Arriva il concorso per 2.386 presidi, domande entro il 1° luglio
Data: Mercoledì, 06 aprile 2011 ore 20:05:55 CEST Argomento: Rassegna stampa
A giugno uscirà il
bando di concorso per assumere 2.386 nuovi presidi che, se non ci
saranno intoppi, dovrebbero arrivare nelle scuole per settembre 2012. I
posti sono 485 in meno del previsto, ma é quanto ha concesso il Tesoro
visto che si va verso l'accorpamento o la chiusura di scuole
sotto-dimensionate. La notizia è stata data ufficialmente da viale
Trastevere ai sindacati questa mattina. Al concorso dovrebbero essere
ammessi i docenti laureati e con alle spalle almeno cinque anni di
ruolo.
Il bando uscirà a giugno
Si sbloccano così i concorsi nella scuola (l'ultimo concorso ordinario
per dirigente scolastico risale al 2004), anche se inizialmente il
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini aveva annunciato un
concorso per 2.871 posti. Il bando sarà pubblicato i primi di giugno e
i nuovi dirigenti scolastici saranno suddivisi per tutte le regioni
italiane in modo proporzionato alle scuole prive di capo d'istituto.
Per presentare le domande, informa una nota della Uil Scuola, ci sarà
tempo entro il 1° luglio. Le prove di preselezione si faranno entro il
15 settembre. È prevista la messa on line della tipologia di prove per
i testi pre-selettivi. Le prove scritte si terranno entro il 30 ottobre
e la correzione dei testi avverrà entro il 20 febbraio. La prova orale
per i candidati ammessi si terrà entro il 20 maggio e le graduatorie
saranno pubblicate entro il 30 giungo.
Remdado (Anp): i nuovi posti non copriranno tutte le vacanze
Le nomine saranno fatte a partire dal 1° settembre 2012. A settembre
quindi i vincitori saranno a scuola, ma i nuovi presidi non copriranno
tutti i posti vacanti che, al 1° settembre 2012, spiega al Sole 24 Ore
il presidente dell'Anp, l'Associazione nazionale presidi, Giorgio
Rembado saranno tra i 2.800 e i 3mila. Rembado giudica «positivamente»
l'arrivo del nuovo concorso per presidi, anche se, mette in guardia, la
tempistica delle prove «è troppo stretta». Il rischio insomma è che un
qualsiasi intoppo possa allungare i tempi di immissione in ruolo e
creare seri problemi di gestione nelle scuole. ( di Claudio
Tucci da Il Sole24Ore)
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