Gelmini e gli insegnanti precari: «L’anno prossimo più assunzioni»
Data: Venerdì, 01 aprile 2011 ore 16:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
L’apertura
di un tavolo di confronto tra il ministero dell’Istruzione e quello
dell’Economia per accelerare l’assunzione a tempo indeterminato degli
insegnanti precari. A confermare la notizia è lo stesso ministro
dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, rispondendo a un’interrogazione
alla Camera. A chiedere chiarimenti era stato il Partito democratico,
dopo la sentenza del tribunale del lavoro di Genova che ha riconosciuto
un risarcimento di mezzo milione di euro a quindici insegnanti precari.
«Credo che responsabilmente, insieme con il sindacato e con tutte le
forze politiche presenti in questo Palamento — ha detto il ministro —
dovremo certamente accelerare le immissioni in ruolo possibili» e per
questo «anticiperemo il numero delle assunzioni che saremo in grado di
fare per il prossimo anno» .
Un chiarimento importante, questo. Alcune assunzioni sono state fatte
ogni anno ma senza coprire il numero dei pensionati e quindi facendo
scendere l’organico complessivo visto il taglio di 135 mila posti
deciso con la Finanziaria del 2008. Adesso il tentativo è ottenere
qualche assunzione in più rispetto a quelle già programmate. Non è un
cambio di linea ma il tentativo di mettere i conti pubblici al riparo
da un possibile effetto a catena dopo la sentenza della settima scorsa.
Il giudice di Genova ha stabilito che il ricorso al precariato viola
una direttiva dell’Unione europea che obbliga gli Stati membri a
limitare l’uso dei contratti a termine al massimo per tre anni. Se
facessero ricorso tutti gli insegnanti nelle stesse condizioni di
quelli di Genova, stimati in circa 65 mila, il costo per lo Stato
sarebbe di 3 miliardi di euro. Da qui il tentativo di strappare qualche
altra assunzione portato al «tavolo di confronto con il ministero
dell’Economia» . Mettendo sul piatto quello che i tecnici del ministero
hanno suggerito nei giorni scorsi, che sindacati ed opposizione dicono
da mesi e che pure il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi,
pur non parlando del caso specifico della scuola, ha sostenuto qualche
tempo fa: in alcuni casi l’assunzione a tempo indeterminato dei precari
potrebbe far risparmiare lo Stato. Il «trucco» sarebbe quello di
assumere i precari nei posti che già adesso occupano «stabilmente» ,
coprendo cioè quelle cattedre che non restano scoperte all’inizio
dell’anno per le malattie lunghe o per le maternità ma per motivi che
si conoscono già da prima, come i distacchi dei politici, dei
sindacalisti, o per gli spezzoni di cattedra che non si incastrano fra
loro. Sono tanti, quasi 50 mila l’anno e si aggiungerebbero ai 70 mila
pensionamenti che dovrebbero arrivare nei prossimi tre anni come
ricorda il deputato del Pd Antonino Russo che ha consegnato alla
Gelmini una lettera firmata da 60 parlamentari di vari schieramenti per
chiederle di investire della questione l’intero Parlamento. Ma
l’accelerazione sulle assunzioni dei precari è solo una faccia della
medaglia, per altro tutta da verificare nei prossimi mesi visto che
l’ultima parola spetta come sempre a Giulio Tremonti. Gelmini ha
confermato che presenterà appello contro la sentenza di Genova,
ricordando che ci sono state anche sentenze di segno opposto a Viterbo,
Venezia e Perugia. Mentre è ormai pronto un emendamento alla legge
comunitaria per provare a confermare la specificità della scuola
nell’uso dei contratti a termine anche rispetto alle norme comunitarie.
Lorenzo Salvia (da Corriere della sera)
redazione@aetnanet.org
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