Un garibaldino fra noi: Libro di VENERO GIRGENTI riedito per il 150^ dell'Unità
Data: Giovedì, 07 aprile 2011 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Recensioni


Sabato 9 aprile sarà presentato a Piazza Armerina al Teatro Garibaldi alle 17.00
Edito per la prima volta nel 1970, Un ufficiale garibaldino in Sicilia. è stato ristampato per volontà della Fidapa e rientra nel quadro delle iniziative di commemorazione dei 150 anni dell.Unità d.Italia. Le vicende narrate riguardano la nuova borghesia piazzese nel periodo che precede l.unificazione e, nello specifico, la figura di Angelo La Cara, valente garibaldino nato nel 1833.
Il giovane, di famiglia agiata, durante gli anni di studio all.università di Catania si avvicina ai movimenti antiborbonici e fa da tramite fra i cospiratori piazzesi e i movimenti attivi in altri centri siciliani. Arrestato a Palermo nell.aprile del 1860 sopravvive alla prigionia e alle torture dei Borboni. Liberato dall.esercito garibaldino entra a far parte, come sottotenente, della Guardia del Palazzo Dittatoriale e segue Garibaldi in tutta la Sicilia. Sullo sfondo della narrazione appare lo scenario dei salotti piazzesi, luogo d'incontro dei patrioti e degli intellettuali.

Quest’opera pubblicata per la prima volta in volume nel 1970
mancò, per nove anni, all’appuntamento con la celebrazione
del centenario dell’Unità d’Italia. Venero Girgenti, nostro padre,
confessa, nella premessa all’opera, che il contenuto era stato
pubblicato a puntate sul giornale “La Tecnica della Scuola”
e che per la mancanza di alcuni documenti importanti non
aveva potuto completare il lavoro in maniera più celere rispetto
alle intenzioni.
Le ricerche negli archivi e biblioteche per reperire notizie sulle
vicende dell’avvocato Angelo La Cara, ufficiale garibaldino di
Piazza Armerina, erano lente per la scarsità delle fonti e perché
molti documenti erano andati distrutti durante i tumultuosi
eventi di quel tempo. Proprio gli scarsi indizi hanno però
reso più intensa la ricerca presso gli archivi storici. Noi, che allora
frequentavamo le scuole medie, eravamo anche coinvolte
nelle discussioni domestiche su questo argomento che tanto
stava a cuore a nostro padre. L’occasione di questa ristampa ci
riporta quindi alla memoria ricordi ormai lontani ma non per
questo meno vividi.
Papà affermava di aver voluto raccontare alcuni eventi salienti
dell’epoca attraverso i dispacci diplomatici e le lettere che le
autorità si scambiavano per trasmettere nel linguaggio quasi
telegrafico le notizie che illuminano in maniera efficace lo spirito
del tempo in uno snodo storico ricco di energie e di slanci
di eroismo. La vicenda del personaggio sembra quindi l’occasione
per far rivivere i temi più scottanti di quell’epoca in cui si
inseriva, come tassello importante, la spedizione dei Mille e le
successive conseguenze.
Dell’avvocato La Cara, alla data della celebrazione del Centenario,
si era persa ogni traccia, anche nella sua città d’origine
Piazza Armerina. La ricognizione di nostro padre sui fatti salienti
della sua vita doveva essere quindi una restituzione alla
luce di un cittadino comune, ma dotato di grande coraggio e di
ideali patriottici non comuni.
Se è vero che la storia si interessa molto spesso delle figure
maggiori dimenticando quelle più umili, l’intento era di restituire
valore ai molti che pur avendo partecipato alle lotte per
l’avvento del nuovo ne rimangono ai margini.
La ricostruzione biografica, quindi, appare spesso come una
microstoria, un puzzle in cui si intrecciano dati certi e spunti
di riflessione. Per tali motivi le vicende del La Cara appaiono
ora chiaramente delineate, altre volte più ambigue e sfumate.
La personalità dell’ufficiale si intravede ma non si spiega completamente,
immersa in una matassa aggrovigliata in cui il
dato certo è l’onestà, l’impegno patriottico, il coraggio e un’ideale
di giustizia sorretto da valori forti. Chi legge il libro coglie
nel linguaggio dei documenti dell’epoca, il clima d’allora,
le sofferenze, i rumori delle rivolte come in un film espressionista
fatto di luci ed ombre, timori e turbamenti, battaglie, rumore
di cannoni e speranze di libertà.
L’attuale riedizione sostanzialmente identica alla precedente,
ormai introvabile, resa possibile dall’iniziativa della Fidapa
di Piazza Armerina mette in luce questa figura di garibaldino
nel momento in cui l’evento del 150° anniversario dell’Unità
d’Italia ci propone nuovi momenti di riflessione e di approfondimento.

Gabriella e Daniela Girgenti
Titolari della Casa editrice
La Tecnica della Scuola






VENERO GIRGENTI
nasce a Belpasso, cittadina alle falde
dell’Etna, nel 1921. Conseguita
la laurea in Pedagogia, inizia la sua
attività pubblicistica negli anni ’50,
quando già insegnante elementare
di ruolo, avvia la sua collaborazione
con prestigiose testate, tra cui
“Il Corriere di Sicilia”, “La Sicilia”,
il “Giornale del Mezzogiorno”.
Giornalista e scrittore pubblica
saggi sul teatro e sul folklore,
si dedica alla critica letteraria
e scrive il volume storiografico
“Un ufficiale garibaldino in Sicilia”.
Nel 1962 diviene editore e direttore
de “La Tecnica della Scuola”,
rivista quindicinale di informazione
legislativa scolastica, con la quale
ha già in attivo una collaborazione
sin dagli anni ’50. Muore nel 1998
all’età di 77 anni.




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