Roma,cortei precari:''Il nostro tempo è adesso''
Data: Sabato, 09 aprile 2011 ore 17:53:36 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ancora slogan per le strade di Roma, dove si sta svolgendo la manifestazione dei precari, tra canzoni da hit parade anni '90 e non solo, il corteo nella capitale si sta continuando a dirigere verso il Colosseo. Tra i manifestanti tante famiglie con bambini.
«Siamo tanti, siamo bravi. Il nostro Paese è ingiusto ma non ce ne vogliamo andare». Tra gli slogan c'è anche questo messaggio.
E tra tanti precari, tra tanti giovani, madri, padri, senza lavoro e senza un riferimento professionale ed economico certo, i più 'stabilizzatì sembrano i cani che stanno seguendo con i loro padroni il corteo dei precari. Con la certezza che gli dà il loro guinzaglio, seguono i loro amici a due zampe disorientati da «un futuro senza lavoro, senza casa, senza uno stipendio certo», afferma un manifestante mentre carezza il suo grosso cane pacificamente inserito nel coloratissimo corteo romano.                       
In piazza per gridare ''la nostra esistenza'' e ''il desiderio non piu' rinviabile di vivere la nostra vita'': gli eterni giovani senza diritti e certezze si preparano a rivendicare che ''il nostro tempo e' adesso. La vita non aspetta''. Con questo slogan - che e' anche il nome del comitato promotore - i precari, i disoccupati, il popolo delle partite Iva, gli studenti, gli stagisti, i ricercatori, i free lance sfileranno per le strade delle citta' italiane e non solo, per riprendersi - e' il loro diktat - il presente, ancor prima del futuro, ed il Paese, partendo dal lavoro.

Dai precari della scuola a quelli di Alitalia e della Rai, dai vincitori di concorso pubblico mai assunti ai giornalisti, fino ai ricercatori e agli studenti. Sono centinaia i giovani scesi in piazza a Roma per partecipare alla manifestazione contro il precariato. Tra i cartelli esibiti, i titoli più incisivi sono: «Diritti, welfare universale, reddito, maternità e pensioni», «Giornalista a cottimo», «LavoreRai? lavoratori atipici», «Reddito e saperi contro la crisi» e «Non fateci ridiventare cervelli in fuga». La partenza del corteo era prevista per le 15 ma è ritardata in attesa che termini l'affluenza in piazza della Repubblica.

E dalla richiesta al premier Silvio Berlusconi di ''farsi da parte'': ''Ci ha umiliati e trascinati in un baratro di poverta' e disoccupazione'', dicono, non avendo fronteggiato la crisi. Con loro in piazza ci sara' la Cgil, ma anche il comitato 'Se non ora quando' (protagonista delle manifestazioni da un milione di persone del 13 febbraio scorso per rivendicare la dignita' delle donne) ed il fronte dell'opposizione: Pd, Idv, Verdi, Pdci-Federazione della sinistra hanno dato la propria adesione all'iniziativa, nata dal passaparola tra la 'generazione precaria', come si definisce, e dal tam tam sulla rete.

Al fianco dei giovani la Cei: ''Il precariato lavorativo sia solo una fase transitoria'', ammonisce il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, per aprire le porte ad un lavoro ''a tempo indeterminato'' e ''dare anche la possibilita' di un futuro, di un progetto di vita''. Loro, i precari, chiedono un Paese diverso che ''permetta a tutti - scandiscono nell'appello - di studiare, di lavorare, di inventare'' e che, quindi, ''investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni, invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilita' di realizzazione personale''. Sara' una grande giornata di mobilitazione, sostengono gli stessi promotori dell'iniziativa, che riunisce le piu' disparate realta' tra associazioni, reti sociali, sconosciuti e personaggi famosi (Ascanio Celestini, Dario Vergassola, Dario Fo, Margherita Hack, Sabina Guzzanti, Subsonica sono solo alcuni dei nomi che figurano tra le adesioni raccolte): ci sono gli operatori dello spettacolo, chi lavora nei call center, gli archeologi, i giornalisti precari ed anche i giovani imprenditori.

Sono ''oltre 2 milione i Neet in Italia, ovvero i giovani che non studiano non lavorano e non si formano; sfiora il 30% la disoccupazione giovanile'', sottolinea Salvo Barrano, archeologo free lance tra i 14 promotori della manifestazione. Tra loro anche Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili della Cgil: ''Siamo in una condizione di stabile precarieta''' che coinvolge gia' ''due generazioni di lavoratori segnati da contratti a termine, senza diritti e con retribuzioni da fame. Domani saremo in piazza per porre all'attenzione dell'agenda pubblica il tema dei giovani. Servono risposte adesso''. Tante le iniziative organizzate nelle principali citta': da Napoli a Torino, da Milano a Bologna sino a Palermo, passando per Roma e arrivando anche a Washington e Bruxelles. Nella capitale e' in programma una 'Street parade' che confluira' al Colosseo, cui partecipera' anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che gia' con un videomessaggio e' scesa in campo con i giovani e contro la politica del tempo scaduto.  (da Leggo.it)

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