Incontro al miur su precari, sindacati contro soluzioni tampone
Data: Marted́, 29 marzo 2011 ore 19:54:51 CEST Argomento: Eventi
Si e' svolto
oggi al ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca un
incontro con i sindacati sulla situazione degli insegnanti precari
mentre proprio i precari non abilitati hanno manifestato sotto il
dicastero di viale Trastevere con tamburi e megafoni. Il ministero
dell'Istruzione, come riferito dallo Snals Confsal, ''ha prospettato
l'intenzione di aggiornare per il prossimo biennio, come previsto dalla
legge istitutiva delle graduatorie 'a esaurimento', i punteggi dei
docenti nella provincia in cui sono inclusi e per cui costoro avevano
dato l'opzione. Tale ipotesi e' subordinata unicamente alla risposta
dell'Avvocatura Generale dello Stato cui e' stata inoltrata la
richiesta di parere a riguardo. La recente sentenza della Corte
Costituzionale ha, infatti, cassato l'articolo della legge che
prevedeva sia le 'code' per il biennio 2009/10 e 2010/11 sia, per il
prossimo biennio, la possibilita' di trasferimento 'a pettine', con il
punteggio spettante, in una sola provincia a scelta del docente con
cancellazione da quella dove era
incluso''.
Lo Snals-Confsal ritiene che ''la soluzione proposta sia l'unica che
consenta una gestione temporale compatibile con l'inizio del prossimo
anno scolastico. Certo, restano molte problematicita' per l'assenza di
chiare norme applicative sull'aggiornamento delle graduatorie al
momento della loro trasformazione da 'permanenti' a 'esaurimento'''. La
via prospettata, ha dunque dichiarato il segretario generale Marco
Paolo Nigi, ''e' condivisibile come 'soluzione tampone'''. Ma
l'incontro ''tecnico'' non ha assolutamente soddisfatto Cgil e Cisl.
''L'incontro al Miur - commenta Mimmo Pantaleo, segretario generale
della Flc-Cgil - e' stato del tutto inutile perche' non ha affrontato i
tantissimi nodi che riguardano il destino dei precari della scuola. La
Flc ha chiesto fin da febbraio 2011 un incontro urgente alla ministra
Gelmini per discutere le proposte necessarie per innovare i meccanismi
di definizione degli organici della scuola garantendo cosi' i processi
di stabilizzazione del personale precario. Il Governo ha l'obbligo di
assumere una posizione chiara rispetto all'applicazione della sentenza
41/2011, relativa alla incostituzionalita' dell'inserimento in coda
nelle graduatorie provinciali, e ai ripetuti pronunciamenti della
magistratura ordinaria che ha riconosciuto diritti fondamentali per i
lavoratori precari''.
''I temi del reclutamento e del precariato - prosegue Pantaleo -
possono essere affrontati solo agendo contemporaneamente su organici,
immissione in ruolo e gestione delle graduatorie. Non bastano soluzioni
tampone e per questa ragione abbiamo chiesto il blocco dei tagli e un
piano straordinario per la stabilizzazione di centomila lavoratori
precari della scuola. Occorre superare la distinzione tra organico di
fatto e organico di diritto stabilizzando tutti i posti vacanti in
organico di fatto e attribuendo alle scuole una dotazione triennale di
organico funzionale che garantisca la continuita' didattica e la
qualita' dell'offerta formativa. Solo cosi' sara' possibile, alla luce
anche delle sentenze, una gestione delle graduatorie che eviti continui
contenziosi essendo destinate, in tempi rapidi, effettivamente
all'esaurimento. Continueremo con la mobilitazione e con le vertenze
fino a quando la Ministra non si decide a rispondere seriamente alle
legittime aspettative di tutte le lavoratrici e lavoratori precari''.
Secondo Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, la via
maestra ''da seguire per dare risposte alle attese dei precari ma anche
per garantire che il reclutamento'' e' ''assumere a tempo indeterminato
su tutti i posti vacanti e disponibili''.
''Non e' pensabile - ha spiegato - che siano i ricorsi e le sentenze a
decidere chi e quando ha diritto di entrare in ruolo. L'obiettivo che
ci diamo non e' demagogico, perche' i posti vanno comunque coperti per
far funzionare il servizio, e il costo di un precario equivale, almeno
nell'immediato, a quello di un assunto a tempo indeterminato. Deve
essere chiaro che non stiamo chiedendo 'nuove' assunzioni, ma 'diverse'
assunzioni, che rendendo piu' stabile il lavoro possono anche favorirne
la qualita' e l'efficacia. E' fuori discussione che sulle politiche
scolastiche si impone un cambio di passo, dopo un triennio di autentico
stress: occorre assumere fino in fondo la consapevolezza che la scuola
e' una risorsa strategica, e farne discendere scelte di investimento e
di sviluppo. Ma intanto, da subito, si avvii un consistente piano di
assunzioni: una scelta per la quale ci sono le disponibilita' e che si
puo' rivelare, anche rispetto al contenzioso in atto, utile e
conveniente''.
Con altrettanta urgenza, conclude, ''vanno definite in termini chiari
le modalita' con cui gestire l'imminente aggiornamento delle
'graduatorie ad esaurimento'. Come avevamo da subito rilevato, il
quadro normativo che consegue alla sentenza della Corte Costituzionale
si rivela complesso e controverso: per quanto ci riguarda, riteniamo
che la natura delle graduatorie, specie dopo la loro trasformazione in
'graduatorie ad esaurimento', imponga di salvaguardare quanto piu'
possibile le aspettative di chi vi e' incluso, senza continui e
periodici stravolgimenti delle posizioni occupate''.
Per questo ''avevamo condiviso, ritenendole sagge ed equilibrate, le
modalita' di aggiornamento individuate nel 2007, che per noi restano
anche oggi, pur nel quadro determinato dagli esiti di un estenuante
contenzioso, un importante punto di riferimento''. (ASCA)
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