Ufficio scolastico regionale perché «i tagli sono troppo drammatici per poter scaricare su di loro qualche responsabilità». Intanto la Cisl scuola propone 5.000 nuove assunzioni nelle scuole della regione, per 3.079 docenti e 2.662 Ata. Secondo la segretaria della Cisl scuola Anna Cicognani, infatti, coprire tutti i posti vacanti con dei neo assunti costerebbe come assegnare le cariche annuali a dei supplenti. Assunzioni che significherebbero «rispondere alle attese dei precaridando stabilità al lavoro».Ma anche «assicurare alla scuola condizioni di miglior gestione delle risorse, favorendo la continuità e la qualità della didattica». Inoltre, secondo le stime della Cisl, i tagli saranno pesanti non solo sulla didattica ma anche sulle risorse tecnico amministrative con una diminuzione di 729posti. Cifre che sommate ai tagli degli ultimi due anni portano a un totale di 2.029 occupati in meno nelle scuole emiliane romagnole. (Da L'Unità di Laura Cappon)

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