Lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte dei precari della scuola
Data: Lunedì, 04 aprile 2011 ore 12:23:10 CEST
Argomento: Opinioni


Ci rivolgiamo e Lei, Signor Presidente in qualità di rappresentante dell’Unità nazionale e garante della Costituzione, con l’auspicio che vorrà prendere a cuore le sorti di migliaia di insegnanti precari, delusi nelle loro legittime aspettative di lavoro e di vita dal Governo e dai sindacati, come ha già fatto in occasione dell’approvazione del decreto “Milleproroghe “, quando grazie ai suoi opportuni rilievi sì è riusciti ad espungere dal testo il blocco del rinnovo delle graduatorie e la validità triennale delle graduatorie di istituto.
Si tratta, ora, dell’annoso problema delle graduatorie ad esaurimento del personale docente precario, che limitando ad una sola provincia la possibilità dell’immissione in ruolo o del conferimento della nomina a tempo determinato, riduce fortemente le probabilità di ottenere lavoro e, in molti casi, addirittura azzera la possibilità di darvi l’agognata stabilità.
Ciò in ragione dei cospicui tagli agli organici, che in moltissime regioni del sud e del centro del Paese vanificheranno ex abrupto, molti anni di sacrifici, di dedizione al lavoro, e di servizio reso allo Stato da parte degli insegnanti precari in possesso di titoli professionali e consolidata esperienza.
Le indiscrezioni trapelate dal dicastero di viale Trastevere, vanno nella direzione del mantenimento degli attuali assetti delle graduatorie ad esaurimento provinciali, cosicché continuerà ad essere impedito, agli anzidetti insegnanti, di spostarsi dalla provincia di attuale inserimento, ad altra provincia italiana, certamente meno devastata dai tagli e con maggiori opportunità lavorative da offrire. Realtà nazionali, dove, in relazione ad alcuni insegnamenti, le graduatorie risultano esaurite e gli insegnanti vengono tratti dagli elenchi delle scuole riservati agli insegnanti in possesso del mero titolo di studio e pertanto inesperti e poco aggiornati, in evidente spregio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento.
Le vigenti disposizioni legislative in tema di graduatorie del personale docente sono state oggetto di un serrato contenzioso che ha visto soccombere l’amministrazione in numerose circostanze, atteso che sia la Consulta (con la sentenza n. 41/11), che la Cassazione hanno dato ragione ai numerosi ricorrenti, stabilendo che dovessero essere abrogate le norme che disponevano l’inserimento in coda del personale docente precario in tre province a scelta, oltre quella di attuale inserimento, e che fossero risarciti tutti i precari che avessero avuto incarichi annuali triennali consecutivi.
Nonostante ciò il governo ha sottoposto un quesito all’Avvocatura dello Stato per verificare la tenuta giuridica dell’intenzione di impedire il trasferimento dei docenti precari dalla graduatoria di una provincia a un’altra, ritenendo che la Consulta, il 9 febbraio c.a., abbia abolito tutta la disciplina previgente in materia di trasferimento nelle graduatorie ad esaurimento provinciali .
Ci domandiamo come ciò sia possibile, dal momento che se così fosse la Costituzione risulterebbe violata negli artt. 3, 97 e 51.
Inoltre, il MIUR  sostiene che il concetto di “Graduatorie ad Esaurimento” sia da interpretare in un duplice senso: da un lato come l’impossibilità di ulteriori inserimenti di docenti abilitati, dall’altro come il divieto di trasferire la propria posizione da una provincia all’altra. Entrambe le interpretazioni sono facili da smentire, ma noi, pur a fronte della complessità del quadro normativo, abbiamo la certezza che il trasferimento e la mobilità all’interno delle graduatorie italiane non siano impediti da nessuna legge, ma siano, al contrario, garantiti dalla Costituzione Negare ancora una volta agli insegnanti precari di spostarsi sul territorio nazionale violerebbe, appunto la Costituzione e il principio della libera circolazione dei lavoratori.
L’attuale normativa dell’UE garantisce ai cittadini europei il diritto di circolare liberamente sul territorio europeo per motivi di lavoro e protegge i loro diritti sociali e quelli dei loro familiari; ce appare incomprensibile e iniquo come un diritto garantito a livello europeo possa essere negato sul territorio di un singolo Stato.
Le chiediamo, dunque,  di porre attenzione a questa problematica che affligge migliaia di docenti precari del sud ai quali viene negato un diritto fondamentale costituzionalmente garantito e vogliamo  sperare che Lei  possa  attivarsi fattivamente per la riapertura delle graduatorie con possibilità di trasferimento, diritto riconosciuto a tutti i docenti precari dalla stessa Costituzione.
A tal fine La preghiamo di prendere in considerazione la nostra proposta a favore del precariato scolastico, che ,in sintesi prevede quanto segue:
·         Garanzia della libertà di movimento su tutto il territorio nazionale degli insegnanti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, al fine di consentire il diritto costituzionale al lavoro e alla sua stabilizzazione.
·        
 Trasformazione dell’attuale graduatoria ad esaurimento in Graduatoria ad esaurimento nazionale, a garanzia della libertà di trasferimento e di scelta verso tutte le province, secondo le opzioni espresse dai singoli aspiranti.
·        
 Appello al governo e ai partiti politici per una soluzione strutturale del problema del precariato scolastico.

Libero Tassella (responsabile nazionale di Professione Insegnante)
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