Tornano i concorsi. Ecco il piano del Ministero
Data: Mercoledì, 30 marzo 2011 ore 07:38:43 CEST Argomento: Rassegna stampa
Aggiornamento
delle graduatorie, ma senza spostamenti degli insegnanti in province
diverse dalla propria. Un pacchetto di
assunzioni (potrebbero essere 60mila fra docenti e Ata) fatte sui posti
vacanti. Ma anche, dopo oltre dieci anni di assenza, il ritorno
dei concorsi nella scuola. Sono i tre livelli su cui sta lavorando il
ministero dell’Istruzione per mettere mano alla questione precari e
reclutamento. Le sentenze dei tribunali scattate nelle ultime
settimane, che hanno dato ragione a docenti mai stabilizzati dopo anni
di insegnamento, aprono la strada ad una accelerazione per trovare
soluzioni che evitino valanghe di ricorsi e risarcimenti. Un’ipotesi
che preoccupa il ministero del Tesoro.
Ieri è partita una maxi class-action guidata dal Codacons che ha
diffidato i ministri Brunetta e Gelmini e che chiede la stabilizzazione
per 40mila precari e un risarcimento da 30mila euro per ciascuno. Al
ministero si lavora. Anche con un occhio ai concorsi che, «devono
ripartire» perché ci sono materie (quelle tecniche e scientifiche) per
le quali, soprattutto al Nord, non ci sono più docenti in graduatoria e
si ricorre a non specializzati. Sul tavolo della Gelmini ci sono più
proposte. Ci sono i disegni di legge, quello del senatore leghista
Mario Pittoni, che parla di concorsi e albi regionali, e quello della
deputata Pdl Valentina Aprea. Ma si pensa anche a strumenti più snelli,
come un regolamento: il consigliere del ministro, Max Bruschi, padre
delle nuove regole sulla nuova formazione dei prof, ha già depositato
il suo testo. Leggi e regolamento potrebbero camminare in parallelo.
Una cosa è certa, spiegano dal Miur, «i concorsi servono e saranno a
cattedra»: i posti saranno banditi in base alle necessità, per evitare
che si crei altro precariato. Le selezioni, poi, saranno su base
territoriale: potrebbero essere regionali, provinciali o per reti di
scuole. Ma sarà tassativo restare per un numero di anni
(indicativamente 5) nella zona dove si viene assunti. Le prime
assunzioni fatte su base concorsuale per le graduatorie esaurite
potrebbero arrivare «per l’anno scolastico 2012/2013». Entro aprile si
deciderà lo strumento normativo. Poi si partirà con le procedure. Che
dovrebbero prevedere (secondo la bozza Bruschi) una preselezione dei
candidati attraverso un test. Poi prove scritte e orali e, solo alla
fine, la valutazione dei titoli. Si cercherà di «premiare il merito e
la preparazione». Intanto si lavora (dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che ha bocciato l’inserimento in coda dei precari che
cambiano provincia) al problema graduatorie. E si pensa ai ricorsi dei
docenti non stabilizzati che potrebbero riguardare 150mila persone, per
risarcimenti compresi fra 4 e 6 miliardi di euro. Ieri c’è stato un
incontro Miur-sindacati. Per le graduatorie si procederà
all’aggiornamento ma senza consentire cambi di provincia, con una
lettura restrittiva della sentenza della Consulta. Ma per la decisione
finale si attende un parere dell’Avvocatura dello Stato. Per i ricorsi
si lavora ad un pacchetto di assunzioni per stabilizzare i precari sui
posti vacanti: si parla di 60mila persone fra docenti e Ata. La Uil
Scuola chiede un «tavolo politico» per poter affrontare tutti insieme i
nodi riguardanti precariato e nuove regole di assunzione. «Bisogna fare
i concorsi dove mancano gli insegnanti - spiega il segretario Massimo
Di Menna-, fare le assunzioni per coprire i posti vuoti, pensare ad un
organico funzionale con contratti pluriennali e prorogare la legge
salva precari». La Flc Cgil chiede «la stabilizzazione dei precari» e
meccanismi «innovativi» per la gestione del personale. «I temi del
reclutamento e del precariato - dice il segretario Mimmo Pantaleo-
possono essere affrontati solo agendo contemporaneamente su organici,
immissione in ruolo e gestione delle graduatorie». La Cisl Scuola
ribadisce la necessità «assumere a tempo indeterminato su tutti i posti
disponibili: è questa la via maestra da seguire - spiega il segretario
Francesco Scrima- per dare risposte ai precari, ma anche per garantire
che il reclutamento segua regole certe. Non è pensabile che siano i
ricorsi e le sentenze a decidere chi ha diritto di entrare in ruolo».
Anche lo Snals-Confsal e il Pd chiedono di «stabilizzare» il personale.
(da Il Messaggero di Alessandra Migliozzi)
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