Doppia strategia sui precari
Data: Martedì, 29 marzo 2011 ore 12:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Strategia in due tempi per disinnescare il
rischio di dover versare una maxi-risarcimento ai precari: presentare subito appello sfruttando una
sentenza a favore del tribunale di Perugia; elaborare una norma che
ribadisca la legittimità delle procedure di stabilizzazione esistenti.
Sono gli orientamenti emersi nel corso di un vertice tecnico-legale a
viale Trastevere su cui l'ultima parola spetterà al ministro
Mariastella Gelmini.
Alla responsabile
dell'Istruzione verrà fatto presente che il giudice perugino – a
differenza di quello di Genova che il 25 marzo scorso ha sancito il
diritto di 15 insegnanti precari a un indennizzo di 500mila euro per la
mancata stabilizzazione in seguito a tre supplenze annuali – ha
accolto, in una vicenda analoga, le ragioni del ministero. Da qui la
scelta di ricorrere in appello quanto prima contro la pronuncia
genovese.
In parallelo si lavorerà alla norma che, appellandosi alla possibilità
di uno Stato di discostarsi in qualche punto dall'applicazione puntuale
di una direttiva purché motivi adeguatamente la sua scelta, ribadirà la legittimità della strada
italiana alla stabilizzazione: concorso o graduatoria, a seconda dei
casi, con annessa ricostruzione della carriera una volta ottenuto il
contratto a tempo indeterminato. Va deciso il veicolo: più che
un decreto è possibile che sia un disegno di legge. Anche se non è
escluso un blitz in aula alla Camera dove oggi si discuterà la
comunitaria 2010.
Oggi intanto si conoscerà l'esito di
altri 450 ricorsi di lavoratori precari di Savona patrocinati dalla Uil
Scuola Liguria. In piedi ci sono migliaia di ricorsi in
tutt'Italia e almeno altri 40mila docenti precari che attraverso la Flc
Cgil potrebbero fare causa per ottenere il posto fisso. «Chiederemo al
ministero di aprire un tavolo unico sul precariato», sottolinea Massimo
Di Menna (Uil), che rilancia sulla necessità di bandire i concorsi
laddove le graduatorie sono esaurite. In più, aggiunge, «si dovrebbe
procedere subito all'assunzione nei posti vacanti in organico di
diritto e puntare invece su contratti pluriennali, magari di tre anni,
per riempire i posti vuoti in organico di fatto». Una soluzione
condivisa pure da Francesco Scrima (Cisl): la necessità di occupare
«tutti i posti vacanti e disponibili» va considerata ora «una
priorità». Anche perché, evidenzia Domenico Pantaleo (Flc Cgil) «entro
il 2014 ci saranno 100mila-110mila posti liberi».
Se ne discuterà nel vertice ministero-sindacati previsto per oggi a
viale Trastevere. Insieme al problema delle graduatorie - dove sono
inseriti 230mila precari - dopo la sentenza della Corte costituzionale
del 9 febbraio scorso che aveva dichiarato illegittimo l'inserimento in
coda per il biennio 2009-2011 in tre province oltre quella di
appartenenza e l'inserimento a pettine in una sola provincia per il
biennio 2011-2012. Alla questione si era cercato di dare una soluzione
nel milleproroghe, prevedendo il blocco delle graduatorie provinciali
fino al 31 agosto 2012, in attesa delle nuove norme sul reclutamento.
Norma poi cancellata in fretta e furia dopo i rilievi del Quirinale. Il
Miur ha chiesto comunque un parere legale all'avvocatura di Stato.
Tra le ipotesi su come procedere
all'aggiornamento c'è quella di consentire l'inserimento a pettine in
una provincia diversa dalla propria, salvaguardando così il principio
della mobilità. Agli uffici scolastici regionali è intanto arrivata una
nota del ministero in cui è chiesto di soprassedere sull'inserimento a
pettine dei precari vincitori del ricorso patrocinato dall'Anief.
(di Eugenio Bruno e Claudio Tucci da IlSole24Ore)
redazione@aetnanet.org
|
|