La scuola calabrese derubata e truffata… dagli organici all'istruzione e Formazione professionale
Data: Mercoledì, 30 marzo 2011 ore 10:30:00 CEST Argomento: Sindacati
Si è svolta il 28
Marzo 2011 presso l'Ufficio Scolastico Regionale l'informativa alle
OO.SS. relativa alla distribuzione per provincia dell'organico di
diritto del personale docente/educativo assegnato dal MIUR alla scuola
calabrese.
Ancora una volta è stato perpetrato ai danni della scuola calabrese un
ulteriore e letale furto in termini di risorse umane, infatti i 1093
posti in meno che si aggiungono a quelli effettuati negli ultimi due
anni secondo quanto previsto dalla legge 133/08, non vanno come abbiamo
più volte sottolineato nel senso di un maggiore investimento e di un
rafforzamento della scuola pubblica e se a questi si aggiungeranno i
tagli che subirà il personale ATA ecco servito il “de profundis” della
scuola pubblica calabrese. Già oggi assistiamo nelle scuola da una
parte, alla impossibilità da parte dei dirigenti scolastici a poter
garantire il minimo necessario per la sopravvivenza, dall'altra i
docenti non riescono ad esprimere la loro professionalità nel migliore
dei modi in quanto alle prese con classi
numerose.
Questo stato di cose sta penalizzando fortemente le nostre nuove
generazioni proprio in una regione come la nostra in cui è vitale,
necessario garantire una scuola di qualità al fine di poter garantire
quel salto culturale che è senza ombra di dubbio l'unica via per un
riscatto sociale e per uno sviluppo di qualità e che dia la possibilità
di maggiori opportunità di affermazioni ai giovani calabresi che
altrimenti potrebbero diventare nuova “manovalanza” per chi della
illegalità ne fa una bandiera.
Inoltre, bisogna con forza sostenere che per la nostra regione, in cui
il mercato del lavoro e praticamente assente ed ogni giorno si assiste
alla chiusura di attività e del relativo licenziamento degli addetti, è
a forte rischio la tenuta sociale e che anche i decreti salva-precari
per quanto ci riguarda non risolvono il problema ma lo rimandano. Come
FLC CGIL abbiamo, ormai da un anno lanciato la campagna dei 100,000 che
è la nostra proposta per la stabilizzazione di circa 110,000 precari
della scuola senza un aggravio di costi per il MEF anzi addirittura con
un risparmio. A proposito di precari, ci fa piacere che anche altre
organizzazioni sindacali confederali (CISL Scuola Calabria) dopo un
silenzio assordante degli ultimi anni si sono resi conto e gridano
Basta Precari!!! Bene, meglio tardi che mai, gradiremmo che però si
passasse dalle dichiarazioni ai fatti ed in questi ultimi anni non
abbiamo visto da parte loro, nostro malgrado, un solo atto di
solidarietà nei confronti delle migliaia di precari che manifestavano
per le piazze calabresi.
La FLC CGIL non condivide il criterio adottato dall'Ufficio Scolastico
Regionale per la distribuzione degli organici in regione, infatti esso
tiene conto solo ed esclusivamente dei tagli che il ministero ha
effettuato rapportandoli ad una percentuale e quindi applicata
sull'organico. Questo parametro non tiene affatto conto del numero
degli studenti calabresi, del numero di plessi presenti, della
complessità orografica del territorio, eppure questi sono parametri che
non ci inventiamo come FLC CGIL ma che sono indicati nella circolare
ministeriale n.21. Così come riteniamo che l'accordo tra Regione ed
USR, firmato in data 31 Gennaio 2011 relativo alla Istruzione e
Formazione Professionale sia una truffa ai danni degli studenti
calabresi, dei docenti e, di fatto sancisce, la fine dell'istruzione
professione e tecnica statale in Calabria la quale sarebbe penalizzata
sia dalla riduzione degli orari e sia dalla scarsa attrattività della
stessa nei confronti degli studenti. Riteniamo che l'accordo debba
essere rivisto
· Eliminazione di tutti i
riferimenti al DM 29/11/2007: tale decreto, allegato all’intesa del
20/03/2008, regolava il funzionamento dei percorsi sperimentali di IeFP
che, ai sensi del comma 624 del della Legge 296/06 e dell’articolo 64
della Legge 133/08, erano utili per adempiere all’obbligo di
istruzione. Dal 2011/12 l’IeFP non è più sperimentale ma è un percorso
ordinamentale. Tra l'altro l’art. 2 del DM 29/11/2007 consentiva a
personale in possesso della maturità e con cinque anni di esperienza
lavorativa di insegnare le discipline comuni del biennio della
secondaria di II grado: Italiano, lingua straniera, ecc. Il DM
29/11/2007 non è mai citato nell’accordo nella conferenza unificata del
16/12/2010, appunto perchè riferito alla fase sperimentale.
· L’orario annuale delle lezioni
non deve essere inferiore a quello previsto dall’ordinamento statale.
Ciò significa che l’orario annuale deve essere non meno 1056 ore. Nel
primo biennio occorre aggiungere almeno 132 ore di laboratorio in
compresenza, nel 3° anno 198 ore di laboratorio in compresenza. Queste
indicazioni sono particolarmente rilevanti per il percorso B
(sussidiario complementare) in quanto l’orario annuale minimo previsto
dal D.Lgs. 226/05 è di 990 ore;
· Le ore dedicate alle attività ed
insegnamenti dell’area generale non devono essere inferiori a quanto
previsto dall’ordinamento statale: 660 nel 1° anno, 660 ore nel 2°
anno, 495 nel 3° anno
· Bisogna eliminare il monte ore
dei Larsa (Laboratori per il recupero e lo sviluppo degli
apprendimenti) lasciando alle istituzioni scolastiche autonomia negli
interventi educativi;
· Occorre definire l’organizzazione
e la titolarità della certificazione degli stage previsti nel secondo e
terzo anno. Non è pensabile e nemmeno auspicabile che l’impresa o
l’artigiano possano autonomamente certificare le competenze
professionalizzanti dell’area di “indirizzo”. Le ore di stage non
devono ridurre il monte ore dei docenti degli Istituti Professionali.
Queste ore devono essere in parte in compresenza (aggiuntive rispetto
alle ore di laboratorio) e in parte oltre le 1056 ore annuali.
· È necessario chiarire bene
funzioni, composizione, obbligo di un numero congruo di riunioni
annuali, del Comitato tecnico scientifico.
Per queste ragioni la FLC CGIL Calabria invita tutti gli operatori del
mondo della scuola, docenti, ATA, precari, a riempire le piazze della
Calabria il prossimo 6 Maggio a scioperare, anche a fronte di un grosso
sforzo economico che lo sciopero comporta, per manifestare lo stato di
disagio in cui lavorano, per rendere visibili tutti i precari che nella
scuola hanno profuso professionalità e competenza e che oggi vengono
costantemente mortificati. È necessario manifestare per rivendicare il
rinnovo del CCNL scaduto ormai da tempo e bloccato per i prossimi tre
anni, è necessario manifestare per rivendicare il diritto alla
partecipazione democratica dei lavoratori attraverso il voto per il
rinnovo delle RSU.
(da Flc-Cgil Calabria)
redazione@aetnanet.org
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