Classi con il tutto esaurito anche per i ragazzi disabili
Data: Sabato, 26 marzo 2011 ore 18:15:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


I presidi dovranno riempire le aule fino al limite. E se in quelle classi ci sono bambini disabili, poco importa: dal prossimo anno scolastico si dovranno stringere pure loro. Perché da settembre salta anche quella piccola protezione, contenuta nella riforma Gelmini, che prevedeva la creazione di sezioni più piccole nelle scuole che vedono fra gli iscritti anche portatori di handicap.
La seconda ondata di tagli del governo va ad abbattersi con forza su uno dei volti già sofferenti della scuola: quello degli alunni diversamente abili. Una circolare con le indicazioni per la formazione delle prime elementari, diramata a tutti i presidi dall’Ufficio scolastico regionale, parla chiaro: dall’anno prossimo alle classi bisogna applicare il «divisore massimo» previsto dal decreto Gelmini sul riordino scolastico, vale a dire 27 studenti, «senza applicare la riduzione prevista dall’articolo 5 dello stesso regolamento», che pone un tetto di 20 alunni per «le classi prime di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità».  
La richiesta fatta dal provveditorato ha immediatamente scatenato le ire dei presidi delle scuole primarie, già provati dalla prospettiva di un’ulteriore riduzione dell’organico (a settembre salteranno altri 2400 posti, dopo gli 800 dell’anno scorso): «Classi da 27 bambini sono già una follia — tuona Giovanni Del Bene, preside del comprensivo Cadorna — ma i disabili non possono stare in ambienti così affollati. L’anno prossimo in una mia prima ci sarà un alunno autistico molto grave: solo il rumore lo mette in difficoltà. Come faccio a metterlo in una classe con altri 26 alunni?».
I dirigenti parlano di norme sulla sicurezza violata: «E se succede qualcosa? È fuorilegge stipare i bambini così — prosegue Del Bene — Se il ministero mi obbliga a questo, devono mandarmi una lettera, che appenderò in presidenza, in cui mi sollevano da ogni responsabilità se c’è un incidente». In molti annunciano linea dura: «Farò richiesta di organico come se quella lettera non l’avessero mai mandata — dice Laura Barbirato, preside della Bodio Guicciardi — Mi negheranno sicuramente una classe, ma dovranno spiegarmi perché mi costringono a violare una legge».
Immediata la reazione dei sindacati: «Una forzatura gravissima, che denunceremo con ogni strumento», commenta Pippo Frisone, della Cgil. «L’unica classifica europea in cui, grazie alle nostre leggi, siamo primi — commenta Rita Frigerio, della Cisl — è quella sull’istruzione dei bambini disabili, Ora stiamo perdendo pure questo primato». Secondo Marco Campione, responsabile scuola del Pd, «questa direttiva vergognosa è la dimostrazione che l’Ufficio scolastico regionale si ritrova ad avere a che fare con tagli ormai insostenibili per tutta la Lombardia». E si appella agli esponenti di centrodestra della Regione: «Facciano pressing sulla Gelmini, la scuola lombarda è in ginocchio».  (di tiziana de giorgio  Repubblica.it )

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