Gelmini, ma da che parte stai?
Data: Giovedì, 31 marzo 2011 ore 19:19:16 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La scuola italiana, la scuola delle beffe. Nuova mossa destabilizzante come conseguenza della riforma Gelmini sull'Istruzione in Italia, che sta rapidamente perdendo punti rispetto al resto d'Europa: 11.200 docenti di lingua inglese tagliati nella scuola primaria, quella elementare, tanto per capirci. Questi insegnanti dovranno tramutarsi in "docenti a largo raggio", ovvero, in grado di insegnare in due aree principali, cioè quella letteraria e quella scientifica. Sostanzialmente comprendere dall'italiano, all'inglese, alla matematica, alle scienze, ma senza separazione netta fra i due settori.
In pratica, chi fino ad oggi ha insegnato matematica, potrà anche insegnare inglese. E altri disastri del genere.                
Tutto questo messo in pratica nella scuola primaria, per bambini che si trovano in quella fascia di età, dai sei ai dieci anni, in cui non poche prove scientifiche hanno determinato il più alto livello di apprendimento di una lingua straniera, che grazie al ministro Gelmini verrà stravolta completamente e gli insegnanti saranno abilitati all'insegnamento delle lingue dopo un corso di 340 ore, parte delle quali tenute su internet...
Vedremo quindi insegnanti di una certa età ed esperienza, costretti a riprendere in mano i libri e ad imparare quegli stessi rudimenti di lingua straniera che dovranno insegnare ai bambini.
Per la cronaca: in alcuni Paesi dell'UE, nelle scuole elementari vi sono insegnanti altamente qualificati che insegnano una o più lingue straniere, per fare giungere gli scolari alla scuola media con una più che discreta padronanza delle materie linguistiche.
Non si sa dove si andrà a finire di questo passo. Gli italiani in grado di sostenere una conversazione non impegnativa in lingua straniera sono calati dal 46% del 2005 al 41% nel 2010.
Verrebbe da esclamare, rigorosamente in inglese: "My God, why have You forgot us?" ("Oh, Dio, perché ci hai abbandonato?")   (da  http://www.edizionioggi.it/)

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