Una copia di back-up del codice genetico
Data: Lunedì, 28 marzo 2005 ore 21:13:59 CEST
Argomento: Associazioni


In uno studio che ha sbalordito il mondo della genetica, alcuni ricercatori hanno dimostrato che le piante possono modificare il codice genetico che ereditano dai propri genitori e tornare a quello dei nonni. La scoperta sembra contraddire la regola dell'ereditarietà, secondo la quale i figli ricevono semplicemente combinazioni dei geni dei propri genitori., un principio stabilito per la prima volta due secoli fa da Gregor Mendel nel suo studio sulle piante di piselli.
La ricerca, pubblicata sulla rivista "Nature", suggerisce che le piante, e forse anche altri organismi compresi gli esseri umani, potrebbero possedere un meccanismo di back-up per bypassare le sequenze genetiche dannose ereditate dai genitori e tornare al codice genetico sano posseduto dai nonni o da antenati ancora più remoti. Robert Pruitt e colleghi della Purdue University hanno scoperto questo fenomeno studiando una varietà particolare della pianta Arabidopsis con una mutazione in entrambe le copie di un gene chiamato HOTHEAD. Nelle piante mutate, i petali e altre parti del fiore risultano anormalmente fuse insieme.
Poiché queste piante trasmettono il gene mutante alla propria discendenza, la genetica convenzionale impone che anche la prole debba presentare lo stesso difetto. Pruitt e colleghi hanno invece osservato che il 10 per cento circa delle piante della generazione successiva esibiva fiori normali. I ricercatori hanno scoperto che le nuove piante avevano riscritto la sequenza di DNA di uno o di entrambi i geni HOTHEAD, sostituendo il codice anormale dei propri genitori con quello posseduto dalle generazioni precedenti.
La scoperta ha sbalordito molti scienziati, che faticano a spiegare esattamente come il fenomeno sia potuto accadere. Per poter riscrivere il codice genetico, infatti, le piante dovrebbero possedere una copia del codice dei propri nonni da trasmettere da una generazione all'altra. Una possibilità è che usino una copia extra di un gene situato da qualche altra parte nel DNA. Ma ciò sembra improbabile, in quanto gli autori hanno scoperto che le piante possono riscrivere il codice di geni che non hanno copie simili nel genoma. Pruitt ipotizza piuttosto che le piante possiedano una riserva finora mai individuata di RNA correlato che agisce come copia di back-up del DNA. Le molecole di RNA potrebbero essere trasmesse nel polline o nel semi insieme al DNA, ed essere usate come modelli per la correzione di alcuni geni.

S. J. Lolle, J. L. Victor, J. M. Young, R. E. Pruitt. Nature, pubblicato online, doi:10.1038/nature03380 (2005).
 

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