Precari, partita doppia del governo
Data: Martedì, 05 aprile 2011 ore 09:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Respingere l'ondata
dei ricorsi, evitando di dover mettere mano al portafogli, e al tempo
stesso dare una risposta se non definitiva di certo di svolta sul
fronte del reclutamento. Per farlo, ministero dell'istruzione ed
Economia stanno lavorando febbrilmente in queste ore a un piano precari
così strutturato: da un lato una modifica normativa (si vedano le
anticipazioni di ItaliaOggi di giovedì scorso) che depotenzi il
contenzioso intentato dai supplenti per ottenere risarcimenti o
addirittura l'assunzione in pianta stabile; dall'altro, un decreto
pluriennale di assunzioni sui posti liberi e disponibili sia dei
docenti che degli
Ata.
Una doppia partita che deve concludersi in tempi brevi non solo
per questioni giudiziarie (sta partendo la class action dei precari
contro il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini) ma anche
burocratiche (le eventuali assunzioni per il prossimo anno vanno fatte
entro luglio). E poi soprattutto congiunturali. Già, perché sull'intero
pacchetto gravano gli spettri di un'economia ancora in affanno e di
conti pubblici da tenere sempre, rigorosamente sotto controllo. Tanto
da non potersi escludere ulteriori interventi di contenimento della
spesa.
Ecco perché le prossime settimane saranno decisive. Ma andiamo con
ordine. Sul primo fronte, quello del contenzioso dei precari, è in fase
di presentazione alla Comunitaria, alla camera, un emendamento del
governo che interviene sull'articolo 10 del decreto legislativo n.
368/2001 e sulla legge 124/199: in pratica si esclude dal novero dei
contratti a tempo determinato, per i quali vale la ricostruzione di
carriera e la sanzione dell'assunzione a tempo indeterminato nel caso
in cui siano reiterati per più di tre anni, le supplenze del personale
docente e Ata.
La motivazione addotta sarebbe quella della specificità del settore,
dove le supplenze rispondono a una flessibilità del servizio che non
può essere preventivata. Un discorso che regge solo a patto (è questo
uno dei nodi più spinosi) che i precari lavorino non sui posti
dell'organico di diritto, che rappresentano vacanze strutturali per le
quali la normativa europea prevede il divieto di reiterazione dei
contratti a tempo. Ecco perché Istruzione e Tesoro potrebbero avere la
necessità di inserire già all' interno di questo emendamento un rinvio
al piano di assunzioni. Il quale servirebbe anche a supportare con il
Quirinale l'emendamento che depotenzia il contenzioso intentato dai
precari in questi mesi. Tema, quello del precariato, a cui il
presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, si è mostrato finora
molto sensibile.
Il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, avrebbe fatto aperture per
un pacchetto di assunzioni da autorizzare più consistente degli scorsi
anni. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di coprire, ancora da
decidere in quali tempi, i posti vuoti e disponibili per insegnanti e
Ata, al netto dei agli che finiscono quest'anno: complessivamente circa
65 mila posti. Se ci sarà o meno una contropartita non è ancora dato
sapere.
(da ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)
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