Al via mega class action pubblica. 40 mila precari chiedono stabilizzazione e 30 mila euro a testa
Data: Mercoledì, 30 marzo 2011 ore 07:34:06 CEST
Argomento: Giurisprudenza


E' partita la piu' grande class action pubblica mai avviata in Italia, stando al Codacons che ne e' promotore. Precari della scuola e professori universitari a contratto dichiarano guerra allo Stato per far valere i propri diritti. Il primo passo di questa mega-azione collettiva e' stata la notifica di una diffida ai ministri dell'Istruzione e della Pubblica Amministrazione con cui 40mila precari chiedono la stabilizzazione e 30mila euro ciascuno di risarcimento. (ANSA)

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Class action per cinquantamila precari
La Repubblica
Lo ha annunciato il Codacons spiegando che «il primo passo di tale mega-azione collettiva, è stata la notifica di una diffida al ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, e a quello della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta
«É partita la più grande class action pubblica mai avviata in Italia. Al centro il mondo dell´istruzione, rappresentato dai precari della scuola e dai professori universitari a contratto, che dichiarano guerra allo stato italiano allo scopo di far valere i propri diritti». Lo ha annunciato il Codacons spiegando che «il primo passo di tale mega-azione collettiva, è stata la notifica di una diffida al ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, e a quello della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con la quale 40mila precari della scuola chiedono la stabilizzazione della propria posizione lavorativa, e 30mila euro ciascuno di risarcimento per le mancate retribuzioni corrisposte e per i danni subiti».
Analoga diffida «è stata presentata per conto di circa 12mila professori universitari a contratto, operanti nelle facoltà di tutta Italia». La class action, spiega il Codacons, «poggia le sue basi sulle leggi comunitarie in materia di contratti a termine, da anni disapplicate dallo stato italiano, ed è avvalorata da numerose sentenze dei tribunali di tutta Italia, che riconoscono i diritti degli insegnanti. L´ultima la sentenza del tribunale di Genova che ha condannato il ministero dell´istruzione a risarcire 15 docenti precari».  (da La Repubblica )







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