Falce del ministro sulle elementari. A Vicenza «tagliate» 178 cattedre
Data: Domenica, 03 aprile 2011 ore 07:19:53 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Scuole elementari «bastonate» dai tagli. I primi dati delle riduzioni decise dal ministero dell’Istruzione parlano di 178 cattedre in meno in tutta la provincia. La scuola vicentina ne esce con le ossa rotte visto che, rispetto alle altre sei province venete, ha più alunni e dovrà pagare di più in termini di insegnanti. Rispetto all’anno in corso ci saranno quasi 180 posti in meno per 42.603 bambini che frequenteranno le elementari. E i sindacati del comparto, unanimi, gridano al «massacro». I numeri su come si delineeranno le primarie dal prossimo settembre sono usciti dal vertice regionale di ieri tra le organizzazioni sindacali e la direzione dell’ufficio scolastico a Venezia. In tutto il Veneto «saltano» 831 cattedre ma, a quanto sembra, si sarebbe tentato almeno di preservare il tempo pieno richiesto dalle famiglie. A Vicenza la domanda ammonta a 364 classi a tempo pieno, pari al 16 per cento del totale delle classi.                    
 Sarà l’ufficio scolastico provinciale a dover tradurre le richieste pervenute in una concessione anche se, da come è stato delineato l’organico, dovrebbe esserci il via libera quasi totale. «In generale - commenta Tina Cupani, segretaria provinciale della Cisl scuola - sarà un vero disastro, così si mettono le scuole primarie nell’impossibilità di garantire un minimo di offerta formativa di qualità. Non è giusto, un taglio così pesante mette in ginocchio gli istituti». Doriano Zordan, alla guida dello Snals vicentino, pone l’accento sul rischio che la riduzione vada a penalizzare la copertura del tempo mensa. «Potrebbe non esserci più organico per coprire la pausa tra le lezioni del mattino e quelle del pomeriggio, per cui di seguire i bambini in mensa. Il Veneto è stato bastonato ». A Vicenza la situazione sembra più pesante rispetto alle altre province perché la sforbiciata è maggiore, pur avendo più alunni.
In sintesi, a Padova la riduzione è di 122 posti a fronte di 39690 alunni (598 le classi a tempo pieno richieste), a Treviso è di 157 cattedre con 41650 bambini (332 classi a tempo pieno), a Venezia sono 147 i tagli e 35393 gli studenti (615 classi a tempo pieno), a Verona 145 riduzioni con 41493 alunni (423 classi a tempo pieno), a Rovigo 35 cattedre in meno a fronte di 8872 bambini (38 classi a tempo pieno) e, infine, a Belluno 47 posti da tagliare con un totale di 8553 alunni (59 classi a tempo pieno). «Per lo meno - è il commento di Sebastiano Campisi, segretario provinciale del comparto per la Cgil - si è cercato di preservare il tempo pieno, comunque già quest’anno le elementari hanno toccato il fondo del barile grazie ai tagli, a settembre il barile sarà perforato». Marco Oteri, della Uil vicentina, fa notare che così «aumenteranno ancora di più precariato e disoccupazione ». Conclude Francesco Bortolotto, coordinatore provinciale della Gilda: «Il ministro all’Istruzione Maristella Gelmini ha affondato la primaria. Sempre meno docenti e sempre più classi affollate».
Elfrida Ragazzo  (da http://corrieredelveneto.corriere.it)

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