La carica dei 40mila che spaventa il governo. Intervista al presidente del Codacons
Data: Sabato, 02 aprile 2011 ore 20:07:55 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il Codacons
guida la più grande class action contro la pubblica amministrazione. Il
presidente Rienzi: «Tre miliardi e mezzo da risarcire e 150 precari
della scuola da stabilizzare».
Precari della scuola e professori universitari a contratto dichiarano
guerra allo Stato contro i provvedimenti della Gelmini che istituiscono
le liste di coda e bloccano i trasferimenti. Un provvedimento
dichiarato (a febbraio) illegittimo dalla Corte costituzionale che darà
il via alla più grande azione collettiva contro la pubblica
amministrazione. Ne abbiamo parlato con Carlo Rienzi, presidente del
Codacons.
Presidente Rienzi, cosa sta accadendo?
Sono anni che nella scuola vengono rinnovati rapporti di lavoro con
scadenza annuale e anche meno. Contratti nei quali non vengono
riconosciute ferie, permessi e quant’altro. Una prassi che va contro la
legge sia italiana, che prevede la stabilizzazione per tutti coloro ai
quali vengono rinnovati contratti a termine per più di due anni, sia
europea. Una direttiva dell’Ue stabilisce infatti che le pubbliche
amministrazioni, lo Stato, non possono fare contratti di natura
precaria. Ora, quanto sta accadendo con la sentenza di Genova (che
stabilisce che chi ha lavorato per più di due anni con contratti
precari va stabilizzato riconoscendogli arretrati e risarcimento)
sinceramente per noi non è una novità. Ci sono decine di sentenze come
quella del tribunale ligure, ma in questo caso l’attenzione mediatica e
soprattutto politica è stata maggiore perché c’è una class action che
incombe e che conta circa 40mila firme.
Che cosa si può ottenere con la class action?
Con l’azione collettiva che noi stiamo portando avanti non si possono
ottenere la stabilizzazione dovuta per gli anni passati e i soldi, ma
l’emissione da parte del ministero di provvedimenti di carattere
generale a favore di questi precari in attuazione delle direttive
europee. La cosa clamorosa è che questa class action ha già più di
duecento pagine di nomi. Una cosa gigantesca che ha messo in allerta il
ministero, tant’è che in questi giorni è emersa la volontà del governo
di emettere un provvedimento per la stabilizzazione.
Quali sono le prossime mosse?
Innanzitutto il ministro Brunetta deve pubblicare la nostra diffida sul
sito del ministero, così come prevede la legge sulla class action
contro la pubblica amministrazione. Dopodiché devono passare 90 giorni
(dalla data della notifica) per il ricorso al Tar del Lazio. Da subito
però tutti quelli che non hanno fatto la causa individuale devono
mandare una lettera raccomandata come prevede il nuovo collegato
al lavoro per impugnare i loro contratti a tempo determinato e poi
possono fare la causa presso il tribunale del lavoro. Questo è un
passaggio fondamentale per ottenere risarcimenti per gli anni passati
perché, ripeto, la classs action non agisce su questo terreno.
A quanto ammonta il risarcimento totale?
Si parla di tre miliardi e mezzo per circa 150 precari della scuola ma
noi speriamo di includere anche i professori universitari a
contratto. (da http://www.terranews.it/ di Giuliano Rosciarelli )
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