Lettera di Adida al Messaggero in risposta al Ministro Gelmini
Data: Giovedì, 14 aprile 2011 ore 07:48:32 CEST Argomento: Sindacati
Gentilissimo
direttore dottor Mario Orfeo,
mi chiamo Barbara Borriero e sono una dei referenti dell’associazione
ADIDA (Associazione Docenti Invisibili Da Abilitare). Le scrivo perché
lo scorso 11 aprile è stata pubblicata su Il Messaggero una lettera del
Ministro Gelmini in cui, affrontando il tema del precariato in
generale, sono stati nominati i precari di III fascia, spiegando chi
sono in modo sbrigativo e, per molti di essi, errato. (da
http://sites.google.com/)
Anzitutto è necessario precisare che il Ministro mente sui numeri dei
precari abilitati. Non sono 240.000 i docenti inseriti in Graduatoria
ad Esaurimento, ma 277.600 (Fonte: Ufficio Statistico MIUR), ma
soprattutto non è vero che sono solo 30.000 i posti disponibili
annualmente ed offerti ai lavoratori precari, bensì poco meno di
200.000, di cui oltre 100.000 su cattedre Annuali da Settembre a Giugno
e almeno altri 50/60.000 su supplenze per maternità, malattie, congedi
ecc…
Prosegue poi il Ministro scrivendo che a questi docenti
abilitati, si aggiungono i circa 300.000 insegnanti privi di
abilitazione ed iscritti nella III fascia delle graduatorie d’istituto
che, sempre secondo il Ministro, hanno svolto occasionalmente e
saltuariamente qualche decina di ore di supplenza annuale.
I docenti di terza fascia, inseriti in graduatoria grazie ai titoli di
idoneità previsti dalla legge e dai Decreti che ne hanno stabilito
l’aggiornamento, non corrispondono, in buona misura, a quanto
dichiarato dal Ministro e, soprattutto sul dato numerico, occorre fare
chiarezza. Se è vero che potenzialmente ogni neo laureato che abbia
titoli idonei all’insegnamento può accedere alle graduatorie di
istituto in terza fascia, è altrettanto vero sottolineare che, fra
queste persone, 129.050 hanno svolto più di 360 giorni di servizio
nelle scuole (pari ad almeno due anni scolastici di servizio). E questo
dato, del tutto assente nel testo citato, è stato ufficialmente
dichiarato dal MIUR in data 29 novembre 2011. E nonostante il dato ben
al di sotto dei 300.000 proposto dal Ministro, Adida ha in realtà
denunciato come esso sia stato pesantemente gonfiato, perché calcolato
su basi errate.
Se con il termine “precario” si intende designare una persona che abbia
stipulato uno o più contratti a tempo determinato, va da sé che
anzitutto il dato fornito dal Ministro non può che confondere le idee e
veicolare scenari allarmistici e non rispondenti alla realtà. E’ falsa
inoltre la dichiarazione secondo cui precari non abilitati di III
fascia hanno svolto solo occasionalmente qualche ora di supplenza.
Accertato che il loro numero non supera le 40.000 unità, va poi
evidenziato che nella maggior parte dei casi, stiamo parlando di
docenti con pluriennale esperienza di insegnamento, spesso assunti su
cattedra annuale da Settembre a Giugno, con contratti del tutto
identici ai colleghi abilitati e quindi con medesimi incarichi e
responsabilità. Essi hanno bocciato e promosso alunni, sono stati
coordinatori di classe, commissari d’esame, insomma normali insegnanti!
È importante sottolineare la gravità delle dichiarazioni del Ministro
ed impedire che, per nascondere sotto il tappeto la realtà, migliaia di
precari, con il pretesto dell’assenza di abilitazione, siano trattati
come un dipendente di serie “B” e discriminati senza incorrere in
alcuna sanzione.
È invece mio preciso intento rendere pubbliche le discriminazioni a cui
i docenti di terza fascia sono stati sottoposti:
1- Pur insegnando da anni i precari non
abilitati sono stati esclusi dai benefici del Salvaprecari che non solo
“non li salva”, ma anzi li penalizza fortemente perché li esclude dalle
graduatorie prioritarie per l’assegnazione di supplenze brevi.
