MENO PUNTI AI SUPPLENTI DELLE SCUOLE PRIVATE
Data: Marted́, 29 marzo 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Meno punti ai supplenti delle scuole private 21 marzo 2005 - L'Adige Il presidente voleva mantenere lo stesso punteggio, l’assessore dimezzarlo. Poi, il compromesso Di Luisa Ptruno Ci ha provato il presidente Lorenzo Dellai a difendere gli insegnanti delle scuole private, ma ieri in giunta, dopo una articolata discussione, è stato messo in minoranza e si è trovato a dover digerire una delibera, proposta da Tiziano Salvaterra, assessore tecnico all´istruzione (benché di estrazione margheritina), che per la costruzione delle graduatorie provinciali ha introdotto una inedita differenziazione di punteggio - 12 contro 9 - tra chi insegna nelle scuole pubbliche e i docenti delle scuole paritarie o parificate. In giunta era all´ordine del giorno il regolamento di attuazione della cosiddetta «leggina», approvata solo la settimana scorsa dal consiglio provinciale, che prevede, tra l´altro, l´istituzione delle graduatorie provinciali per i docenti delle scuole a carattere statale. Al presidente della Provincia e leader della Margherita sarebbe piaciuto che il regolamento rispecchiasse pari pari la «legge Moratti», che nelle graduatorie nazionali prevede il riconoscimento dello stesso punteggio - 12 punti - sia per chi ha lavorato per un anno come supplente nelle scuole statali che per chi ha maturato la stessa esperienza in quelle cosiddette paritarie (scuole private, come sono, per intenderci, l´Arcivescovile o l´Istituto Sacro Cuore). E invece l´assessore all´istruzione si è presentato in giunta con una proposta di regolamento che proponeva «per ragioni di giustizia» - come ha spiegato lo stesso Salvaterra - di riconoscere meno punti a chi ha insegnato nelle scuole private (paritarie o parificate). La proposta iniziale prevedeva di dimezzare il punteggio, ovvero di dare solo 6 punti ai supplenti delle scuole private. Un´ipotesi che ha trovato però la ferma contrarietà del presidente Dellai e di altre forze politiche, come il Patt, raccogliendo viceversa la condivisione dei tre assessori dei Ds e del laico assessore dei Leali, Marco Benedetti, che si sono espressi a difesa della scuola pubblica. Morale, la giunta ha raggiunto un accordo su una posizione di compromesso, che è stata votata all´unanimità: 9 punti per chi ha insegnato complessivamente per un anno nelle scuole paritarie, che si riducono però a 6 nelle scuole parificate. Sia il presidente Dellai che l´assessore Salvaterra, al termine della riunione di giunta, hanno cercato di minimizzare la discussione emersa parlando di fisiologica dialettica. «È normale che si discuta - ha commentato il presidente - saremmo dei minus habentes se questo non accadesse, ma l´importante è che alla fine la delibera sia stata approvata all´unanimità». Il cattolicissimo Salvaterra, fino ad oggi spesso accusato di avere un particolare occhio di riguardo per le scuole private, in questa occasione fa la parte di chi si è trovato a proporre e sostenere una scelta di cui certo don Giacometti - rettore dell´Arcivescovile - non potrà essere felice. Lui così spiega la decisione: «Io cerco di usare la testa e questa delibera vuole rispondere a un senso di giustizia. È infatti innegabile che le scuole equiparate non passano dalle graduatorie ma si scelgono gli insegnanti che vogliono. Spesso poi le supplenze durano tutto un anno scolastico, magari nella scuola sotto casa. Nelle scuole pubbliche, invece, la gavetta per i supplenti è molto più lunga. Vengono chiamati per una settimana a Storo, poi 15 giorni nel Primiero, insomma per mettere insieme lo stesso periodo di un anno di insegnamento - continua l´assessore - è molto più difficile. Per questo il punteggio è diverso». «Io - continua Salvaterra - mi sono presentato in giunta con una proposta aperta: da 6 a 12 punti. Alla fine tutti insieme si è deciso per 9 punti».





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