“Dalla Sicilia a Brescia” - il mio cuore batte ancora laggiù, tra il sole, la politica e la campagna siciliana…!
Data: Mercoledì, 13 aprile 2011 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Redazione


“Vivo da circa tre anni ormai, in modo stabile al Nord, per motivi di studio e di lavoro e volevo fare un confronto, tra la realtà siciliana e la realtà del Nord della Bassa Bresciana, dove oggi mi trovo a vivere. Una delle cose, con cui ho dovuto fare i conti, venendo al Nord, è stato il dovermi confrontare, con un tipo di mentalità differente, rispetto a quella che c'è in Sicilia; al Nord c'è un tipo di mentalità più dogmatica e più attenta alle regole, vedi il maggiore rispetto per il codice stradale e di tutte le leggi dello stato. Presumo che questo atteggiamento, ha permesso alle cose di funzionare, mentre in Sicilia invece c'è una mentalità più flessibile, e meno attenta alle regole. In Sicilia non mancano solo i posti di lavoro, ma credo che c'è un problema, che riguarda anche gli aspiranti lavoratori, che dovrebbero lavorare, che molto spesso, non risultano essere pronti, per essere inseriti nel mondo del lavoro, e questo secondo me, molto dipende dalla inefficienza del sistema formativo scolastico locale.
Un'altra cosa, che ho notato venendo al Nord, è stato il rendermi conto della produttività di qualsiasi tipo di lavoratore; in precedenza ritenevo che questo concetto, quello di produttività, poteva essere applicato solo agli operai, che lavorano in fabbrica; invece ho visto con i miei occhi, che qui al Nord ogni lavoratore mira ad essere produttivo: può trattarsi dell'impiegato del Comune, dell'impiegato di banca, dell'impiegato postale, del medico ecc. In Sicilia questo tipo di fenomeno non esiste, e di conseguenza il lavoro nero sottopagato dilaga anche per questo. Uno degli effetti collaterali, del fatto che al Nord le persone si impegnano di più a lavoro, è che la qualità delle relazioni e degli svaghi, lasciano molto a desiderare. Un’aggravante è la durata e la rigidità delle condizioni meteorologiche invernali.
Uno dei problemi, che non sono riuscito a risolvere, nei lunghi anni che ho vissuto in Sicilia, è stato proprio quello, di non potere raggiungere, una situazione lavorativa stabile. Volevo sottolineare come, per potere risolvere il problema lavorativo, sono dovuto uscire dalla realtà siciliana, perché avevo capito che il problema del lavoro era molto legato al luogo, e non a me.
Mi capita di sentire spesso, che in Sicilia la disoccupazione è a livelli gravi. Purtroppo in Sicilia, sono tanti i motivi, per cui i livelli di disoccupazione e sottoccupazione sono gravissimi, non è solo perché mancano i posti di lavoro.
Credo che in Sicilia, si dovrebbe pigiare il tasto reset, e ricominciare tutto da zero, ma questo non solo relativamente al problema di lavoro, ma anche per tante altre cose, che determinano una qualità di vita sostanzialmente scadente dei suoi abitanti.
Ultimamente si attribuisce alla crisi mondiale, e all'avvento dell'euro, la condizione di sofferenza economica, che è possibile sperimentare in Sicilia. Credo però che va detto, che il sistema economico siciliano, non è proprio uno dei più efficienti.
Anche qui al Nord ci sono gli effetti della crisi mondiale e dell'euro; anche qui di conseguenza si è cominciato a conoscere, il fenomeno della disoccupazione”.
Ma, nonostante tutto, il mio cuore abita ancora laggiù, tra il sole, la politica e la campagna siciliana…!

( dal giornale, Bresciaoggi, Antonio Castronovo – Manerbio)





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