Ichino: nella scuola servono nuovi rapporti lavoro, con periodo prova e possibilità trasferimento
Data: Venerdì, 01 aprile 2011 ore 10:35:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


"La proposta 'Da ora in poi tutti a tempo indeterminato ma nessuno inamovibile' significa, innanzitutto, che può esserci un periodo di prova adeguatamente lungo. Poi significa che, se occorre l'insegnante, nel nuovo regime, può essere trasferito da un posto a un altro; e che, se la sua prestazione non serve più, può anche essere licenziato. Come accade pacificamente in Gran Bretagna e negli Stati Uniti". Così il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino, spiega a LABITALIA la proposta da lui lanciata oggi dalle colonne de 'Il Corriere della Sera', di ridefinire la disciplina dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato per tutte le nuove assunzioni nella scuola.                        
 Secondo Ichino, la sua proposta è possibile nel contesto italiano attuale anche se, avverte, "occorre una legge che definisca questo regime per tutti i nuovi rapporti di lavoro". "Ma per questo - aggiunge - non ci sarebbero problemi di costituzionalità, poiché la Corte costituzionale ha affermato più volte che è legittima la differenziazione delle discipline applicabili in relazione al tempo di costituzione del rapporto. In particolare -sottolinea- è legittima l'esclusione dalla nuova disciplina dei rapporti costituiti prima della sua entrata in vigore".
Per praticare questo nuovo regime, per il giuslavorista, occorre però una dirigenza scolastica che sappia esercitare davvero prerogative manageriali. "Finché quelle prerogative ai dirigenti scolastici non le assegniamo davvero -spiega Ichino- imponendo loro un severo controllo dei risultati, non possiamo aspettarci che imparino a esercitarle. D'altra parte, se oggi affidiamo loro le decisioni inerenti all'ingaggio degli insegnanti precari e al rinnovo o no dell'ingaggio stesso, perché non potremmo affidare loro, magari responsabilizzandoli adeguatamente in relazione a obiettivi precisi e misurabili di costo e di performance, anche la gestione della flessibilità dei nuovi rapporti?".
"E se finora abbiamo tollerato che 150.000 insegnanti fossero ingaggiati come impiegati pubblici precari, di serie B o C -si chiede ancora il giuslavorista- perché mai non potremmo, d'ora in poi, prevedere per tutte le nuove assunzioni una unica 'serie A', con un periodo di prova adeguato e flessibilità molto maggiore rispetto al vecchio rapporto di lavoro ingessato dei professori di ruolo?".
Per Ichino, inoltre, "resta sempre attualissima la questione di una riforma dei trattamenti di disoccupazione e della copertura previdenziale per i periodi di non lavoro". "D'altra parte, a chi entra oggi come insegnante nella scuola non offriamo alcuna protezione di questo genere: il nuovo regime che propongo -sottolinea- sarà comunque migliore rispetto alla situazione attuale, anche senza riforma degli ammortizzatori sociali".
E l'esigenza di un 'nuovo' diritto del lavoro, per il senatore del Pd, non è riservata solo al mondo della scuola, ma a tutto il settore privato. "La riforma che propongo è contenuta nel disegno di legge n. 1873, che ho presentato al Senato nel 2009 insieme ad altri 54 senatori del Pd. In sintesi, propongo questo: da qui in avanti, esclusi i casi classici di contratto a termine per sostituzioni o punte stagionali, tutte le nuove assunzioni in posizione di sostanziale dipendenza dall'impresa avvengono con un contratto a tempo indeterminato, come prevede la direttiva europea n. 70/1999. Resta in vigore il controllo giudiziale contro i licenziamenti discriminatori e su quelli di natura disciplinare. Per i licenziamenti determinati da motivi economici od organizzativi, invece, il controllo giudiziale -conclude Ichino- è sostituito da un regime di responsabilizzazione dell'impresa per la sicurezza del lavoratore nel passaggio alla nuova occupazione, entro un limite di tempo e di costo predeterminato".
   (da http://www.adnkronos.com/)

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