Cara Ministro, alla scuola serve il «più» non il «meno»
Data: Domenica, 10 aprile 2011 ore 14:53:10 CEST Argomento: Rassegna stampa
Nei giorni scorsi
alle scuole del Lazio sono stati comunicati gli
organici, cioè il numero degli insegnanti che lavoreranno
nell’anno scolastico 2010/2011. Da quello che sentiamo in
giro (mailing list, contatti personali) la situazione
generale è questa: tagliati posti esistenti, eliminati
totalmente gli insegnanti “specialisti” di lingua inglese,
assegnati spezzoni di ore (7, 9, 10) per coprire l’orario
di nuove classi istituite. L’inglese verrà insegnato dagli
insegnanti di classe, anche da quelli che stanno frequentando ora
i corsi che, con poche ore di frequenza on line, permettono
di passare dal livello zero o quasi di competenza di lingua
a un livello adeguato ad insegnare l’inglese. Ci dicono che
gli insegnanti frequenteranno corsi estivi in Inghilterra.
Ad Hogwarts, probabilmente, la scuola di Harry Potter, dove
per magia acquisiranno le competenze che i colleghi
specialisti hanno accumulato in anni di esperienza, con
corsi, specializzazioni, esperienze didattiche. Competenze
cancellate in un giorno, in ogni scuola di questo
Paese. Facciamo l’esempio concreto: scuola Iqbal Masih,
periferia sudest di Roma. Da 30 anni scuola a tempo pieno,
dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì, due insegnanti
per classe che lavorano in team. Daqualche anno iscrizioni in
classe prima in aumento, come in molte altre scuole.
Per l’anno prossimo si sono iscritti in prima 118 alunni, di cui
7 con una disabilità certificata, che prevedrebbe
l’inserimento in classi ridotte per numero di alunni. Tutte le
richieste sono per il Tempo Pieno, 40 ore, due insegnanti
per classe. Qualche settimana fa, il Ministero assegna 6
classi prime, aumentando quindi di una classe le attuali 5
prime. Bene, diciamo noi. Poi arriva la “tabella organici”:
abbiamo lo stesso numero di insegnanti dell’anno scorso più
7 ore per coprire l’orario della nuova prima istituita. In
più, anzi in meno, l’unico segno di operazione che questo
ministro conosce, non abbiamo più l’insegnante specialista
di inglese. Il problema è questo: in sei classi prime a
tempo pieno dovrebbero esserci 12 maestri. Il ministero ci
dà 10 maestri e 1/3 di maestro (7 ore a settimana è un po’
meno di un terzo dell’orario settimanale di didattica).
Come faranno i bambini di quelle classi a stare a scuola
per 8 ore, a lavorare in gruppo, a uscire dalla scuola per
fare visite, gite, campi scuola, a usare i laboratori, a ricevere
una didattica individualizzata? Comefaranno i maestri a
coprire l’orario di tutte le classi prime e a insegnare
inglese nelle classi dovenon ci sono insegnanti preparati?
Siamo maestri di scuola primaria, abituati a operare in
modo concreto per risolvere i problemi di matematica. Negli
ultimi due giorni giriamo per i corridoi con i cubetti di
legno, gli abachi, le tabelle, ma non riusciamo a risolvere
nulla. Allineando tanti cubetti siamo riusciti a capire che in
una classe prima, dove abbiamo il terzo di maestra (ci
inquieta non poco pensare al pezzo di maestra che entra in
classe... Speriamo sia il pezzo comprendente la testa...)
per permettere di effettuare il tempo pieno richiesto dalle
famiglie, dovrebbero alternarsi altri 16 insegnanti.16+1=17
maestri diversi in una prima elementare. Non può essere.
Dobbiamo esserci sbagliati noi, oppure il problema è
impostato male dall’inizio. Aumentando le classi dovrebbero
aumentare i maestri per insegnarci. Signora Ministro, è
l’operazione che è sbagliata. Dall’inizio. Ci vuole il più,
dicono i bambini, non il meno. Ci vuole più scuola in
Italia, non meno. (di Paola Arduini da l'Unità)
redazione@aetnanet.org
|
|