Tutto sull'Agrario, mai più istituto di serie B. Classi in aumento, 190 alunni
Data: Mercoledì, 23 marzo 2011 ore 20:30:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
“Molti la
considerano ancora una scuola di serie B”. Questo è il rammarico della
preside dell’Istituto Professionale Agrario di Benevento, Grazia
Pedicini. Parole non distanti dalla realtà. I giovani hanno poco
interesse per il settore agroalimentare. In più, le idee sui potenziali
sbocchi lavorativi non sono chiare. Nell'immaginario comune, spesso, si
associa la figura dell'agrotecnico a quella del contadino che brandisce
la zappa.
Il settore, però, continua a rappresentare una parte importante
del prodotto interno lordo nazionale, circa il 15%. Le aziende,
soprattutto quelle del Nord, hanno sempre maggiore necessità di
servirsi di personale tecnico specializzato. Per tale motivo, il
Ministero della Pubblica Istruzione da qualche anno sta cercando di
potenziare l'offerta formativa instaurando rapporti collaborativi con
le aziende. Qual è la situazione beneventana? L‘Istituto Professionale
di Stato per l’Agricoltura’, nato nel 1960, (intitolato poi nel 1980 al
parlamentare sannita, Mario Vetrone) ha avuto nei primi anni di vita un
discreto successo dovuto soprattutto alla politica per lo sviluppo
economico del Mezzogiorno. Negli anni, però, le cose sono cambiate.
L’economia locale sempre meno votata all’agricoltura ha portato un calo
d’iscrizioni. Inoltre, la collocazione geografica, dislocata rispetto
alla città, ha permesso un ripiegamento su se stessa escludendo scambi
con altre realtà scolastiche.
Nel settembre del 2009, grazie a un decreto di razionalizzazione, la
scuola è stata aggregata all’Istituto superiore per Geometri ‘Galileo
Galilei’ dando vita al ‘Galilei-Vetrone’. Questa fusione ha portato
nuovi stimoli e il desiderio di rilanciare un indirizzo scolastico che,
in controtendenza con il resto d’Italia, non riesce a decollare. “La
fusione – ha affermato al Quaderno la Pedicini - non è stata per niente
facile, sia dal punto di vista professionale che amministrativo. Sono
state unite due entità piccole ma autonome da circa 50 anni. Per
l’istituto, a ogni modo, avere una nuova apertura ha creato un’area di
comunicazione molto più positiva che ha stimolato i docenti. Di
recente, quando si è ipotizzata una possibile ridivisione e la
restituzione all’Agrario della sua autonomia, io ho espresso nel tavolo
istituzionale della Provincia le mie perplessità. Credo che in questo
momento sia prematuro nonostante i dati incoraggianti".
Attualmente conta 190 studenti suddivisi per 9 classi. Rispetto allo
scorso anno si è potuta formare una nuova classe. Tuttavia, il numero
resta ancora limitato. La Preside, poi, con orgoglio ci ha anticipato
due iniziative, previste una a marzo e l’altra nel corso del prossimo
anno, che daranno nuova linfa alla struttura scolastica. Il 24, 25 e 26
marzo sarà sede del concorso enologico 'Bacco e Minerva' riservato agli
Istituti Tecnici Agrari e Professionali di tutta Italia che producono
vino. Il premio è organizzato dalla Federdoc (confederazione nazionale
dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini
italiani) nell’ambito di un progetto cofinanziato dal Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Miur (Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). L'istituto
beneventano ha vinto la scorsa edizione con la sua falanghina quindi,
come da regolamento, dovrà ospitare le 40 delegazioni studentesche in
concorso. Queste saranno impegnate in due convegni dedicati
all'enologia una in sede e l’altra a Torrecuso, presso la ‘Scuola del
gusto’.
La seconda opportunità riguarda la delibera del 31 dicembre con la
quale la Regione Campania ha riconosciuto l'Agrario come unica
istituzione idonea in Campania a ospitare la scuola di secondo livello
(durata biennale) per il conseguimento del diploma di ‘Tecnico
superiore’ per il settore agro alimentare. Il nuovo corso di studi
partirà l’anno prossimo con un’offerta formativa di 5+2 e sarà aperto
ad allievi provenienti da tutta la regione. La gestione del progetto
sarà quasi del tutto privatistica. Per tale motivo si sta costituendo
una fondazione di partecipazione formata dagli Organi scolastici, dalla
Provincia di Benevento, dalla Camera di Commercio, dall’Università
Popolare del Fortore, dal Miur e, infine, da due aziende tra le più
rappresentative del Sannio.
Alessandra Chiusolo (da http://www.ilquaderno.it)
redazione@aetnanet.org
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