Precari, ora 64 mila assunzioni. Il piano prospettato dall'Istruzione all'Economia. Braccio di ferro sui tempi di immissione
Data: Martedì, 12 aprile 2011 ore 23:00:00 CEST
Argomento: Eventi


Ci sono poi i posti che si libereranno il prossimo anno, quasi certamente, in base all'andamento dei pensionamenti, altri 25 mila prof e 7 mila bidelli e segretari. Se il flusso pensionistico dovesse essere confermato anche nel 2013, si supererebbero abbondantemente le 100 mila assunzioni chieste da tempo dalla Flc-Cgil di Mimmo Pantaleo. Ma è proprio dalla tempistica delle assunzioni che potrebbe giungere una doccia fredda sulle aspirazioni dei precari della scuola che sabato hanno sfilato in piazza: se il piano triennale dovesse essere accettato dall'Economia, ma solo per la copertura dei posti disponibili ad oggi, questo significherebbe sanare in tre anni un precariato vecchio, senza rispondere a quello nuovo che si formerebbe a partire dal prossimo anno. Una soluzione, dunque, ma parziale al problema delle sentenze di condanna dei giudici. In questi giorni fervono le verifiche sulla sostenibilità finanziaria delle varie ipotesi di assunzioni. C'è chi come la Cisl scuola di Francesco Scrima ritiene che i posti vacanti e disponibili possano essere coperti tutti senza aggravi per le casse dello stato. E chi come la Uil scuola di Massimo Di Menna propone anche un organico funzionale e incarichi pluriennali per dare comunque stabilità ai precari. Il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, intanto ha puntato il dito contro le «scelte irresponsabili» dei precedenti governi che hanno «fatto lievitare fino a 240mila il numero degli insegnanti abilitati e iscritti nelle graduatorie, a fronte di soli circa 30mila posti vacanti l'anno». E ha rivendicato la necessità di scelte responsabili: «Circa 110 mila sono impiegati con supplenze annuali continuative... tutti saranno immessi in ruolo nel giro di 7 o 8 anni». La stessa Gelmini sembra credere poco nel piano di immissioni per 64 mila in un anno.





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