I precari della scuola non sono fenomeni da baraccone 
Data: Domenica, 10 aprile 2011 ore 20:00:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Un messaggio promozionale in sovraimpressione nelle trasmissioni Mediaset invita docenti precari disoccupati a inviare la propria candidatura per una trasmissione televisiva.  In un primo momento, siamo stati favorevolmente colpiti dall'idea che si volesse fare una trasmissione che desse voce ai precari della scuola, alle loro ragioni, ai disagi di chi ogni giorno, con dignità, lavora per mandare avanti un sistema che, nonostante tutto (e tutti, verrebbe da dire), è amato da chi ci lavora. Finalmente!
E, invece, l'amara sorpresa: apprendiamo con rabbia e sgomento che l'idea è quella di mandare in onda un reality show nel quale saranno coinvolti anche i docenti precari.
Il cast sarebbe formato da ex concorrenti tra i più somari della storia dei reality nei panni di studenti e docenti precari, attualmente disoccupati, nei panni di insegnanti che avranno il compito di preparare i vip ad affrontare una gara di quiz. I precari "vincitori" saranno ricompensati con dieci anni di stipendio.
Insomma prima la politica riduce alla fame i precari della scuola, poi arriva il reality show che ha l'unico scopo di sfruttare la disperazione per denigrare i precari della scuola rendendoli fenomeni da baraccone.
A noi non interessa chi sia l'ideatore di un simile contenitore, vorremmo solo ricordare a lui (o loro) che la dignità del personale docente precario della scuola, tanto più se disoccupato, non è in vendita e non verrà sacrificato sull'altare del peggiore dei format televisivi tanto cari, purtroppo, alla società odierna, in crisi di valori e di punti di riferimento grazie anche a questo modello propinato su tutte le reti nazionali.

Non ci stiamo, pertanto, a far da fenomeni da baraccone in un contenitore vuoto e stucchevole in cui, magari, verrà fatto di tutto per alimentare il disprezzo dell'opinione pubblica verso la categoria, in modo da giustificare la fallimentare politica scolastica governativa fatta di tagli agli organici ed ai finanziamenti.
Ci auguriamo che nessun collega abbia la pessima idea di aderire ad un simile vergognoso spettacolo da circo e pertanto chiediamo a tutti i colleghi di rifiutarsi di fare parte di una simile e scandalosa baracconata e di lottare per ottenere soluzioni serie ai nostri problemi.

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