Cgil: “distratti” dal processo breve quando l’emergenza è il lavoro
Data: Domenica, 03 aprile 2011 ore 19:00:00 CEST Argomento: Sindacati
La priorità
del Paese deve essere «il lavoro e la riduzione della diseguaglianza,
non il processo breve»: Susanna Camusso parla a Roma, alla
manifestazione della Cgil di Roma e del Lazio, alla fine di un corteo
che ha visto sfilare uomini e donne alle prese con una crisi che non
risparmia il tessuto produttivo della Capitale. Anzi.
LA RINASCITA CHE NON C’È Si sono visti cartelli funebri, annunci di
attività che cessano di esistere o di reparti ospedalieri che chiudono
lasciando a spasso i lavoratori e senza servizi i cittadini. Si sono
sentiti slogan per il lavoro e contro la guerra in Libia:15 mila,
secondo la Cgil, i partecipanti al corteo che ha sfilato in città. La
leader sindacale ha sottolineato come sia necessario «cambiare in
fretta la politica» perché così il Paese «è messo
male».
«Perché il governo ha bisogno di distrarci e di dividere il Paese?» ha
detto ribadendo che i «non si fa nulla per il lavoro. Non vogliamo - ha
aggiunto - un Paese fermo nel quale cresce la sfiducia». La sfiducia e
l’assenza di unfuturo porterà in piazza i giovani precari, il 9 aprile:
la Cgil ha annunciato il suo sostegno, «perché questo è il tempo delle
responsabilità. Perché se i giovani hanno bisogno di dire nello slogan
il nostro tempo è adesso vuol dire che glielo abbiamo negato», spiega
Camusso. La manifestazione romana è una delle tante che il maggiore
sindacato ha messo in cantiere fino al 6 maggio, data dello sciopero
generale. Ieri hanno manifestato anche a Enna, provincia sempre in coda
alle statistiche (è terzultima per reddito pro-capite), città simbolo
dei problemi che si vivono sull’isola. Basti pensare che il tasso di
disoccupazione giovanile nella regione è al 38,5%, il 44, 2% quello
delle giovani. In migliaia hanno chiesto lavoro, sviluppo, legalità,
pace. Roma chiama Enna, dunque, per quella «rinascita del lavoro» che
non si vede. Eppure, ha scandito Camusso, «se non si mette il lavoro al
centro della politica questo Paese affonda e noi non lo vogliamo». (da
L'Unità di Marco Tedeschi)
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