Nel bergamasco in sei mesi si sono ritirati dalla secondaria circa 250 ragazzi
Data: Mercoledì, 23 marzo 2011 ore 13:05:13 CET
Argomento: Rassegna stampa


In sei mesi (dal 1° settembre 2010 a fine febbraio) si sono «ritirati» dalla scuola secondaria superiore circa 250 ragazzi in diritto-dovere di istruzione e formazione. Un dato che conferma come la Bergamasca sia tutt'altro che un'isola felice per quanto riguarda la scolarizzazione. Il dato provinciale della dispersione scolastica è infatti il doppio di quello nazionale: il 28% dei giovani bergamaschi abbandona gli studi obbligatori, contro il 14% dei coetanei italiani.
Partendo da questa analisi, la Giunta provinciale, ieri, ha dato il via alla Rete territoriale per la prevenzione della dispersione scolastica, che vede insieme il settore Istruzione, formazione e lavoro dell'assessore Enrico Zucchi (con ruolo di coordinamento), il Comune di Bergamo, l'Ufficio scolastico (ex Provveditorato) e la Curia vescovile. Una sperimentazione che in una seconda fase potrà allargarsi ad altri soggetti, come nuovi Comuni e l'Asl.                
 Gli obiettivi
Gli obiettivi (indicati nel Consiglio di Lisbona) sono contenere al 10% il tasso medio di giovani che lasciano prematuramente la scuola; innalzare il livello di istruzione della popolazione giovanile, investendo nell'istruzione e formazione; innalzare all'85% la percentuale di ventiduenni in possesso di qualifica e diploma; promuovere l'apprendimento «continuo», lungo tutto l'arco della vita. «Per raggiungere questi obiettivi – spiega l'assessore Zucchi – a fronte del processo di riordino della scuola secondaria di secondo grado, della crisi economica e dei cambiamenti del mondo del lavoro, si pone l'urgenza di una "rete", che preveda il confronto tra più soggetti (scuola, enti di formazione, centri per l'impiego, servizi territoriali, servizi per l'orientamento, realtà professionali e imprenditoriali locali), in modo da avviare un processo che garantisca un sistema integrato di orientamento e di presa in carico dei soggetti in evasione dall'obbligo di istruzione e formazione».
L'intervento
Tra le azioni di intervento messe a fuoco, la prevenzione a partire dalle medie, l'ascolto-incontro con i genitori, la condivisione dei dati e delle informazioni per favorire il coordinamento, il supporto di una scelta scolastica-formativa consapevole degli studenti. «È necessario – aggiunge l'assessore Zucchi – prevenire e contenere l'abbandono scolastico, attraverso l'accompagnamento al reinserimento con percorsi di istruzione e formazione oppure con percorsi lavorativi, attraverso l'apprendistato». Una sfida ardua di fronte ai continui tagli regionali e statali (circa -11%, con un budget per l'assessorato che quest'anno si aggira sui 25 milioni di euro), ma possibile «innalzando la capacità di progettazione e ricerca fondi, che coinvolga anche i privati». Nella Giunta provinciale di lunedì prossimo, invece, dovrebbe arrivare il Piano disabili, sulla scorta di quello regionale (e dei minori trasferimenti), nonché del confronto con le associazioni.    (da http://www.isolanews.net/)

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