Curreli (Cip), per i precari della scuola non c'è niente di sicuro
Data: Giovedì, 31 marzo 2011 ore 07:51:22 CEST Argomento: Comunicati
"Per i precari
della scuola non c'è niente di sicuro". A dirlo Maristella Curreli, presidente
nazionale dei Comitati insegnanti precari, commentando con
LABITALIA la notizia relativa alla bocciatura, da parte della Corte
costituzionale della norma che permetteva l'iscrizione dei precari in
quattro graduatorie provinciali. "Durante l'incontro che c'è stato ieri
al ministero dell'Istruzione - spiega - non è stato deciso nulla,
perchè il ministero stesso sta aspettando la risposta dell’Avvocatura
Generale dello Stato".
"Allo stato dei fatti - sottolinea - la Corte Costituzionale ha cassato
l'articolo della legge che prevedeva sia le code per il biennio 2009-10
e 2010-11 sia, per il prossimo biennio, la possibilità di trasferimento
'a pettine', con il punteggio spettante, in una sola provincia a scelta
del docente con cancellazione da quella dove era incluso".
"In attesa della risposta dell'Avvocatura però - osserva
Maristella Curreli - la situazione dei precari della scuola è di fatto
bloccata".
"Il ministero - spiega - ora si propone di avviare l'aggiornamento
delle graduatorie considerando solo un'iscrizione e facendo decadere
l'opzione per le altre tre province. Ripeto attualmente 'non sappiamo
di che morte morire'".
Ma la presidente nazionale dei Comitati insegnanti precari interviene
anche sulla sentenza del Tribunale di Genova. "Il ministero - ricorda
Curreli - è stato condannato a risarcire i precari che hanno ottenuto
incarichi annuali per tre anni consecutivi. Da questa sentenza vediamo
la possibilità di avere immissioni in ruolo a tempo indeterminato".
"Per fronteggiare una pioggia di ricorsi - sostiene - il ministero sta
pensando a una soluzione che prevede anche un piano di assunzioni. Però
non è che si tratta solo di una copertura dei posti vacanti? Quello che
vogliamo - rimarca Maristella Curreli - è la copertura di tutti i posti
disponibili. Sarebbe meglio che il ministero facesse una bella
immissione in ruolo, così da ridurre al massimo i ricorsi".
(Labitalia)
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