2- Ai precari abilitati è stata offerta a
partire dal 2009 la possibilità di fare domanda di inserimento in ben 4
province, ai non abilitati in una soltanto e in massimo 20 scuole.
3- Nonostante ai sensi della direttiva europea
70/99 e dei relativi decreti attuativi italiani sia vietata alle
pubbliche amministrazioni l’assunzione di personale precario se non a
fronte di ragioni eccezionali e temporanee, ai precari non abilitati
l’accesso ai ruoli è sempre e comunque vietato, e ciò avviene in
violazione di quella stessa direttiva e delle leggi nazionali che hanno
l’obiettivo di tutelare il lavoratore contro lo sfruttamento.
4- Nelle graduatorie degli abilitati sono
tantissimi i precari che hanno ottenuto l’abilitazione grazie al
requisito dei 360gg. di servizio, sulla base dei quali hanno potuto
accedere a corsi abilitanti riservati e questo per oltre trent’anni,
dal 1971 al 2004.
5- Dal 2007 non esistono più in Italia percorsi
finalizzati al conseguimento per l’abilitazione, per alcuni
insegnamenti mancano percorsi abilitanti ordinari da oltre quindici
anni.
6- Chi si è iscritto all’università prima del
2005 ha sempre saputo che c’erano più possibilità per ottenere
l’abilitazione all’insegnamento: concorsi, corsi abilitanti ordinari e
riservati. Tutti gli iscritti alle università prima del 2005 e
attualmente non abilitati risultano fortemente penalizzati perché SONO
STATE CAMBIATE LE CARTE DURANTE IL GIOCO;
7- Con il DM 249/10 pubblicato il 31 gennaio
2011 nascono i TFA (Tirocini Formativi Attivi) con una triplice
selezione a sbarramento per l’ingresso, “ovviamente” anche per chi ha
lavorato molti anni nella scuola. Il ministero ha notato che ci sono
cinque anni di neolaureati e di docenti in arretrato che non hanno
avuto nessuna soluzione per ottenere l’abilitazione e che si
ammasseranno per l’ennesimo “viaggio della speranza” per avere
l’abilitazione…
8- E cosa dire di chi si abilita (ad oggi
questo è possibile SOLO presso la Facoltà di Scienze della Formazione
Primaria oppure per chi si abilita all’estero) immatricolandosi però
dopo l’Anno Accademico 2007/2008 non viene nemmeno più accolto nelle
graduatorie ad esaurimento degli abilitati…
9- Chi ha conseguito il diploma di maturità
presso gli istituti magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002,
riporta in calce al documento che quel diploma è “abilitante”, però
l’abilitazione è stata negata, tanto è vero che i docenti diplomati dal
2002 in poi sono in graduatoria di istituto e rigorosamente esclusi da
quelle ad esaurimento;
10- Ai sensi della direttiva europea 70/99 chi ha tre anni di servizio
deve essere immesso in ruolo, ma lo Stato Italiano rifiuta questo ai
precari di III fascia con la scusa che non sono abilitati!
11- Ai sensi del Dlgs 368/01 chi ha svolto 180gg. si servizio negli
ultimi 12 mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo
determinato e indeterminato. Stranamente il Ministero non applica
questo principio al precariato scolastico. E chi più ne subisce le
conseguenze sono proprio i precari di III fascia.
Da molti mesi c’è la “buona abitudine” di ignorare un’intera categoria
di persone e descriverla come una massa che “sbarca il lunario”. I
ministri dovrebbero conoscere le risorse umane di cui fanno uso da anni
e non sbeffeggiarle in questo modo. Potrei andare avanti ancora, ma è
importante che l’opinione pubblica venga almeno a conoscenza di queste
disparità di trattamento e umiliazioni inflitte a degli insegnanti che
si sta cercando di rendere invisibili nel tentativo di cancellarli del
tutto.
Colgo l’occasione, se verrà pubblicata questa mia lettera, per chiedere
gentilmente un incontro con il Ministro perché l’ADIDA è
un’associazione nazionale che conta al momento circa 15mila aderenti
che hanno il diritto di comunicare con le istituzioni.
Ringrazio per lo spazio riservatomi.
Barbara Borriero - ADIDA (da http://sites.google.com/)
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